Anche Bergamo sostiene il sindaco Orlando sul decreto sicurezza

Si unisce al coro dei sindaci che sostengono la posizione di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, anche Giorgio Gori primo cittadino di Bergamo. Al fianco del sindaco siciliano si erano dichiarati contrari alle misure che colpiscono i migranti il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, e quello di Firenze, Dario Nardella.

“Lo ripetiamo da mesi: la legge 113/2018 – nata dal Decreto Salvini su immigrazione e sicurezza – anziché mettere ordine nella gestione interna del fenomeno migratorio, produce irregolarità e insicurezza”: così il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori commenta nuovamente il decreto Sicurezza varato nelle scorse settimane dal Governo.

“Aldilà dell’articolo 13, sospetto di incostituzionalità, su cui il sindaco di Palermo Orlando ha annunciato la “disobbedienza” della sua amministrazione, – prosegue Gori – la questione di gran lunga più grave è la cancellazione (con poche marginali eccezioni) del permesso di soggiorno per motivi umanitari, che si traduce in un forte aumento dei dinieghi e del numero di stranieri che – ben lungi dall’essere rimpatriati – resteranno sul territorio da irregolari, condannati a vivere di espedienti. Tutto questo porterà ad una crescita dei reati e dell’insicurezza nelle città, esattamente l’opposto di quanto Salvini dichiara di voler perseguire.

Per contro, solo l’integrazione basata sul lavoro e sul rispetto delle regole può garantire un’esistenza dignitosa agli immigrati e maggiore sicurezza ai nostri concittadini.

Condivido pertanto la richiesta di convocazione urgente di un incontro tra Ministero dell’Interno e sindaci per affrontare i problemi che questa legge è destinata a creare sui territori. E auspico – conclude il Sindaco di Bergamo – un rapido pronunciamento della Corte costituzionale sui diversi profili di possibile incostituzionalità della legge, a partire dall’art.13, da più parte denunciati.”

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