Montefusco (AV). Mostra di pittura e arte contemporanea a cura di Elisabetta De Feo

Dal 28 febbario 2025 al 5 aprile 2025, presso Palazzo Giordano nel Borgo di Montefusco (Av)
Conferenza Stampa 28 febbraio 2025 ore 18.30 presso la Sala Consiliare del Comune di Montefusco
ESPONGONO GLI ARTISTI: GAETANO MAFFEO- ELENA RUBINO- ENRICO RISTORI
Nel cuore del Borgo di Montefusco nella splendida cornice di Palazzo Giordano, di intrecciano gli stili di tre Artisti che nell’ambito del panorama artistico stanno ottenendo una particolare visibilità, grazie ad un riscontro di critica e di pubblico, sempre più accreditato. Un percorso artistico di forti suggestioni, che ha lasciato ampio raggio d’azione ai tre artisti che hanno fortemente voluto questa mostra. Libertà di interpretazione e forza d’impatto sembrano essere le due chiavi di lettura intorno alle quali i tre artisti animano i raffinati ambienti affrescati del palazzo nobiliare che fu antica dimora della Famiglia Giordano, il cui stemma- sulla porta d’ingresso al palazzo- mostra i due leoni rampanti con al centro una palma, attorniati dalla scritta recante il nome del proprietario e l’anno di costruzione del palazzo: “Onofrius Giordanus 1613“.
Databile tra il XVII e XVIII secolo, Palazzo Giordano è un esempio di architettura seicentesca conservata ancora oggi nella sua originalità, sebbene sia stato interessato da recenti lavori, messi in atto per garantire un consolidamento strutturale e il recupero artistico dell’edificio. Il recupero artistico ha interessato principalmente pitture e decorazioni parietali, lanciando lo spunto per continuare a parlare di arte in un contesto già di per sé insito.
Le reti da cantiere, che cozzano con il contesto raffinato ed elegante ma che rievocano i recenti lavori di restauro del palazzo, si adattano al contesto e diventano affidabili supporti delle opere dei tre artisti, che liberamente hanno codificato, ognuno con il proprio linguaggio, stile e tecnica, un messaggio chiaro, netto, nitido, che non tarderà a colpire l’immaginario collettivo e a assalire il fruitore, il visitatore, l’osservatore, sia esso un esperto di arti visive e raffigurative, sia esso un appassionato o semplicemente un curioso del bello.
Gaetano Maffeo. Crea ad Atripalda ma espone in tutto il mondo, è ormai quotato e preferisce non vendere gli originali: «L’arte deve essere di tutti, basta con il possesso esclusivo che crea disparità tra chi può permettersi un’opera e chi no», questo il suo mantra. Non è certo per la semplice estetica Gaetano Maffeo, artista atripaldese che, riconoscendo in se stesso l’importanza di una predisposizione naturale, sa che non ci si può accontentare della fortuna affinché la bellezza si diffonda: «Dobbiamo cercare di dare ai ragazzi dei nuovi input. Se li vediamo sbandati, senza passioni, è colpa nostra. Abbiamo la responsabilità di passare il testimone, avvicinarli al bello. Quante più iniziative vengono messe in atto, in ogni ambito, meglio è».
Gaetano Maffeo inizia a muovere i primi passi in pittura a 13 anni. Poi negli anni ’90, la partecipare a varie mostre in tutta Italia, sempre rimanendo nell’ombra, ma senza mai abbandonare quello che sa fare e vuole fare: dipingere, creare, esprimere sé stesso con la sua arte. E infatti nel 2020 arrivano riconoscimenti da tutto il mondo e iniziano a ‘fioccare’ i maggiori feedback. «L’inizio di un percorso consapevole – dichiara- si è avviato durante la pandemia, perché avevo più tempo da dedicare all’arte». Così Gaetano Maffeo comincia a collezionare premi e riconoscimenti, tra i quali il Premio "Alighieri" a Casale Monferrato, il "Vita Nova" a Firenze e il "Michelangelo" a Roma. E nel 2022 arriva la svolta con le prime esposizioni internazionali. Dal 2022 ad oggi Gaetano Maffeo vanta partecipazioni a esposizioni d’arte a livello internazionale, senza mai fermarsi!
Interverrà a Palazzo Giordano con cinque opere con tecnica tra acrilico su carta e fotolito su carta e due installazione sul tema dell’autismo dal titolo “The Reason I Jump”, opera complessa a cui il nostro Artista ha lavorato in manaiera audace e immersiva, vivendo in prima persona un disagio che oggi sembra essere sempre più diffuso. Un riferimento preciso al “The reason I Jump” libro di Naoki Higashida e, poi, documentario di Jerry Rothwell. “Il motivo per cui salto” è un libro scritto nel 2017 da un adolescente autistico non parlante, Naoki Higashida. L’obiettivo dichiarato dell’autore era quello di offrire una visione delle menti delle persone con autismo. Il testo è stato poi tradotto in inglese da Keiko Yoshida e da suo marito, il famoso autore di Cloud Atlas David Mitchell. Il regista Jerry Rothwell ha infine realizzato un documentario che fonde le parole di Higashida con il mezzo cinematografico, in modo da offrire un resoconto visivamente avvincente delle idee del libro. Il nostro Artista con la Sua opera, manifesto di un concetto artistico che sfocia nel sociale oltre che nell’umana condizione, ha tentato di interpretarne il senso più profondo, e con estremo rigore e rispetto, tentato di comprendere “cosa succede nella mente delle persone con autismo“.
Come sempre, Gaetano con le sue opere, scuote gli animi e le coscienze dell’interlocutore, ponendosi come il negativo in bianco e nero dei fotogrammi dell’esistenza che, a colori, scorrono davanti ai nostri occhi e, esattamente come in un laboratorio di sviluppo, senza acidi e vaschette, ma ad acrilico e fotolito, analizza e dal colore al bianco/nero, con alternanza di chiaro/scuri e di sfumature dal nero al grigio, decide di parlarci e senza mai confonderci, di decodificare i messaggi del reale, dell’umano, del sostrato, per condurci alla riflessione.
Orari di Apertura al Pubblico: lun. – ven. ore 10-12,30 e 15-17,30
Sab. e dom. ore 10- 12,30 – 10- 18.30
Elena Rubino. Elena Rubino nasce a Torino il 3 agosto 1968.
Compie i primi studi di pittura presso l’Atelier del Maestro Mario Ferrante dopo essersi diplomata stilista/figurista all’ Accademia della Moda di Napoli. All’Atelier del Maestro Ferrante si immerge nel disegno dal vero, impara ad usare i colori ad olio, apprende le tecniche ad impasto e velatura, sperimenta la leggerezza degli acquerelli e la forza che imprimono il carboncino e la sanguigna.
All’Atelier/bottega confluiscono le esperienze di numerosi artisti emergenti. Ed in questo ambito conosce la pittrice messicana Ada Ruth Perez Jimenez, con la quale collabora alla realizzazione di alcuni ritratti su richiesta di committenti privati. Si laurea all’Università degli Studi di Salerno in lettere con indirizzo Artistico/Beni Culturali, discutendo la tesi di laurea in Storia dell’Arte Contemporanea sulla pittrice polacca Tamara De Lempicka. Seppure emerga una formazione classica di base, gli studi e le ricerche formali e tonali degli ultimi anni l’hanno condotta verso uno stile più libero dai canoni estetici convenzionali, orientato alla ricerca di un linguaggio figurativo eclettico, espressione della propria esperienza umana e artistica. I suoi dipinti eseguiti perlopiù ad olio con tecnica a spatola appaiono materici e mostrano un’attenzione particolare verso il colore che ricopre un ruolo fondamentale nella progettazione e nella realizzazione dell’opera.
“Elena Rubino – dichiara la curatrice della Mostra Elisabetta de Feo- intinge i suoi pennelli nei colori dell’animo per rievocare antichi retaggi. Le forme che nel prima si scompongono, si ricompongono nel poi, fino a ricreare l’immagine nella sua interezza. In una nuova forma di espressionismo le immagini riemergono in superficie nella materica concezione di un raffinato e rinnovato spazio cromatico”.
A Palazzo Giordano a Montefusco, nella Collettiva esporrà 12 tele con tecnica Olio su tela a spatola, Acrilico su tela a spatola e tecnica mista.
Frequenta da anni la ‘bottega’ beneventana del Maestro Mario Ferrante, artista di fama internazionale punto di riferimento per gallerie d’arte di tutto il mondo.
Enrico Ristori. Nato a Livorno nel 1971 Enrico Ristori è tatuatore, pittore, viaggiatore e sognatore. Fin dalla tenera età disegna e scrive poesie, tra un polpo pescato con fiocine improbabili e partite di baseball. Frequenta dapprima il liceo classico Niccolini-Guerrazzi a Livorno, continuando a scrivere e disegnare, per poi essere spedito in collegio a Siena dove, “in quel posto di coercizione” – come lui stesso lo definisce – inizia a marchiare gli amici con aghi e chine. Arriva così l’illuminazione e decide di fare come mestiere questa antica arte di modificazione corporea e di praticare sport da combattimento. Nel 1992 apro il suo primo studio di tatuaggi a Livorno (Indian Tattoo) e viaggia per il mondo come guest in studi di tatuaggi famosi come il kaleidoscope a Sydney o il Gatto Matto a Campinas di San Paolo, a Taiwan e a Bahia, imparando così, attraverso lo scambio, nuove tecniche e nuove tradizioni. Tatuatore e biker (ha avuto il privilegio di indossare i colori di un noto MC per anni) frequenta molto la strada, i moto-raduni, le conventions di tatuaggi.
Tutt’oggi Enrico fa il tatuatore nel suo studio affiancando a questo lavoro quello del pittore. Considera il suo operare in campo artistico un procedere di studi e sperimentazioni, sentendosi obbligato ad una ricerca continua senza mai adagiarsi in situazioni comode ripetendo formule che funzionano o hanno funzionato.
Della sua Arte ci confida: «Non voglio stupire se non me stesso e considero irrinunciabile l’onestà intellettuale nel fare arte. Nessuna scorciatoia, faccio parlare il mio io più profondo, non saprei fare altrimenti. Il cavalletto è il mio analista, il mio miglior confidente e a lui affido le mie emozioni, che siano momenti gioiosi o di profondo dolore tutto passa dalla produzione, che sia carboncino o olio poco importa, racconterà sempre qualcosa di sincero e mio. Mi considero un granello di polvere, piccolo e quasi invisibile ma parte essenziale di un enorme tutto, cerco di essere molecola di armonia, particella che contribuisce al bello».
Frequenta da anni la ‘bottega’ beneventana del Maestro Mario Ferrante, artista di fama internazionale punto di riferimento per gallerie d’arte di tutto il mondo.
L’Artista livornese esporrà otto tele a tecnica olio su tela a spatola, una china su carta, un carboncino su carta, un ferro gallico e china su carta e tre sculture in bronzo.
Interverranno alla Conferenza Stampa
Saluti Istituzionali Il Sindaco del Comune di Montefusco SALVATORE SANTANGELO
Saluti Consigliere Delegato alla Cultura ARTURO BONITO
Curatrice della Mostra e Storico dell’Arte ELISABETTA DE FEO
Gli Artisti: GAETANO MAFFEO – ELENA RUBINO- ENRICO RISTORI
Introduce e Modera la Prof.ssa FIORELLA DE VIZIA
RINFRESCO DI BENVENUTO- APERTURA MOSTRA
Siete Tutti Invitati a prendere parte alla Conferenza Stampa del 28 Febbraio 2025 ore 18.30 presso la sala Consiliare del Comune di Montefusco (Av).