IRPINIA IN BIBLIOTECA 2018: ARTE, CULTURA E TERRITORIO
MONTEFORTE IRPINO (AV) – E’ nata dalla collaborazione tra l’Associazione Incanto Irpino di Eleonora Davide, Musikarte del M° Mario Sibilia, l’amministrazione comunale di Monteforte Irpino, con il partenariato di Assicurazioni Generali-Agenzia Generale Avellino Italia, l’edizione 2018 di Irpinia in biblioteca, che si è arricchita quest’anno della sezione Premio Monteforte Prima Edizione.
L’evento si è tenuto ieri presso la Casa della Cultura di Monteforte Irpino alla presenza del sindaco di Monteforte, Costantino Giordano, dell’assessore alla cultura, Lia Vitale, del sindaco di Zungoli, Paolo Caruso e della scrittrice Maria Loreta Chieffo, di cui è stato presentato il libro “Non è di qua”, ambientato nel paese di Zungoli. Ha presentato la giornalista Eleonora Davide.
Nel corso della serata sono intervenute la giornalista Maria Paola Battista, la scrittrice Gaetana Aufiero e la dottoressa in scienze dell’investigazione Alessandra Boncoraglio.
L’attrice Maria Gabriella Tinè ha letto alcuni stralci del libro accompagnata dalle musiche del Maestro Sibilia, composte proprio per dare “suono” alle ambientazioni descritte dall’autrice.
L’ambientazione del libro è, appunto, il paese di Zungoli presentato dal sindaco Caruso come un antico crocevia della civiltà contadina che è stato recentemente insignito dal Touring Club Italia con la bandiera arancione, oltre ad essere stato annoverato in passato come uno dei borghi più belli d’Italia. Un paese ricco di bellezze culturali e architettoniche che sono riconoscibili anche nel libro della Chieffo ed oggetto della mostra fotografica che ha accompagnato l’evento a cura Gabriela Grieco.
L’obiettivo delle amministrazioni di Zungoli e Monteforte è anche quello di uno scambio culturale.
La giornalista Maria Paola Battista ha recensito il romanzo e intervistato l’autrice per cui ha potuto offrire al pubblico una panoramica del giallo che ha per protagonista proprio una giornalista de Il Mattino di Napoli, Ida Di Maggio. Nel romanzo si riscontra anche l’elemento autobiografico. La protagonista viene incaricata dal suo caporedattore di seguire un caso di omicidio avvenuto a Zungoli, suo paese di origine, in cui una donna è stata uccisa e sfigurata e sulla quale la gente del posto dice: “Non è di qua”. Senza anticipare nulla del giallo, la Battista riferendosi alla visita guidata a Zungoli, nella sua esposizione ha potuto annoverare il Castello Normanno, antico maniero, la torre, le case pontili con le loro particolari finestre, dove fino al 1975 convivevano uomini e animali, finché un’ordinanza del sindaco vietò di tenere in casa animali non domestici.
La dottoressa Boncoraglio ha invece esposto gli aspetti investigativi del romanzo, in cui le indagini vengono condotte anche dalla giornalista con una metodologia osservativa, facendo caso a particolari apparentemente irrilevanti. Avendo il vantaggio di conoscere quei luoghi, la protagonista si trova a suo agio a differenza del maresciallo, cha ha il segreto d’ufficio da mantenere.
La scrittrice Gaetana Aufiero ha offerto, invece, una lettura “di genere” del romanzo, soffermandosi sulla descrizione della vita delle donne zungolesi, nascoste dietro le piccole finestre delle case sempre chiuse, l’unica finestra che si spalanca è quella di Ida che ritorna al suo paese dopo averlo lasciato per andare a vivere nella grande città. Ida è stata abbandonata dal marito per una donna più giovane, in un momento di depressione si ritrova nel suo paese natio, che in parte la rinnega, e se ne riappropria attraverso i ricordi, ritrovando anche se stessa. Un romanzo che segna il passo nella letteratura di genere perché è centrato sulle donne di diverse generazioni: le madri, le figlie, le immigrate che sono indispensabili in un piccolo paese dell’entroterra del sud Italia per i servizi di cura alle persone rimaste sole.
L’autrice del libro, Maria Loreta Chieffo ne ha confermato l’impronta autobiografica, rivelando di aver scritto il libro con fatti e racconti tramandati oralmente.
La serata si è conclusa con la premiazione di 4 esempi di eccellenza nel campo dell’arte e della letteratura a cui è stato consegnato il Premio Monteforte.
Di seguito i premiati e le motivazioni:
Gaetana Aufiero, scrittrice e storica
Per la dedizione con cui ha inseguito e insegue le tracce di umanità presenti nei corsi storici della terra irpina, fermandosi a guardare alle tante storie di donne, fondatrici di una solida
civiltà che oggi guarda al futuro con speranza.
Armando Montefusco, storico
Per l’instancabile ricerca che ha condotto e conduce ricostruendo, attraverso i frammenti di cose dimenticate e mai conosciute, la storia della nostra amata Irpinia, il riconoscimento
della comunità di cui è parte attiva.
Antonio Cucciniello, scrittore
Per l’amore con cui ha inseguito il sogno in una terra che stenta ad offrire ai giovani il giusto riconoscimento. Per “Le ali del bruco”, in cui ha raccontato lo strazio interiore di chi ha perso se stesso, restituendo la fiducia a quanti si stanno cercando.
Carmine Santulli (in memoria)
Per l’amore che ha dimostrato a Monteforte, omaggiando con le ricerche di una vita il suo paese, raccogliendo storie, ricordi, materiali, lottando perché non si perdesse niente del suo patrimonio di tradizioni. Il suo testamento nel libro Storia del Territorio e nei progetti che ha consegnato ai suoi amici, nella speranza che vedano la luce.
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