I racconti del Malibù, di Vincenzo Borrelli. Intervista all’autore.

I racconti del Malibù, di Vincenzo Borrelli, pp.115, costo € 15,60, printed by Amazon

I racconti del Malibù è un libro scritto da Vincenzo Borrelli, fondatore dell’Associazione subacquea Diving Yoghi con cui promuove lo sport sott’acqua. Fra le tante attività l’associzione ha quella di far provare l’emozione di nuotare sotto acqua ai ragazzi disabili.

Qualche settimana fa la Diving Yoghi è stata inserita dal WWF nella comunità SUB che sta per Save Underwater Biodiversity.

Oggi scopriamo un altro volto di Vincenzo Borrelli: quello di scrittore.

Nel suo libro ha voluto esprimere l’emozione che si prova quando “si va per mare”. Raccontando, quindi, alcuni aneddoti della sua formazione e della sua esperienza come istruttore, nonché alcuni episodi simpatici inerenti ai turisti che lui ha accompagnato in escursione con la sua barca, i quali non avrebbero mai pensato di essere sub almeno per una volta e, provandolo, sono rimasti sorpresi positivamente.

Lo stile di Borrelli è semplice ma ha il pregio di trasmettere l’amore che lui prova per il mare e questo è sicuramente il merito del libro.

Dai racconti che lei fa nel suo libro si evince un grande amore per il mare e i pesci. Tutto è raccontato con molta dolcezza e, a volte, in maniera fantasiosa. Come mai ha deciso di scrivere un libro?

Ho iniziato molti anni fa quando ero in Calabria. Notai la soddisfazione che provavano i ragazzi durante un corso subacqueo o un’immersione e pensai che sarebbe stato bello descrivere in un libro le mie sensazioni poiché anche io sono un sub.

L’argomento del libro è proprio la sua esperienza, prima come allievo e poi come istruttore di subacquea. In esso lei ha raccontato alcune delle sue sensazioni quando accompagna per la prima volta qualcuno che vuole immergersi o inizia il corso e cosa prova al rientro. Vorrebbe raccontare adesso un ricordo che le è rimasto particolarmente impresso?

Il ricordo risale a undici anni fa e riguarda mio figlio. Lui da bambino giocava con i suoi alieni a fare l’istruttore subacqueo. Un giorno eravamo ad Agropoli nella zona della Baia del Sauco e provai a fargli indossare l’attrezzatura da sub per bambini per fargli guardare il fondale, senza pensare a ciò che sarebbe potuto accadere. Vidi che lui si sistemava la maschera mettendo correttamente l’erogatore in bocca, dopodiché si girò, mi guardò e, salutandomi, iniziò a scendere verso il fondale come se fosse un subacqueo professionista. Ero emozionato e sorpreso e non potei far altro che seguirlo in silenzio, senza dargli nessuna indicazione. Quel giorno fu lui a guidare me nei fondali.

Mi diceva che una parte dei proventi delle vendite del libro saranno devolute al miglioramento per l’accoglienza e il trasporto dei disabili che frequentano la sua barca. Effettivamente devono essere tanti gli accorgimenti necessari.

Si, insegnare la subacquea alle persone speciali comporta tempo e attrezzature particolari. Insegnando a tutti i tipi di disabilità, negli anni e sempre a mie spese, ho modificato l’imbarcazione per renderla sempre più accessibile a tutti. Finora abbiamo già cambiato la scala di risalita sostituendola con una più larga, abbiamo creato un percorso per non vedenti, ci siamo muniti di un sollevatore per disabili, per persone tetraplegiche o malate di SLA e abbiamo acquistato delle mute particolari che si aprono interamente sulle gambe. Questo anche per le persone anziane che vogliano trascorrere una giornata con noi in barca. Inoltre con il Comune di Agropoli, settore politiche sociali guidato dalla Dott.ssa D’Arienzo insieme alla collaboratrice subacquea Spira Annarita, abbiamo creato un progetto di tre anni, con cui regaliamo cinque corsi subacquei annuali a persone speciali e nei mesi di giugno e luglio di ogni anno, per una volta a settimana, portiamo le persone speciali e i ragazzi di una casa famiglia di Agropoli, gratis in barca.

Molte persone non sanno nuotare o hanno paura dell’acqua. Quale consiglio darebbe loro per aiutarli a risolvere il problema e avvicinarli al mare?

Di non pensare che il mare sia un nemico e provare a lasciarsi andare. Farsi assistere, soprattutto per vincere la paura, da una persona che ispiri loro fiducia. È per questo che il nostro motto è: “Non andiamo a mare ma per mare”.

Grazie a Vincenzo Borrelli e ai suoi racconti.

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu