SPAZIALISMO TRANSGEOMETRICO, LA NUOVA MOSTRA DI AGATHOS
Il prossimo 3 dicembre sarà inaugurata presso l’ atelier della tenuta Icario presso Cantine Icario, via delle Pietrose 2, Montepulciano (SI), la mostra Spazialismo Transgeometrico di Agathos.
Intervista al Maestro
D: Si tratta di quante opere di cui quante inedite?
R: Saranno esposte 23 opere di cui una realizzata ad hoc per l’azienda Icario e la cui installazione sarà permanente. Poi altre nove inedite e le restanti provenienti da collezioni pubbliche e private. L’intera sede espositiva ospiterà alcune opere in permanenza, segno della grande sensibilità di Icario e del suo management internazionale il cui operato sta facendo la differenza tra l’ordinario e il capolavoro.
D: Cosa vuol dire Spazialismo Transgeometrico?
R: Il termine Transgeometria, coniato dal sottoscritto qualche anno fa in occasione di una mia esposizione al museo della Scienza di Milano, sta a significare una geometria non euclidea in cui gli enti geometrici si collocano in dimensioni qualitative, dove è l’uomo osservatore che è incluso nel sistema che studia e tutto è mediato dai suoi sensi. Il concetto di ‘distanza’ si trasforma, con opportune equazioni, in distanza percepita, il concetto di ‘intorno’ diviene lo sfumato pittorico ecc. Il tutto servendosi di rigorosi metodi matematici, solo che al centro dell’Universo che si osserva c’è l’osservatore. Tutto qui.
Lo Spazialismo Transgeometrico è la corrente che prende corpo in seguito alla pubblicazione avvenuta al Palazzo Panciatichi a Firenze lo scorso marzo, del relativo ‘Manifesto’, e prende le mosse dalle teorizzazioni di Vincenzo Sardiello, direttore del Centro Studi ‘Agathos’ presso Fondazione Mazzatinti (accr. MIUR). Caratteristica primaria di chi ha aderito il movimento è stata la condivisione di ogni punto del Manifesto pur mantenendo le proprie identità di artisti e scienziati. Alcuni di loro, Afrida Shaba, Luigi Lerna, Francesco Chechi, Ambra Di Natale, Natascia Ghini, hanno esposto con Agathos nel mese di settembre nella Fortezza Medicea a Montepulciano.
D: Le opere sono sia a colori che in bianco e nero?
R: Sì. Le opere a colori sono la rappresentazione ‘fuzzy’ di alcune formazioni geometriche; nelle opere in bianco e nero (collezione ‘Sintesi’), ogni punto della tela ha la quinta coordinata, quella legata alla colorazione, di valore zero (bianco) o uno (nero). Lo spazio che ho scomposto in quinta dimensione e riproiettato sulla bidimensionalità della tela sembra così più leggibile in quanto il linguaggio segnico è semplificato. Della collezione ‘Sintesi’ fa infatti parte anche un mio autoritratto che diversamente non sarebbe stato percepibile.
D: Pensando alla geometria potrebbe essere molto difficile l’accostamento all’arte. Ma, a parte l’importanza scientifica della geometria, da cui non si può prescindere, le sue opere sono calde, pur contenendo figure geometriche. E’ un modo di fare arte, il suo, che davvero accoglie le forme e le rende artistiche oltre il loro significato originale.
R: La ringrazio della osservazione. Nella storia dell’arte la matematica, in particolare la geometria, sono state molto utilizzate dagli artisti i quali se ne sono avvalsi per motivi ‘tecnici’, per formalizzare gli ideali di bellezza e di proporzione, per realizzare opere secondo le regolarità matematiche viste in più occasioni come il linguaggio con il quale Dio ha costruito l’Universo. Nelle opere di Agathos non ci sono applicazioni di modelli matematici di misure e proporzioni, ma la costruzione pittorica è pensata e realizzata per essere fruita e interpretata dallo spettatore che completa e perfeziona l’opera stessa, anche con la sua emotività. L’intento non è l’ammirazione passiva ma la partecipazione attiva alla costruzione mentale della formazione geometrica. È la geometria del pensiero infantile che spazia e crea e viene poi annichilita dalle costrizioni scolastiche di figure ideali. Le mie opere in fondo vengono collocate nel grande calderone dell’arte astratta. Non dissento su questo solo se al termine ‘astratto’ si attribuisce un significato di maggiore concretezza, ovvero non di scollamento dalla realtà ma di maggiore decodificazione della stessa. Un matematico deve necessariamente utilizzare un linguaggio astratto per le sue generalizzazioni.
D: Ho trovato piacevolmente interessante la location che ospiterà la mostra. La tenuta Icario, ho visto, si dedica molto all’arte e agli eventi culturali ben sposando la nuova idea di unire al buon vino la cultura e l’arte.
R: Il territorio di Montepulciano ospita realtà di eccellenza come la realtà Icario (via delle Pietrose,2) che vede la produzione del vino e dell’olio come una ricchezza che la natura offre integrandosi con quanto l’uomo riesce a realizzare sia in quegli ambiti che in altri. La vinificazione è interpretata sì in senso imprenditoriale, ma mai fine a se stessa. Spazio e tempo si annullano in un contesto paesaggistico suggestivo che offre stimoli continui quasi metafisici, accompagnati da degustazioni e da esposizioni di opere d’arte.
D: Per quanto tempo sarà in esposizione la mostra e quali sono i suoi orari?
R: La mostra si apre il prossimo 2 dicembre ma si inaugura il 3 dicembre e sarà aperta sino al 30 aprile 2017. Tutti i giorni escluso festivi dalle ore 9 alle 17. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 3314104008.
Complimenti, Maestro, perché le sue opere affascinanti riescono sempre a catturare l’attenzione di chi le guarda.
Maria Paola Battista
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