Il Teatro alla Scala dedica la prima di “Fidelio” a Veneziani e Kleiber, ebrei colpiti dalle leggi razziali

Nell’ottantesimo anniversario delle leggi razziali del 1938, che colpirono tanti artisti ebrei in Italia, il Teatro alla Scala dedica la prima di “Fidelio”, in scena dal 18 giugno al 7 luglio, alla memoria di Vittore Veneziani ed Erich Kleiber.

Nel 1938 infatti Veneziani, allora Direttore del Coro del Teatro alla Scala, fu allontanato proprio in ragione della sua origine ebraica. Erich Kleiber, che avrebbe dovuto dirigere “Fidelio” quell’anno, rinunciò per solidarietà con il collega. Sarà poi Toscanini a imporre il reintegro di Veneziani dopo la guerra.

“Un’iniziativa importante per ricordare come e quanto le leggi razziali abbiamo inciso sulla libertà di espressione, interrotto la libera circolazione delle idee, danneggiato la qualità del linguaggio creativo, influito sulla crescita culturale di tutta la comunità”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno.

Sarà il Maestro Myung-Whun Chung a dirigere per la prima volta in versione scenica “Fidelio” di Ludwig van Beethoven, dopo aver conquistato il pubblico scaligero con recenti letture delle Sinfonie. L’inno beethoveniano all’amore e alla libertà torna nello stesso allestimento maestoso ed essenziale che nel 2014 segnò l’ultimo 7 dicembre di Daniel Barenboim come Direttore musicale.

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