Nuda l’anima in risacca di Francesca Patitucci. La recensione di WWWITALIA

La silloge di Francesca Patitucci si presenta molto complessa, articolata, e pertanto degna di un’analisi particolarmente accurata.

Dal punto di vista interiore, Nuda l’anima in risacca è un vero e proprio viaggio. Un autentico tragitto tra gli stati d’animo dell’autrice che alternano giubilo a riflessione profonda, gioia a tristezza, speranza a rassegnazione.

Si tratta di un’opera sicuramente introspettiva, ma che prova a raccogliere la sfida di condividere con il lettore l’empatia del momento: a tratti ci riesce particolarmente bene, dati gli argomenti di natura comune che l’autrice si trova a trattare nella silloge.

Particolarmente importanti sono i disegni presenti nella raccolta. Molto accurati, precisi, si pongono l’obiettivo di racchiudere in un’immagine ciò che le parole esprimono tra i versi. Ci riescono benissimo, poiché ogni immagine finisce per essere preludio e sunto del testo che interpreta. 

LA STRUTTURA – Sembra di viaggiare su una linea di tempi ed emozioni, mentre si leggono le poesie in sequenza. Proprio la sequenza ci consegna una serie di emozioni contrastanti che livellano malinconia e gioia in un susseguirsi di riflessioni. 

Nella prima poesia, “La tua sedia vuota”, l’autrice ricorda il padre, dedicandogli delle parole di amore e profonda tristezza per la perdita. La sedia vuota, quella del papà, lascia un vuoto incolmabile di difficile accettazione. 

La nostalgia è tema centrale anche de “Il canto del mare”, un’ode alle onde del mare e alle sensazioni che solo questi sa donare, nei lunghi momenti di riflessione. 

La metrica libera e l’assenza di rima lasciano pensare più a una serie di racconti, ma è proprio nelle strutture e nelle metafore che emerge la poeticità dell’opera. 

I NUOVI GIORNI – E’ la poesia che segna il punto di svolta negli stati d’animo dell’autrice. Nelle due poesie precedenti (Anima ingrata e Spigoli), infatti, la nostalgia aveva cominciato ad alternarsi a fasi di rigenerazione e fioritura dell’animo. Ne “I nuovi giorni” l’autrice trova e racconta un riscatto che aveva cercato già in precedenza, e lo racconta in maniera decisa, quasi in controtendenza rispetto alle emozioni antecedenti.

MAMMA – La poesia dedicata alla madre è probabilmente quella a impatto maggiore, perché fortissimo è il legame che si evince. “Nel mio sorriso, il tuo”; “Nelle mie lacrime, le tue”. Frasi che spiegano, in maniera decisa, quanto si possa appartenere alla stessa anima pur essendo in corpi differenti. 

IN CONCLUSIONE – Un libro da leggere, per comprendere innanzitutto la continua mutazione degli stati d’animo e il profondo legame tra l’autrice e le figure segnanti della sua esistenza.

Francesca Patitucci

La mia terra natia è la Calabria. All’età di quindici anni il mio approdo a Salerno, mia terra d’adozione. Qui mi sono arenata, conseguendo i miei studi fino al percorso universitario in lingue e culture straniere. Naturalmente, sempre in questa bella città, ho messo su famiglia.
I miei due figli, la gioia più grande. Ho avuto un percorso lavorativo molto interessante, per circa venti anni, in una multinazionale tedesca, ambito Sanitario, Human Resources Office. Attualmente docente di lingua inglese. Oggi la prima pubblicazione della mia silloge poetica, edita da Dragonfly Edizioni. Ho sempre amato leggere e scrivere, sin da ragazzina. Passione ripresa in età più adulta.
Scrivo su tutto ciò che mi trasmette emozione. Il mare è spesso mia fonte ispiratrice, il luogo della mia infanzia e giovinezza,
momenti di vita impressi nell’anima. Da circa un anno, più per divertimento che per altro, paroliere per brani musicali.
La lettura di libri, soprattutto di amici scrittori, molto bravi, mi porta spesso a recensirne il contenuto. I miei versi sono presenti su blog, riviste, antologie. Nuda l’anima in risacca è il titolo che ho voluto dare alla mia raccolta in quanto, i moti dell’anima, da sempre, li percepisco in simbiosi col canto del mare e tutti i suoi imprevedibili mutamenti. Amo sognare guardando un tramonto, pervasa da una latente malinconia che mi appartiene. L’introspezione aleggia quasi sempre nei miei scritti. Perché dietro le apparenze c’è un altro, incredibile mondo.

Print Friendly, PDF & Email