IL SEGNO MODIANO. 150 ANNI DI ARTE E IMPRESA

NON È MAI TROPPO TARDI PER “FARE UN ALTRO GIRO”

Un nome, un marchio, una garanzia.

Un marchio che, a 150 dalla sua creazione, viene oggi celebrato.

La partita non è ancora chiusa. Le carte sono state messe in tavola ancora una volta e il gioco può ricominciare.  È un gioco fatto di colori, di linee, di figure e di immagini che si intrecciano in un segno grafico ancora oggi indissolubile ed inconfondibile, il segno MODIANO.  

A 150 anni dalla sua fondazione, il marchio più noto dell’imprenditoria d’area veneto-giuliana viene celebrato nella mostra “IL SEGNO MODIANO. 150 anni di arte e impresa”, curata dal dott. Piero Delbello per l’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata ed allestita al piano terra del Museo Istriano, in via Torino 8.

L’esposizione, da oggi riaperta al pubblico, è stata ancora una volta prorogata per il successo ottenuto.

Manifesti di grandi artisti giuliani e mitteleuropei, quali Orell, Sigon, Cambon, Lenhart, Berény, si alternano alle intramontabili carte da gioco e alle numerose cartoline d’epoca, tutti contraddistinti dal logo SDM.  

Ma la mostra ha ancora un asso nella manica: “Gli infelici” di Vito Timmel, un quadro da molti considerato come il capolavoro dell’artista, che solo di recente è entrato a far parte dell’archivio storico dell’azienda Modiano.

Ammirato da pochi prima della chiusura, dovuta all’emergenza sanitaria in corso, è stato recentemente oggetto di studio nel volume “Timmel. La magnifica inquietudine”, curato dal dott. Delbello per l’I.R.C.I.

Ora le porte dell’Istituto sono state finalmente riaperte e la mostra è nuovamente visitabile dal lunedì al venerdì con il seguente orario: 10.30-12.30 e 16.30-18.30.

C’è ancora tempo per un “ultimo giro” fino al 30 di giugno.

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