La teoria del moltiplicatore di Rossana Pessione. La recensione di Maria Teresa De Donato
Definire questo lavoro di Rossana Pessione semplicemente uno straordinario ed avvincente thriller che ti rapisce completamente, inchiodandoti alla sedia con il fiato sospeso dall’inizio alla fine è, a mio modesto avviso, estremamente riduttivo. Con un linguaggio semplice e diretto e attraverso i suoi personaggi ben costruiti e delineati, Rossana mostra di sapersi muovere con classe ed altrettanta disinvoltura nel mondo, destreggiandosi perfettamente in ogni tipo di situazione.
Un’evidente passione per l’ambiente medico-scientifico e della ricerca e l’esperienza maturata negli anni proprio grazie alla sua attività giornalistica in questo settore vengono raffinate e sembrano raggiungere il climax in questa pubblicazione i cui contenuti per profondità, vastità ed altrettanta delicatezza vanno ben oltre il thriller e toccano corde piuttosto delicate. L’autrice s’immerge nelle profondità dell’animo umano; viaggia nei meandri della psiche e della mente che a volte si confrontano su questioni legate alla morale, alla coscienza e all’etica di fronte a circostanze e ad azioni che considerano – o potrebbero considerare – abominevoli, raccapriccianti, quando non addirittura criminali, mentre altre illudono l’essere umano cercando di trovare a qualsiasi costo una via d’uscita attraverso una giustificazione razionale del tutto che possa mettere a tacere scrupoli, paure e dubbi sul da farsi.
Con un atteggiamento crudo, a volte quasi cinico, ma che in realtà è solamente veritiero e onesto, l’autrice affronta temi scottanti che troppi preferiscono – per timore, codardia, disillusione o semplice convenienza – ignorare. E così mafie, criminalità organizzata, politica e quant’altro fanno capolino e apparentemente da sfondo a questo thriller quando, di fatto, sono i veri artefici della vita, del mondo, i potenti della terra – chiunque essi siano e ovunque si trovino – mentre gli operatori tecnici e scientifici finiscono con l’essere semplici “moltiplicatori”, coloro che dividendo le varie sezioni dei corpi e facendone sparire le tracce fanno sì che il mondo accademico e scientifico diventi inconsapevolmente complice di un sistema per certi aspetti terribilmente malato.
L’altalenarsi della Vita, con i suoi ritmi, la sua quotidianità, il suo scorrere incessante e della Morte sempre imminente sono aspetti fondamentali di questo lavoro e abilmente rappresentati dai titoli di ogni capitolo, generalmente ricette culinarie, che sembrano voler evidenziare l’insostenibile leggerezza dell’essere e lo scadenzare delle normali attività giornaliere in contrapposizione ai paradossi e ai drammi dell’esistenza umana.
Un bellissimo libro i cui contenuti mirano alla riflessione e alla presa di coscienza rispetto a tematiche tanto profonde quanto scottanti.
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