L’Italia che va e l’Italia che non va

La politica si spacca anche sul muro di Berlino. Per Pesaro-Urbino l’utilità della celebrazione non è condivisa

Dalle note stampa arrivate in redazione

Nei giorni scorsi il Consiglio provinciale di Pesaro e Urbino ha approvato un Ordine del giorno in occasione del 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino. Il documento ha visto l’astensione dei consiglieri del gruppo “Cambiamo pagina” Giacomo Toccaceli, Giovanni Dallasta ed Enrico Rossi (assente la capogruppo Margherita Mencoboni). Nell’ordine del giorno, spedito al “Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani”, al presidente del Consiglio dei Ministri, al presidente della Regione Marche, al presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, ai sindaci del territorio provinciale e agli istituti scolastici superiori della provincia, il Consiglio con 9 voti a favore e tre astenuti ribadisce l’impegno e celebrare la Giornata della libertà istituito nel 2005 dal Parlamento, riaffermando « la propria fedeltà ai valori e principi della Costituzione Italiana e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e il proprio impegno solidale per la costruzione di una società, di un’Europa e un mondo più accogliente per tutti ». (Clicca QUI per scaricare il documento)

A Piacenza, invece, è la prima volta che si celebra ufficialmente il 9 novembre come “Giorno della Libertà”. Oggi 15.30, presso il Sacrario dei Caduti di tutte le guerre in piazzetta Mercanti, la commemorazione ufficiale dell’abbattimento del Muro di Berlino, nel trentesimo anniversario dell’evento.

Per il sindaco di Vicenza Francesco Rucco, invece: “E’ giusto e doveroso ricordare, anche con una semplice cerimonia simbolica, un evento che trent’anni fa ha cambiato il corso della storia a livello mondiale ed il destino di migliaia di persone. Abbattere il muro non è stata una semplice azione fisica ma ha rappresentato anche l’abbattimento di un certo modo di fare politica segnato dalla repressione, dando spazio a quel senso di libertà che noi oggi possiamo manifestare liberamente esprimendo il nostro pensiero”.

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