Intervista ad Antonella Roncarolo, autrice di Brest

In che misura il suo impegno nell’Associazione “I luoghi della scrittura” e la sua collaborazione in programmi culturali con Vera TV hanno attinenza con la sua scrittura? Crede nella funzione sociale e divulgativa dello scrittore?

La scrittura è una pratica solitaria: ore, giorni e, nel mio caso, anni al cospetto delle proprie parole.  Gli incontri e i confronti con gli scrittori e i lettori rappresentano una pratica essenziale per la mia crescita. La scrittura, ma tutta l’arte, non nasce da sola, ma sulle spalle dei giganti che ci hanno preceduto e che vivono la nostra epoca.

Ogni essere umano, inoltre, ha il dovere di impegnarsi nella società in cui vive; a maggior ragione è dovere di chi scrive, sfruttando le proprie capacità di vedere ed interpretare la realtà da punti di vista diversi ed utopici.

L’ultima sua opera è stata pubblicata nel 2009 Il giardino incantato, lei presenta alla Fiera il suo primo romanzo storico Brest. Che riscontro auspica dai suoi lettori?

La scrittura segue senza meno l’andamento ondulatorio della mia vita e del mio carattere prevalentemente passionale. In questi ultimi anni ho speso energie per altri progetti nell’ambito sociale, impegnandomi con progetti culturali nella difficile opera di ricostruzione dopo il terremoto che ha colpito il mio territorio nel centro Italia.

Poi, dall’ascolto di storie del dopoguerra che non conoscevo, è nata l’idea di questo romanzo, per la cui scrittura ho impiegato tre anni. Il riscontro che ho avuto dai lettori è stato entusiasta: chi lo ha già letto ha apprezzato la ricerca storica, la complessità degli avvenimenti, la forza dei sentimenti dei protagonisti costretti dagli avvenimenti della guerra ad abbassare la maschera per rivelare la loro vera natura.

È insegnante, scrittrice e giornalista sicuramente svolge queste attività con la stessa intensità, ma quale con maggior disinvoltura e perché?

Tutte le attività sono intrinsecamente legate tra loro. L’insegnamento, attraverso il rapporto giornaliero con i ragazzi è fonte inesauribile di sollecitazioni, il giornalismo mi permette di conoscere le storie da raccontare, la scrittura rappresenta l’aspetto magico della mia vita.

Cosa si aspetta dalla Fiera del libro della Biblioteca suore di Montevergine?

Naturalmente di promuovere il mio romanzo tra i lettori. Ma la mia aspettativa più grande è quella di conoscere nuovi scrittori, romanzi e idee.

La ringrazio per la disponibilità.

ANTONELLA RONCAROLO

Nata a San Benedetto del Tronto (AP). Professione: insegnante e giornalista. Scrive per il gruppo teatrale For.ma.ti. Collaborazioni con Vera TV in programmi culturali su libri, musica e viaggi e con la pagina culturale del Corriere Adriatico. Operatrice culturale, è socia dell’Associazione “I luoghi della scrittura” per l’organizzazione di festival letterari nel Piceno.

LA SUA SCHEDA NELLA FIERA DEL LIBRO DLELA BIBLIOTECA SUORE DI MONTEVERGINE

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