Recensione di Quando il grande spirito parlò di Simona Livio. Intervista all’autrice

Un romanzo che somiglia ad una grande favola antica Quando il grande spirito parlò di Simona Livio. Una favola perché è una storia fantastica ed è antica perché i protagonisti sono due giovani indiani. Le descrizioni dell’ambiente in cui si svolge la storia ci riportano in luoghi meravigliosi, la cui vita è scandita solo ed esclusivamente dalla natura con in suoi pregi e le sue calamità.

Attraverso la fantasia della scrittrice ritroviamo le tribù indiane, pacifiche ma con i loro principi di territorialità e di giustizia, i guaritori e gli sciamani, gli spiriti e i riti.

Accanto a tutto questo, però, ho rinvenuto ancora altro: innanzitutto la famiglia, un nucleo familiare all’interno di un clan, in secondo luogo due fratellini che crescono con un rapporto particolare di invidia e ammirazione allo stesso tempo, di gelosia e rancore ma anche di rispetto e di sviscerato amore. Il loro rapporto non è fatto di liti furibonde e manifeste ma di sottili sofferenze e competizioni. Da tale rapporto, a mio parere, nasceranno tutte le avventure e disavventure di più di un popolo nonostante sia la natura a scaturire gli eventi che porteranno i due fratelli a maturare e a prendere delle importanti decisioni.

Quindi, un libro, per me che non soltanto riporta alle civiltà antiche ma vuole con estrema sincerità e simpatia raccontare ciò che avviene spesso tra due fratelli.

Lo stile della narrazione è semplice e pacato nonostante vi siano dei momenti di tensione ben rappresentati e la lettura scorre veloce e piacevolmente.

Intervista all’autrice

Il suo libro mi è molto piaciuto in quanto mi ha fatto entrare in mondi che oggigiorno la nostra mente è costretta a tenere in un angolo a causa delle problematiche della quotidianità. Leggerlo è stato attraversare un momento di serenità accompagnato dai personaggi della sua fantasia. Ciò che aiuta molto il lettore sono le descrizioni che lei fa della natura, che è l’elemento determinante su cui si basa la vita dei popoli antichi. Inoltre vi sono delle tecniche e delle abitudini di cui lei scrive in maniera molto dettagliata. Ebbene vorrei sapere quali sono state le sue fonti per poter così ben descrivere l’ambiente e i suoi abitanti.

“Quando il grande spirito parlò” è un racconto di pura fantasia, ho immaginato la vita dei nativi americani prima dell’arrivo dell’uomo bianco. Sono sempre stata affascinata dalla loro cultura, dal legame profondo che hanno nei confronti della madre terra e dalla loro spiritualità, ma non posso dire di essere un’esperta, quindi nel libro la vita sociale, i riti sciamanici e la descrizione della loro quotidianità sono frutto della mia immaginazione.

Per l’ambientazione del libro mi sono ispirata alla zona in cui vivo, vicino al Lago Maggiore, una zona molto verde e molto boscosa! Ho avuto la fortuna di crescere giocando con i miei amici nei boschi sotto casa, rotolandomi nell’erba e arrampicandomi sugli alberi. Anche la passione per le lunghe camminate in solitaria nella natura mi ha aiutato per le varie descrizioni presenti nel libro.

I personaggi sono la trasposizione fantastica di persone che ho avuto la fortuna di incontrare e che per me sono stati dei veri maestri di vita.

Per i due protagonisti Aruk e Akim mi sono ispirata ai miei figli maggiori, così caratterialmente diversi e da piccoli in continua lotta per determinare chi dei due fosse il migliore.

Una curiosità sulla scelta dei nomi dei vari personaggi: hanno tutti un significato. Ad esempio Enapay, il capo tribù, significa senza paura.

Quanto tempo ha impiegato per scrivere il libro?

Ho scritto la prima bozza del libro in soli tre mesi, poi l’ho lasciata in un cassetto per circa dieci anni. È stato il mio compagno a convincermi a riprenderla in mano e a completarla. Mi ci sono voluti altri tre mesi. Per la stesura definitiva del libro ho lavorato con un editor della casa editrice per quattro mesi circa, è stato un lavoro entusiasmante che ha smussato le spigolosità presenti nella prima versione e ne ha esaltato gli elementi positivi. Grazie a questo lavoro la lettura del libro è molto scorrevole e avvincente.

Lei è un esordiente e ha pubblicato tramite Bookabook. Ci può raccontare la sua esperienza con questo particolare tipo di pubblicazione?

Bookabook ama definirsi “un’editoria diversa, dove i lettori sono protagonisti della vita dei libri”.

Gli editor della casa editrice effettuano una prima selezione per valutare l’originalità e la qualità del manoscritto.

Una volta superata questa selezione, la bozza del libro partecipa a una campagna di crowdfunding che ha due scopi: costruire un pubblico attorno al libro e testare l’interesse dei lettori. E sono proprio i lettori i veri protagonisti, perché se convinti della validità del libro saranno i primi a promuoverlo grazie al passaparola.

La mia campagna di crowdfunding è stata un’avventura incredibile! Ci potrei scrivere un libro! Mi ha portata a conoscere persone meravigliose e mi ha dato la possibilità non solo di raccontare il mio progetto editoriale, ma anche di parlare della mia passione, che è la scrittura. Durante la campagna ho sempre avuto il supporto della casa editrice, che mi ha fornito strategie, materiale e tanto sostegno morale per arrivare al massimo obiettivo previsto!

È stata veramente una bella esperienza che mi ha fatto scoprire la grande professionalità della casa editrice Bookabook, professionalità che ho ritrovato in tutte le fasi di pubblicazione.

Ha intenzione di continuare a dilettarsi con la scrittura?

Per me scrivere è molto più che un diletto, credo che sia il modo che ho di esprimere il mio essere, di dare voce alla mia fantasia.

Sto lavorando a un nuovo progetto, ci lavoro quotidianamente da diversi mesi. Sento la necessità di buttare nero su bianco la storia che continua a rigirarmi nella mente. È ancora troppo presto per capire se diventerà un libro, però sono molto soddisfatta di quello che sto creando.

Nel frattempo spero di riuscire a organizzare qualche presentazione di “Quando il grande spirito parlò” perché ad oggi, causa pandemia, sono riuscita a realizzarne una soltanto. È stata una bellissima esperienza per me, ma soprattutto per il pubblico  che, grazie alla presenza di un tepee e ai brani suonati da un mio caro amico polistrumentista, è stato trasportato nel mistico mondo dei nativi americani. Non vedo l’ora di tornare a incontrare nuovamente i miei lettori durante eventi dal vivo e non virtuali.

SIMONA LIVIO

Simona Livio è nata nel 1974 in provincia di Varese. Quando il grande spirito parló è il suo romanzo d’esordio, pubblicato dalla casa editrice Bookabook.

LA SUA SCHEDA NELLA FIERA DEL LIBRO DELLA BIBLIOTECA DELLE SUORE DI MONTEVERGINE

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu