ARTESIENA

Farà tappa a Siena la 13^ mostra internazionale di opere d’arte realizzate con materiali di scarto

ARTESIENA: IL 4 MAGGIO INAUGURAZIONE DELL’ALLESTIMENTO RIARTECO 2017. IL RICONOSCIMENTO AL RIFIUTO

Ospite d’eccezione l’artista Geo Florenti

 RiartEco 2017. Il riconoscimento al rifiuto è il secondo allestimento a ingresso libero, in programma per la rassegna Arte Siena, promossa dall’assessorato alla Cultura, che sarà aperta al pubblico, giovedì prossimo, 4 maggio, alle ore 17. Dopo Cosenza, Roma e Pesaro la 13^ mostra internazionale di opere d’arte realizzata con materiali di scarto, farà tappa a Siena, ospitata, fino al 10 dello stesso mese nella Galleria di palazzo Patrizi (via di Città, 75).

<<L’obiettivo – come spiega il curatore Marco Pasqualin – è porre all’attenzione del pubblico il grande ed attualissimo tema dell’ecosostenibilità, e quindi della salute dell’uomo>>.

In che modo possiamo valorizzare l’importanza del riciclo ed evitare, così, inutili sprechi? Questi gli interrogativi affrontati da RiarTeco, l’unica mostra itinerante sul territorio nazionale che propone creazioni realizzate con oggetti che generalmente vengono considerati rifiuti. <<Un progetto – ha evidenziato Pasqualin – che intende sottolineare come i rifiuti oltre ad essere raccolti debbano essere sempre più riconosciuti come importanti risorse che, attraverso il loro recupero e riutilizzo,  possono acquistare valore economico, oppure valenza creativa con la creazione di opere di eco-design>>.

Organizzata per la prima volta a Firenze nel 2005 dall’Associazione POP (point of prence), negli anni ha allargato i propri orizzonti dando vita al Movimento RiartEco, esponendo sempre più artisti, toccando molte città italiane e con importanti partner come Flixbus, Compo, Gulliver e radio Siena TV. Grazie ad un bando internazionale l’edizione 2017 sul tema “Art(r)Evolution vede la presenza di 80 eco-artisti disputarsi questa gara espositiva all’insegna del riciclaggio. Ospite di eccezione Geo Florenti con un’installazione realizzata per  l’occasione: un Lightbox a consumo zero, frutto di un lungo lavoro di studio  che da anni lo vede impegnato nella creazione di opere autoalimentate attraverso il recupero di energia dispersa dalle luci accese nello spazio espositivo.

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