Villa Mehari una testimonianza di riscatto per la legalità

Ancora una volta un bene, confiscato alla criminalità organizzata, cambia funzione e prende nuova anima con l’assegnazione dal Comune di Quarto, Napoli, a quattro associazioni del territorio. Il bene è Villa Mehari, sottratta al clan camorristico Polverino e ora intitolato alla memoria di Giancarlo Siani, giornalista del Mattino ucciso nel 1985 proprio mentre era a bordo della sua auto, una Mehari verde. Un’assegnazione non semplice per i messaggi intimidatori avuti dal sindaco Antonio Sabino, ma con il sostegno della Prefettura e delle forze dell’ordine ora il bene è a disposizione di quattro associazioni del territorio che hanno fatto rete, siglando protocolli d’intesa con le scuole del territorio, le parrocchie, gli ordini professionali degli agronomi e soprattutto l’Ordine dei Giornalisti della Campania e il Sindacato unitario dei Giornalisti.

Per i prossimi 10 anni Villa Mehari sarà uno spazio condiviso e punto di riferimento per chi si impegna seriamente sul tema della legalità. Villa Mehari, struttura di quasi 800 metri quadrati con piscina, consegnata al raggruppamento che ha vinto il bando pubblico composto dall’associazione di volontariato La Bottega dei semplici pensieri, La Quercia Rossa Coop sociale, Aps Dialogos e Associazione Artemide. Soddisfazione da parte del presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli per la scelta di coinvolgere l’Ordine nella gestione di Villa Mehari nel ricordo di Giancarlo Siani, in azioni promotrici di legalità che utilizzerà la villa per corsi di formazione per giornalisti. Cultura, integrazione sociale, legalità e partecipazione alle attività da parte soprattutto dei giovani, la villa ne diventerà punto di riferimento come rinascita a nuova vita sviluppando quel sano senso di appartenenza al territorio e di cittadinanza attiva. Ci sarà una biblioteca dove poter ospitare artisti, scrittori ed esporre l’arte in ogni suo genere. Capofila per questa associazione temporanea di scopo è la Bottega dei Semplici Pensieri che da dieci anni si occupa della formazione di giovani diversamente abili per integrarli nel mondo del lavoro. Villa Mehari sarà punto di aggregazione di giovani impegnati all’integrazione sociale di questi giovani speciali che, attraverso le occasioni culturali, avranno diretta esperienza di inclusione sociale e lavorativa. Un territorio che mette in rete la parte sana della città dandole un luogo fisico che apre le porte ai cittadini, alla formazione di studenti delle scuole come esempio tangibile di uno Stato che si riappropria di un bene per la collettività.

“Ci sono momenti in cui il cuore sembra essere incapace di contenere la gioia di una notizia tanto desiderata che, quando arriva, si fa fatica a credere reale … Ci sarà tempo per raccontarvi i progetti, i sogni, le speranze, le serate passate a rileggere le infinite carte e le notti insonni. Con questo post vogliamo SEMPLICEMENTE ringraziare tutti quelli che ci sono stati vicini in questa prima e delicata fase. Decidere di partecipare al bando ha richiesto – e richiede – coraggio, perché la Villa è al contempo una grande opportunità per il territorio e una grande responsabilità per noi.” Così scrive in un post sulla pagina dell’Associazione Mariolina Trapanese, presidente e madre della Bottega, un gruppo di madri che ha saputo sognare in grande per i propri ragazzi senza fermarsi a forme di assistenzialismo, ma cercando passo dopo passo di creare per loro e per quelli che si aggiungeranno opportunità formative per un inserimento lavorativo e sociale. Questi hanno coinvolto altri giovani in un progetto ambizioso e giusto per loro allo stesso tempo. Così Francesca Cartolano, una delle tutor dei ragazzi della Bottega, esprime la sua emozione per il favorevole esito frutto di ore di lavoro di progettazione in un suo post che ci dice tanto di lei e tanto sul bene che questi ragazzi sanno dare: “…La Bottega Dei Semplici Pensieri avrà una nuova casa, Villa Mehari, sarà un bene confiscato a un boss della camorra. È stata dura ma sarà alba. E adesso sono ancora più sicura di quanto non lo fossi mai stata di due cose: farei qualsiasi cosa in mio potere per i ragazzi della Bottega. Per ciascuno di loro. Per tutti quelli che la nuova sede potrà accogliere. Per tutte le mie stupide certezze che hanno smontato in questi mesi in cui ho avuto il privilegio di trascorrere del tempo con loro. Per gli insegnamenti che ne ho tratto. E pazienza per la Statistica e i Metodi di Ricerca Antropologica. Troverò il tempo. Credo che sia un segno la dedica della Villa alla memoria di un uomo che non ha taciuto, anche quando il silenzio sembrava più conveniente. Ci ricorda chi siamo e a quali compromessi non cedere mai, viaggiando Controvento.” Finalmente un vento a favore che ci fa ben sperare!

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About Angela Ristaldo

Angela Ristaldo, giornalista pubblicista per inseguire una passione per il giornalismo nata tra i banchi di scuola come espediente didattico privilegiato per educare i ragazzi, anche in tenera età, all'autonomia di giudizio e al senso critico. Organizza da anni un giornale scolastico che spazia tra gli interessi dei ragazzi agli stimoli circostanti che la realtà propone. Laureata in Lingue è dal 2005 insegnante di scuola primaria per scelta, credendo fortemente nella scuola come veicolo e velivolo formativo di cultura: unica arma per essere vincente in questi tempi così cangianti e difficili. Amante dell’Arte, spazia nei suoi articoli, tra le più svariate tematiche dal sociale alla scuola senza mai perdere di vista la bellezza insita in tutte le cose se la si sa osservare e valutare.