La libraia di Piazzale Loreto. Via, piazze e storie della Milano in guerra e liberata

Giovedì 2 marzo 2017, ore 17.30, al Museo della Città “Luigi Tonini” a Rimini verrà presentato il nuovo libro di Tinin Mantegazza “La libraia di Piazzale Loreto. Via, piazze e storie della Milano in guerra e liberata” (Corsiero Editore).

Oltre all’autore Tinin Mantegazza parteciperanno:

Massimo Pulini, Assessore alle Arti del Comune di Rimini

Giusi Delvecchio, Presidente del Comitato Provinciale ANPI di Rimini

Valter Vallicelli, Presidente della Sezione Riminese dell’ANPI

Andrea Casoli, Editore

Norberto Midani, Attore

Mino Savadori

Franco Bazzocchi

Le storie che Tinin Mantegazza ha riunito in questo libro sono tutte di prima mano, vissute da testimone o raccolte di persona.

Nulla di autobiografico, però, in queste pagine, o forse tutto. C’è l’Italia sotto la dittatura fascista con le sue contraddizioni, c’è la guerra con le sue tragedie e c’è l’immediato dopoguerra con l’energia della riconquistata libertà. Ci sono poi tre storie che esulano dal periodo 1943-1946 e formano quaasi un epilogo: una riguarda piazza Fontana (1969) e le ultime, poi, ritraggono nel profondo il carattere milanese.

Proprio come il disegno, anche la  scrittura di Tinin Mantegazza non spreca un tratto, non spende un aggettivo di troppo: comica senza scofinare mai nel grottesco, tragica senza valicare il limite  del patetico, veritiera senza la rigidità del documento.

Ironia e semplicità che solo la distanza del tempo e della vita possono concedere a questo libriccino, agile non meno che forte, scritto sulla memoria serena di un vecchio e con il cuore di un ragazzo, al punto che non vi si scorge traccia di nostalgia o di rimpianto, e se ne trae, al contrario, una gran voglia di rendere migliore il domani.

Tinin Mantegazza è nato a Varazze nel 1931 è cresciuto a Milano fin da bambino e vive da anni a Cesenatico. Regista, illustratore, pittore, organizzatore teatrale, giornalista ha lavorato soprattutto nel teatro per ragazzi. Nel 1958 ha iniziato a lavorare in Rai firmando alcune importanti produzioni rivolte ai ragazzi come “Telefiabe” e “L’albero azzurro” per cui ha inventato il pupazzo Dodò. Ha fondato nel 1977 l’Astra, Associazione Teatro Ragazzi e nel 1978 il Teatro delBuratto. Ha diretto il Teatro Verdi e collaborato per oltre 18 anni con Enzo Biagi in televisione

Giovedì 16 febbraio ha preso avvio “FRONTESPIZIO piccola rassegna di libri nuovi “

Come la prima pagina interna, che di un libro fornisce gli elementi essenziali e sostanziali, questa rassegna vuole accompagnare i lettori davanti alla porta di ingresso di nuovi testi.

L’etimo della parola Frontespizio (dal tardo latino frontispicium, composta di frons, frontis ‘fronte’ e del tema di specere ‘guardare’), evoca l’atto di guardare un volto, che restituisce la conoscenza delle principali espressioni e dei caratteri peculiari di una persona.

Anche queste presentazioni ci faranno incontrare il volto di un libro e insieme quello del suo autore. Presentare equivale anche a declinare al presente, al qui e ora, gli infiniti argomenti legati all’arte della scrittura.

La presenza in sala dell’autore è dunque un’occasione per collocare il pubblico in una inedita postazione, aggiuntiva rispetto alla lettura del libro. Conoscere le premesse dalle quali quel testo nasce, gli intenti dai cui lo scrittore è partito per costruirne l’impalcatura, offre un importante arricchimento di senso.

Quando si diffuse il termine italiano “Frontespizio”, agli inizi del XVII secolo, le pagine di apertura di un libro contenevano, oltre ai nomi e ai titoli, anche un’architettura di immagini: colonne e timpani, figure allegoriche e oggetti simbolici erano disegnati e incisi a decorazione e viatico di quelle porte d’ingresso al testo.

Grafica pdefucca

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