Calendidonna: “Questa donna l’ho pagata io!”

Dopo l’interessante esposizione a palazzo Giacomelli sui libri di lettura nelle scuole elementari e gli stereotipi di genere, la Casa delle Donne del Comune di Udine propone un secondo appuntamento che arricchisce il programma di Calendidonna 2018. Stasera alle 17 in sala Ajace (piazza Libertà) è, infatti, in programma il convegno “Questa donna l’ho pagata io! Storie di prostitute nella storia, nella letteratura e nella cronaca”.

Se a prima vista i due focus su cui il Centro di Documentazione della Casa delle Donne ha lavorato sembrano distanti tra loro, libri di testo da un lato e prostituzione dall’altro, il fil rouge sotteso ad entrambi gli eventi è quello del persistere di stereotipi e luoghi comuni nel giudizio di chi osserva.

 Le relatrici del convegno, la scrittrice Marina Giovannelli, la storica Monica Emmanuelli e la giornalista Anna Dazzan, hanno svolto un accurato lavoro di ricerca in campo letterario, storico e giornalistico, per presentare figure di donne, oggetto quasi sempre di dileggio, offese, discriminazione e violenza, offrendo una chiave di lettura inconsueta, sicuramente di genere, che rimanda all’attenzione e al rispetto che si deve ad ogni persona, al di là delle scelte che la sorte, la vita, le circostanze  le hanno fatto intraprendere, ma anche alla determinazione di  stile, di linguaggio e di contenuto che scrittori e scrittrici, autori e autrici di film e lavori teatrali hanno dato nel tratteggiare le prostitute protagoniste delle loro opere.

Sicuramente uno dei must nella rappresentazione di questa tipologia di personaggi, al cinema, come nella narrativa, è quello, molto noto, della prostituta dal cuore d’oro. Meno conosciuto, forse, ma sicuramente degno di essere portato alla luce, è invece un altro aspetto, ovvero quello che alcune prostitute, durante la dittatura fascista, non erano aliene da quanto succedeva nel mondo, ma manifestarono il proprio pensiero politico e agirono di conseguenza in condizioni che definire difficili è dire poco.

Molte, poi, sono le responsabilità dei lavoratori e delle lavoratrici del mondo dell’informazione nel taglio da dare ad un articolo o a un sevizio televisivo che presenta fatti di cronaca in cui sono coinvolte prostitute e nel mantenere il rispetto sempre dovuto alla persona e, contemporaneamente, la possibilità di esercitare il diritto di cronaca, sentiero tortuoso da percorrere in questi frangenti, in cui può accadere siano implicati minori o ignari innocenti.

Di tutto questo e altro ancora, dunque, si parlerà nel corso del convegno, attraverso  la proposta di romanzi, film, storie giudiziarie d’impronta politica, rievocazioni di casi giornalistici e polemiche sul ruolo dei mass media in queste vicende, per delineare ritratti di donne controverse, emarginate, spesso vittime calpestate dal conformismo e dall’ipocrisia, mettendo da parte preconcetti e interpretazioni convenzionali.

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