Lacci. Il film

E’ nelle sale il nuovo film di Daniele Lucchetti Lacci. Film di Daniele Luchetti. che ha fatto da apertura al recente Festival di Venezia. Tratto dal libro di Domenico Starnone da cui il regista, insieme a Francesco Piccolo, ha ricavato la sceneggiatura del film.

La storia intima di una famiglia, con una narrazione non lineare cronologicamente, ne racconta gli eventi, gli strascichi nell’arco di trent’anni. Girato e ambientato a Napoli, che diventa parte del racconto se pur da sfondo, riesce ad entrare nella vita di una famiglia comune, di vita vera, vissuta da tanti spettatori che si riconoscono nelle stesse dinamiche.

E’ difficile poter «soffrire in modo simpatico», dice la madre che esprime tutta la sua fragilità per una stabilità familiare compromessa inizialmente da un tradimento confessato del padre di famiglia. E’ un film sulla famiglia, intesa come intreccio sociale e necessario ad un’organizzazione sociale, ordinaria, riconosciuta che probabilmente nasconde da sempre in sé vissuti emozionali cangianti nel tempo. Volutamente i personaggi principali, la coppia, da giovani sono interpretati da Luigi Lo Cascio e Alba Rohrwacher , Laura Morante e Silvio Orlando interpretano la coppia più adulta, proprio a testimoniare che si cambia negli anni completamente e si diventa altri, forti di un bagaglio di esperienze non sempre condivise dalla coppia. La coppia è formata da due individui singoli, diversi che percorrono il loro iter da soli fondamentalmente.

Una famiglia con dei figli traccia dei legami, dei lacci che non sono meramente contrattuali, ma incidono nell’intimo e non sempre in un modo gioioso, felice, arricchente. Spesso questi segni sono presenti per generazioni a venire e condizionano il nostro vissuto e le nostre scelte.

Nel film il personaggio maschile si ricolloca dopo anni nel luogo familiare, consapevole di tradire i suoi veri sentimenti e di accettare il ruolo passivo e remissivo nella coppia. Questo avviene proprio quando la moglie, invece, faticosamente si ricostituisce come donna e come famiglia, monca ma completa. Il ritorno del padre/marito va a devastare di nuovo l’equilibrio faticosamente raggiunto anche dai figli che assistono e che verranno segnati da una relazione fondamentalmente malata e infelice dei due coniugi.

La donna, dopo anni, si accorgerà che probabilmente non avrebbe più voluto quell’uomo che ha solo ferito il suo amor proprio amando l’altra. Un’altra che sarà sempre il desiderio irrealizzato per averci rinunciato. Per cui è la storia di due perdenti irrisolti, che in nome di un laccio invisibile hanno ricostituito una famiglia su fragili basi di riscatto, vendetta, rivendicazione da una parte e remissività, depressione, e da tratti di “acumi di banalità” dall’altra.

Il dolore, la ferita non possono essere simpatici, come dice il personaggio nel film per cui la vita vissuta, pur in una famiglia unita, non vivrà di gioia e colore.

Il film racconta, quindi, di una coppia in rotta da anni dove le scene più incisive e violente sono i silenzi che si rispecchiano negli occhi dei bambini che testimoniano la decadenza di una relazione. Ma saranno proprio i bambini a riannodare quel laccio di un amore disfunzionale che anche se logorati li terrà uniti senza la possibilità di un vero riscatto, se non la devastazione esterna ed interiore di tutti i componenti la famiglia stessa.

Alla prima al Modernissimo di Napoli presente il regista Daniele Lucchetti; dopo il film ha intessuto un’interessante conversazione con il pubblico sulle tante tematiche toccate dal film. Si è detto ammaliato da questa città che ha dato la giusta energia alla realizzazione dell’opera e dei personaggi. Un connubio che non finirà visto che ha rivelato che sarà lui a continuare la saga dell’Amica Geniale proprio a Napoli, quasi ad avvalorare l’ipotesi che Elena Ferrante sia Domenico Starnone.

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About Angela Ristaldo

Angela Ristaldo, giornalista pubblicista per inseguire una passione per il giornalismo nata tra i banchi di scuola come espediente didattico privilegiato per educare i ragazzi, anche in tenera età, all'autonomia di giudizio e al senso critico. Organizza da anni un giornale scolastico che spazia tra gli interessi dei ragazzi agli stimoli circostanti che la realtà propone. Laureata in Lingue è dal 2005 insegnante di scuola primaria per scelta, credendo fortemente nella scuola come veicolo e velivolo formativo di cultura: unica arma per essere vincente in questi tempi così cangianti e difficili. Amante dell’Arte, spazia nei suoi articoli, tra le più svariate tematiche dal sociale alla scuola senza mai perdere di vista la bellezza insita in tutte le cose se la si sa osservare e valutare.