Macerata Opera Festival 2018 #verdesperanza

MACERATA – È ormai completo il programma ufficiale del Macerata Opera Festival 2018 #verdesperanza costruito dal sovrintendente Luciano Messi, dalla direttrice artistica Barbara Minghetti e dal direttore musicale Francesco Lanzillotta: un programma che ricalca lo schema tematico settimanale degli anni passati ma gli infonde nuova personalità e nuove idee per un festival internazionale che desidera sempre più rafforzare il rapporto con la comunità territoriale e un percorso che non si limita ai soli mesi estivi ma puntella l’intero anno con attività partecipative – come quelle per tutti gli ordini scolastici – che faranno di Macerata una città sempre più “in festa” per il suo Festival.

«L’essenza di questo nuovo Festival – afferma Romano Carancini, presidente dell’Associazione Arena Sferisterio – sta nell’esplorazione di percorsi innovativi e nell’ambizione verso traguardi in cui la modernità scaturisce dalla più viva tradizione. I grandi successi del passato, anche in termini di partecipazione della comunità, hanno definito un modello virtuoso di contenitore culturale basato sulla contaminazione tra arte e società, punto di partenza della rinnovata squadra che opera, tra grandi regie e coinvolgimento dei giovani, in rete coi maggiori teatri d’Europa, con la direzione artistica di Barbara Minghetti, la direzione musicale di Francesco Lanzillotta e la guida sicura del sovrintendente Luciano Messi. Di verde si tinge, quindi, la speranza di rinascita, di futuro e di bellezza che continuino a contraddistinguere la nostra città e a riflettere una comunità che, per indole, accoglie il nuovo senza dimenticare le sue radici».

La programmazione 2018 è nel segno del motto #verdesperanza e i temi attorno ai quali si snoda sono quelli del verde, dell’ecologia e della sostenibilità, per un’arte della “speranza” che operi gettando nuovi semi per un futuro migliore e che intrattenga, fra l’altro, uno stretto rapporto con altre realtà che si occupano di questi temi, dialogando intorno alla sostenibilità tramite l’interazione tra cultura, natura e territorio. Il simbolo sarà la facciata dello Sferisterio che ogni sera, grazie a Openjobmetis e al videomappig realizzato da Antica Proietteria – accoglierà il pubblico come fosse un grande giardino verticale. «Siamo davvero orgogliosi di esserci impegnati in questa operazione di sostegno al Macerata Opera Festival – afferma Rosario Rasizza, Amministratore Delegato dell’Agenzia per il Lavoro Openjobmetis SpA. Siamo felici di aver contribuito a sposare temi importanti come quello della sostenibilità, dell’ambiente e della speranza di un futuro migliore per tutti. Siamo altresì desiderosi di poter ammirare l’opera scenografica che comparirà sulla suggestiva facciata dello Sferisterio di Macerata riprodotta attraverso una futuristica tecnologia di videomapping, nell’ambito del progetto #verdesperanza. Un grazie a tutte le persone che, con dedizione e grande passione per la cultura, contribuiscono da così tanti anni a dare vita e contenuti al Festival e che, da quest’anno, ci hanno coinvolti come sponsor».

In quest’ottica il testimonial 2018 è l’architetto Mario Cucinella – curatore del Padiglione Italia alla XVI Biennale di Architettura di Venezia e del rispettivo catalogo (pubblicato dall’editore maceratese Quodlibet) – impegnato da sempre nella progettazione basata sui temi della sostenibilità e dell’impatto ambientale degli edifici; sarà lui a inaugurare il festival con una lectio magistralis giovedì 19 luglio alle ore 18 a Palazzo Buonaccorsi.

Da tanti anni inoltre l’Associazione Arena Sferisterio adotta una causa sociale o un progetto di raccolta fondi da affiancare al Macerata Opera Festival con l’obiettivo di sensibilizzare i propri spettatori verso a un tema o una realtà affine al Festival. Quest’anno il Charity partner è il Club Alpino Italiano che, attraverso la Sezione di Macerata, si impegnerà nella ricostruzione della Madonna della Cona, crollata con il terremoto del 2016, posta a 1.496mt di quota all’ingresso della Piana di Castelluccio, luogo dal grande valore simbolico per gli escursionisti: un progetto assolutamente in linea con il tema del Festival #verdesperanza.

«È con orgoglio che presentiamo il cartellone della programmazione allo Sferisterio – sottolinea il sovrintendente Luciano Messi – che quest’anno si amplia sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, sempre nella logica per noi fondamentale di coniugare la visibilità internazionale con una attività di produzione sempre più radicata al territorio, coinvolgendo artisti di rilievo, ampliando i generi proposti e cercando vie di contaminazione che speriamo possano coinvolgere un pubblico sempre più eterogeneo»

La proposta operistica allo Sferisterio prevede: Il flauto magico di Mozart (20 e 29 luglio, 4 e 12 agosto 2018) col libretto nella versione italiana preparata da Fedele d’Amico, L’elisir d’amore di Donizetti (21 e 27 luglio, 5 e 10 agosto) e La traviata di Verdi (22 e 28 luglio, 3 e 11 agosto).

«Stiamo lavorando per fare in modo che Macerata, durante il Festival, diventi una città in festa – ribadisce la direttrice artistica Barbara Minghetti. Le tre produzioni questo anno ispirano, grazie al motto #verdesperanza e agli allestimenti scelti, allegria, futuro ed estate, con l’intenzione di unire e la volontà di valorizzare il senso di comunità ma aumentando anche l’interesse del pubblico straniero».

Sarà quindi un nuovo allestimento del Flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart ad inaugurare il festival, firmato da uno dei registi più impegnati e innovativi del nostro tempo, l’inglese Graham Vick che – per questo suo debutto allo Sferisterio – presenterà al pubblico uno spettacolo di forte impatto emotivo in cui sono coinvolti anche 100 cittadini maceratesi, rappresentanti della società di oggi e del pubblico. Il regista ha inoltre fortemente voluto l’uso del libretto in italiano e insieme a Stefano Simone Pintor sta lavorando sui dialoghi per riportare Il flauto magico alle originali intenzioni mozartiane di spettacolo adatto e comprensibile per tutto il pubblico. Il direttore Daniel Cohen e i protagonisti Giovanni Sala (Tamino), Valentina Mastrangelo (Pamina), Guido Loconsolo (Papageno), giovani e già affermati specialisti mozartiani, sono solo alcuni dei nomi cui sarà affidata questa nuova interpretazione del capolavoro mozartiano in coproduzione con il Palau de Les Artes Reina Sofía di Valencia e In collaborazione con Birmingham Opera Company.

Il mare e la spiaggia arrivano a Macerata con la messa in scena dell’Elisir d’amore di Gaetano Donizetti per la quale si è scelta la produzione ambientata sulla spiaggia, fra cabine e canotti, firmata da un altro regista di punta della scena attuale, l’italiano Damiano Michieletto: uno spettacolo divertente in cui non mancano spunti di riflessione e che ha raccolto successi unanimi in Europa dopo il debutto a Valencia; una ennesima dimostrazione di come oggi la natura e l’ambiente possano essere efficaci chiavi di lettura e rilettura del teatro d’opera; sul podio il direttore musicale Francesco Lanzillotta, mentre in scena ci saranno alcuni fra gli interpreti del bel canto più applauditi di oggi come John Osborn all’atteso debutto quale Nemorino, Mariangela Sicilia come Adina e Alex Esposito Dulcamara intento a vendere bevande energetiche-Elisir per una proposta di sicuro richiamo.

Quando si pensa allo Sferisterio di Macerata e all’opera viene subito in mente la “Traviata degli specchi”, spettacolo altamente rappresentativo della storia di questo festival firmato nel 1992 dal regista Henning Brockhaus e dallo scenografo Josef Svoboda, un lavoro che “non invecchierà mai” come ha scritto la critica e che verrà riallestito con la direzione di una bacchetta esperta come quella di Keri-Lynn Wilson (ancora una volta una donna dopo il 2014, quando sul podio, per questo titolo salì Speranza Scappucci) e un cast che vanta per i protagonisti i nomi di Salome Jicia e Ivan Ayon Rivas – fra le voci giovani più interessanti rivelatesi nell’ultimo biennio – e Luca Salsi in alternanza con Badral Chuluunbaatar.

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