Il Fiore del Carso, una linea tra due mondi, il nuovo romanzo storico di Eleonora Davide. La recensione di Giovanna della Bella

Dopo la grande affermazione del suo primo lavoro letterario, che Eleonora Davide ha voluto tributare a Monteforte Irpino e ai territori dell’Irpinia, in un’avvincente trama che si sviluppa tra storia e fantasia, l’autrice si ripresenta al pubblico con un nuovo romanzo storico.

Il Fiore del Carso è una creatura sulla quale e per la quale l’autrice ha lavorato molto, ha riflettuto per diverso tempo, ha girato e visitato i luoghi dell’ambientazione, ha consultato fonti e documenti, ha incontrato persone che si sono aperte nel dialogare e dare informazioni, ha raccolto i suoi ricordi familiari.

Tutto ciò è stato plasmato ed organizzato in un libro interessante e nello stesso tempo emozionante per il messaggio che trasmette e per l’originalità del modo in cui è stato impostato.

Infatti si possono distinguere tre livelli narrativi, che si intersecano tra loro senza procurare alcuna frammentazione, anzi arricchiscono ancora di più la trama sulla quale sembrano essere puntati tre teleobiettivi :

  • La città di Trieste, posta al confine orientale, in un terribile scenario internazionale all’indomani della II guerra mondiale e l’eccidio delle foibe.
  • La vita di Davide, che vive quei terribili anni e cerca di conoscere la verità sulla morte di suo padre.
  • Il nonno che racconta ai nipoti episodi della vita passata, destando fortemente la loro curiosità e rafforzando il legame affettivo.

Anche in questo romanzo si mescolano storia e fantasia, realtà e sentimento; ora i luoghi si sono spostati in un’altra Italia e in un tempo più vicino a noi, ciò non impedisce al lettore di essere coinvolto e indotto a riflettere sulla crudeltà delle foibe, sulla ferocia bestiale e le sofferenze atroci inferte alle vittime.

La maestria di Eleonora Davide è stata efficiente nel raccontare con delicatezza, con stile non marcato e con linguaggio florido e pacato, scene e momenti di intensa drammaticità e di forti sentimenti, di espressività umana: l’amore e l’affetto in tutte le sue accezioni, l’amicizia intesa come legame intenso che porta a donarsi e sostenersi oltre ogni limite.

Descrive scene dalle tinte forti e quelle più tenere e pacate, luoghi, paesaggi, persone e stati d’animo cogliendone aspetti e particolari come in una nitida fotografia; colpisce la sua accuratezza e meticolosità nel descrivere le escursioni speleologiche, che arricchisce fornendo interessanti notizie di geologia, sua materia di laurea.

Con la stessa cura, e per rendere più vivi i dialoghi, inserisce espressioni del dialetto triestino, fornendo, per facilitare i lettori, la traduzione italiana.

Affiora nei personaggi l’umanità e la disumanità: l’umanità di chi offre aiuto a costo di grandi sacrifici, materiali e spirituali; la disumanità nei gesti e nelle efferatezze perpetrate nei confronti dei propri simili.

Ma quanta tenerezza emerge e penetra nel lettore emozionandolo!

Leggere il romanzo di Eleonora Davide è come percorrere un cammino complesso, fatto di strade diverse, che rappresentano dunque i vari aspetti della narrazione e che alla fine si ricongiungono nello stesso punto.

Il titolo esprime un significato che va oltre la simbologia stessa: la tenerezza dei sentimenti, il percorso di una vita intensa e travagliata, la soddisfazione di aver raccontato di luoghi cari, ricchi di bellezze naturali, storiche e artistiche, ma testimoni di una strage immane e crudele dal punto di vista umano.

Il fiore del Carso è senza dubbio il simbolo della rinascita e della speranza di vivere.

Il protagonista del romanzo è Davide, del quale ci viene narrata tutta la sua vita nelle tappe fondamentali, dall’infanzia all’età matura, inserite nei diversi contesti e ambientate in diversi luoghi dell’Italia.

Dalla chiara e dettagliata narrazione emerge una figura di una persona di bell’aspetto, volitiva, eclettica, che ha lottato nella sua vita per raggiungere ed ottenere quanto si era prefisso, a costo di non pochi sacrifici. Di carattere mite ma perseverante, dotato di sani principi ma anche amante del rischio.

La sua forte passione per la speleologia lo porta a scoprire tante bellezze naturali, ma lo aiuta anche nelle situazioni pericolose. Desta un grande fascino il racconto di Davide ai nipoti quando narra dell’esperienza favolosa nella “visita” alle grotte in provincia di Salerno e in provincia di Trapani.

Eleonora Davide

EleonoraNapoletana, giornalista, geologa e laureata in discipline storico-musicali, vive in provincia di Avellino; dirige la testata giornalistica on-line WWWITALIA (www.wwwitalia.eu).

Si è interessata di storia locale e di altre storie. Ha pubblicato articoli e pubblicazioni scientifiche in ambito geologico e musicale su riviste e pubblicazioni istituzionali e di settore. Ama la lettura e la Storia. Organizza eventi letterari ed è impegnata nella diffusione della lettura. Ama coltivare relazioni amichevoli e crea reti tra le meravigliose persone che incontra nel mondo della cultura, convinta che il sapere debba essere condiviso e diffuso in ogni modo possibile. Ha approfondito, in questi anni, lo studio della vita medievale, ricostruendo uno spaccato di quel mondo nel romanzo storico Il Normanno, pubblicato nel 2019.

Il libro è disponibile in formato cartabeo ed ebook kindle al seguente link per l’acquisto.

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Giovanna della Bella

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