Pista ciclabile, nuova manifestazione

Come preannunciato si è svolta questa sera, sabato 8 maggio, la manifestazione di protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica avellinese e invitare l’amministrazione comunale a una risoluzione del problema inerente la pseudo pista ciclabile che stava nascendo in Viale Italia.

In seguito al primo incontro che si è svolto il 6 marzo, e in maniera inaspettata, come già detto, i lavori furono bloccati ma nessun altro provvedimento è stato preso.

In Piazza Libertà questa sera vi sono stati gli interventi di alcune cittadine oltreché dell’organizzatrice Rita Cesta.

Prima dell’inizio dei loro interventi ho ascoltato opinioni di partecipanti e esponenti politici presenti.

Incontro innanzitutto Gaetana Aufiero, scrittrice, ricercatrice e storica nonché esperta conoscitrice della città e chiedo a lei un parere su ciò che sta avvenendo in Viale Italia.

«Quando ho visto la pista, è stata per me una spiacevole sorpresa. Orrida. Mi chiedevo quale follia avesse messo in moto quel percorso che ha rovinato il marciapiede, impedendo ai pedoni di camminare e ferendo una pagina di storia della nostra città.

Avrebbero potuto farla sulla strada limitando il parcheggio. Non è accettabile, perché tali iniziative andrebbero pensate con più giudizio e tenendo conto del cittadino. Viale Italia è già tanto vilipeso. Trovo molto ingiusto che questa città debba avere un vescovo che si prende cura di parco Palatucci che è un parco cittadino. Il sindaco è tenuto ad occuparsi della città, non a fare show, ne abbiamo già fin troppi.»

Secondo Tiziana Guidi, responsabile del gruppo di cittadinanza attiva Avellino Rinasce, «L’iniziativa della pista ciclabile a Viale Italia è stata voluta far passare come un qualcosa per rivitalizzare il quartiere ma, di fatto, non si va a rivitalizzare proprio nulla in quanto la pista è semplicemente un luogo di passaggio mentre la rivitalizzazione di quel quartiere passa assolutamente per la riqualificazione dell’ex Moscati. In quel caso, dando nuova vita a quella struttura, si crea un polo attrattivo per chi è in città. Su questo tema specifico, fra l’altro, io ho chiesto appena Festa si insediò di continuare ad occuparsi di questa situazione e oggi ancora si parla dello scambio tra Comune e Moscati in cui il Moscati darebbe la gestione della struttura al Comune e quest’ultimo darebbe i suoli su cui sono stati costruiti i parcheggi alla proprietà del Moscati attuale. Di questo si parla da decenni e dovrebbero evitare di prenderci in giro. Se vogliono fare di quella che sta diventando una periferia un luogo vivo dovrebbero fare dell’altro. Inoltre con il nostro gruppo abbiamo proposto una petizione firmata da 3000 persone che è stata poi inviata a De Luca, chiedendo che l’ASL occupasse quegli spazi riqualificati per installare un centro di primo soccorso, non un pronto soccorso ma un triage. Questo avrebbe decongestionato il pronto soccorso attuale e immaginiamo se oggi, in piena emergenze Covid, quella struttura fosse stata funzionante, avrebbe significato una utile funzionalità. Noi chiedemmo che vi si trasferissero tutti gli uffici ASL perché risparmiasse sugli affitti e al tempo stesso si sarebbe rivitalizzato un punto della città. Chiedemmo che potesse essere fatta la prevenzione dei tumori al seno, che potesse ospitare attività per la prevenzione all’obesità e niente di tutto questo è stato fatto. L’ASL non ha voluto trasferirsi e questo anche perché la gestione del Moscati non ha rilasciato nei tempi dovuti i certificati di agibilità e quindi tutto si è fermato. Ma quella è la vocazione di quella struttura».

Per il consigliere regionale Maurizio Petracca: «Un’amministrazione che non sa quello che accade nella propria città mostra un segnale di incoscienza. Se l’avessero ideata in maniera sbagliata quanto meno si sarebbe avuta la percezione del controllo del territorio. Se è vero, e io non credo che sia così, che non sapevano che quello sarebbe stato l’intervento è ancora più grave. Io ricordo bene, nell’epoca Di Nunno, la ristrutturazione di quel viale, quando Di Nunno chiese ai progettisti e agli esecutori dei lavori di recuperare ogni singola pietra: basoli, pietra lavica, pietre di porfido in quanto i soldi erano quelli dei cittadini, e così fu. Oggi un’amministrazione butta una pietra di pregio per mettere una striscia di asfalto senza alcun senso. Questo è l’emblema di come si muove l’amministrazione in questa città. Non c’è una programmazione né una visione strategica, si prova a spendere le risorse disponibili in giacenza e le si spende giusto per il gusto di farlo senza nessuna ambizione di far crescere la città. Per il resto lo scempio è sotto gli occhi di tutti».

Nel presentare la manifestazione Rita Cesta ci tiene a sottolineare che loro non vogliono sentirsi responsabili di un altro cantiere interrotto in città, quanto piuttosto inviare a considerare Avellino una città piccola in cui fare qualcosa potrebbe e dovrebbe essere facile. Sostanzialmente la città è quella che vediamo e viviamo ogni giorno e gli avellinesi dovrebbero considerare la pista ciclabile di Viale Italia come uno sfregio personale perché non si è rispettata la storia di una città. L’invito è a essere attivi e a non dimenticare.

Sono intervenute, dopo Rita Cesta, alcune cittadine che hanno riportato le loro esperienze in quanto tali: Annamaria Pascale racconta di aver scelto da quindici anni di non utilizzare più l’automobile e di muoversi in bicicletta. Aggiunge di essere sempre indecisa se camminare in strada e rischiare di essere investita o di essere lei, a sua volta, un pericolo per i pedoni nel caso decidesse di pedalare sul marciapiede. Ebbene la pista ciclabile servirebbe eccome, in una città in cui si potrebbe raggiungere ogni luogo in bicicletta o a piedi ma sicuramente dovrebbe rispettare i canoni.

Maria Grazia Papa, psicologa, pone il problema della democrazia e della rappresentatività dei cittadini.

Infine Elisa Spagnuolo, ha riportato all’attenzione un altro fatto vergognoso che riguarda il centro per l’autismo che sarà ubicato a Sant’Angelo dei Lombardi, cioè in provincia, con enormi disagi per chi si batte da venti anni per un centro ad Avellino che fra l’altro oggi è pronto e soprattutto funzionale per poter dare un futuro ai ragazzi autistici.

Tiziana Giudi ha ribadito il suo pensiero secondo cui non sarebbe certo una pista ciclabile a far rinascere il Viale Italia.

In conclusione ho chiesto un parere anche al Maestro Gennaro Vallifuoco, artista di chiara fama, insegnante all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. Concorda con me nel sostenere che bisognerebbe partire semplicemente da ciò che si ha. Sarebbe necessaria inoltre, precisa Vallifuoco, l’intenzione di una progettualità che non gli sembra essere negli interessi dell’attuale amministrazione. Poi sarebbe sufficiente considerare i giovani artisti che la città ha, immaginare dei progetti per i cittadini, per tutti coloro che a vario titolo si cimentano nei linguaggi artistici come musica, pittura, scultura. Questa città è anche piena di ragazzi che hanno frequentato l’Accademia delle Belle Arti con risultati eccellenti ed è un peccato davvero non dare a queste persone la possibilità di mostrare il loro talento esprimendosi nella propria città.

La manifestazione di questa sera forse non può vantare successo in termini numerici, però è stata molto significativa per ciò che si è detto in quanto essa può costituire un punto di partenza per stimolare un senso civico poco presente in città. Che cosa è una città se non il luogo comune di tutti i cittadini, in cui dovrebbero confluire le necessità e i benefici di tutti, in cui si dovrebbe godere e non solo patire per ciò che si ha o si vorrebbe avere. Indiscutibilmente le scelte dipendono dalla politica ma i cittadini che vivono in democrazia hanno il diritto e il dovere di partecipare alla vita della propria città. Quindi, l’invito è ancora una volta quello di sollecitare l’amministrazione a porre rimedio al disastro di Viale Italia ripristinando il luogo ma anche a risolvere problemi seri come quello del centro per l’autismo e la gestione “pubblica” della città.

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu