Festival “L’altra scena”

Prosegue a Piacenza il Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena”, direzione artistica di Jacopo Maj, organizzato da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri di Piacenza, il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita. Ed è l’ora della sezione Residenze creative (al Teatro Gioia nelle serate di mercoledì) che offre uno spaccato sul lavoro di compagnie emergenti tra teatro, danza e performing art. Un cartellone riproposto dopo la positiva esperienza dello scorso anno, che ne ha visto l’avvio in forma sperimentale.

In scena vedremo in prima battuta la compagnia Lidelab che ha realizzato un articolato progetto di residenza artistica presso Teatro Gioco Vita con il sostegno di MIBAC e SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Per Chi Crea”, programma che promuove la creatività di giovani autori, artisti, interpreti ed esecutori. Al Teatro Gioia mercoledì 2 ottobre alle ore 21 sarà presentato al pubblico uno studio frutto di questo lavoro: “Le mille e una notte – III ora”, concept, regia, drammaturgia Silvia Rigon, regia, scenografia, ideazione e realizzazione figure Lucia Menegazzo, attrice Barbara Mattavelli, sound design, musicista, performer Federica Furlani, producer Christina Lidegaard.

LideLab, dal danese “laboratorio del piacere e del dolore”, è un collettivo di artiste indipendenti under 35, nato con l’obiettivo di creare performance che giocano con il paradosso e la meraviglia.

Il lavoro che vedremo nasce dall’esplorazione del gioco amoroso presente nei racconti de “Le mille e una notte” e nel manuale arabo del ‘400 “Il giardino profumato”. I racconti sono leggeri e svelano un immaginario divertente e inaspettato dove spesso sono le anziane a iniziare le giovani ai segreti dell’amore. Accompagnate da musica dal vivo, in scena si intrecciano la voce dell’attrice che incarna le parole dei libri, con le testimonianze registrate di anziane che raccontano l’evoluzione della sessualità nel corso della loro vita, lo stato attuale delle relazioni affettive, le loro sfide e il piacere. L’idea è ricreare una connessione intergenerazionale su un tema quasi tabù, mettendo un focus su una parte della popolazione che troppo spesso resta invisibile; parte del progetto si è sviluppata in laboratori con donne over 70. La musica è eseguita dal vivo; tutte le composizioni sono originali e supportate da strumenti costruiti ad hoc con oggetti legati al tema dello spettacolo.

Lo spazio scenico è un laboratorio scientifico che riprende lo spirito manualistico e di ricerca del libro “Il giardino profumato”. Prendendo ispirazione dalle parole del trattato, sul palco si sviluppano esperimenti sonori e visivi che ricercano la natura fisica del piacere. Lo spettacolo esplora la sensualità e l’erotismo presenti nei racconti de “Le mille e una notte”: un dialogo femminile sul mistero dell’atto amoroso.

 

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