San Gennaro fa il miracolo. Per Domenico Battaglia a Napoli il cambiamento è possibile

Alle ore 9:25 di questa fresca e assolata mattina del 19 settembre, San Gennaro ha, per l’ennesima volta, compiuto il miracolo tanto atteso. Nel Duomo, e soprattutto nell’area antistante, una gremita folla in trepida attesa dell’atto liberatorio dello sventolamento del fazzoletto bianco che attesta l’avvenuto straordinario evento: la liquefazione del sangue del santo martire. Il popolo napoletano, unico proprietario del tesoro del Santo, in questo atto ripone le proprie speranze, esprime un sentimento che oscilla tra il sacro e il profano per una scaramantica profezia beneaugurante.

L’arcivescovo Domenico Battaglia, nella sua omelia, invece, ci dice che ciò non è sufficiente a garantire un futuro rigenerante per questa controversa città e fa appello proprio alla ‘magnifica gente di questa città’ citando le parole della canzone di Scugnizzi, a che abbia un risveglio costruttivo, fattivo, di denuncia. Un invito a non farsi prendere dalla rassegnazione, che fa pensare che nulla può cambiare e, invece, a farsi artefice di un cambiamento possibile. A non lasciare soli i bambini di questa città, gli scugnizzi, facile preda della malavita, e farci carico della loro educazione intrecciando una rete protettiva. Ancora fa appello a San Gennaro che illumini i nostri governanti per una politica trasparente e legale. Lo stesso monito, espresso nello stesso giorno a Londra al funerale della regina, un appello al divino che guidi i nostri governanti affinché gli umani al potere non perdano la visione del bene comune nelle azioni politiche che condizionano le nostre vite.

E allora Domenico Battaglia affida al vescovo Gennaro la ‘gente’, quella delusa che non crede più ad un bene comunitario, affinché invece si riaccenda la speranza che l’amore possa vincere e che diventi l’unica via percorribile. Questo ci suggerisce il sangue di San Gennaro: che in questa vita vince chi ama.

San Gennaro sia esempio perché si è esposto per salvare i suoi amici, non è restato indifferente all’ingiustizia. E allora il Cardinale fa un monito a chi aspira o riveste un ruolo istituzionale proprio al ridosso delle elezioni, ancora più incisivo a che perseguano “Un servizio autentico e disinteressato mosso dall’amore per il bene” auspicando che in ognuno di noi nasca il desiderio dell’impegno.

Print Friendly, PDF & Email

About Angela Ristaldo

Angela Ristaldo, giornalista pubblicista per inseguire una passione per il giornalismo nata tra i banchi di scuola come espediente didattico privilegiato per educare i ragazzi, anche in tenera età, all'autonomia di giudizio e al senso critico. Organizza da anni un giornale scolastico che spazia tra gli interessi dei ragazzi agli stimoli circostanti che la realtà propone. Laureata in Lingue è dal 2005 insegnante di scuola primaria per scelta, credendo fortemente nella scuola come veicolo e velivolo formativo di cultura: unica arma per essere vincente in questi tempi così cangianti e difficili. Amante dell’Arte, spazia nei suoi articoli, tra le più svariate tematiche dal sociale alla scuola senza mai perdere di vista la bellezza insita in tutte le cose se la si sa osservare e valutare.