Troppo spesso le donne non aiutano le donne

 L’incontro delle elette di Piacenza

Riceviamo e volentieri pubblichiamo dalla Presidente della Commissione Lucia Girometta

Le donne troppo spesso non aiutano le donne, facciamo ancora troppa fatica a riconoscerci i nostri meriti.

È questa la riflessione di fondo del confronto organizzato a Piacenza dalla Commissione delle Elette, nell’ambito delle manifestazioni dell’8 marzo.

Donne e mondo del lavoro era il tema al centro dell’incontro di sabato 4 marzo, voluto dalla presidente della Commissione, Maria Lucia Girometta.

Per questo nella sala del consiglio comunale la parola è stata concessa a quattro donne impegnate su fronti assai diversi della carriera: a Paola De Micheli, Sottosegretario all’Economia, all’imprenditrice Maria Angela Spezia, alla commercialista Cristina Betta, già Presidente Nazionale Commissione parità di genere, e all’artista Grazia Resta.

Presenti – tra gli altri – l’assessore comunale alle pari opportunità Giulia Piroli, la vicepresidente della Provincia Patrizia Calza, le altre componenti della commissione delle elette.

Una riflessione libera a più voci sul ruolo delle donne, sul sacrificio e la fatica di emergere. Come ha ricordato Girometta, “la parità tra uomini e donne è ancora oggi una realtà solo sulla carta anche nel mondo del lavoro. Le donne sono un passo indietro in termini di trattamento retributivo, accesso al mondo del lavoro e alle posizioni di potere, formazione e qualità della vita”.

Grazia Resta ha raccontato la sua esperienza di artista-donna, alla quale sono state avanzate critiche e osservazioni che mai sarebbero state fatte ad un artista uomo”. Ha sottolineato l’importanza della “capacità di mettersi spesso in discussione” per affrontare problemi e discriminazioni. “L’arte aiuta ad andare avanti, insieme all’autoironia” – ha detto.

Mariangela Spezia, donna e imprenditrice ha fatto appello alla chiarezza: “Bisogna essere sincere con noi stesse, dobbiamo partire dal presupposto che esistono situazioni molto diverse a seconda della condizione sociale fra le donne”.

Cristina Betta da commercialista “operaia” ha affrontato il tema della parità di genere all’interno della sua categoria: “Il primo problema è quello della retribuzione, le donne commercialiste in media in Italia guadagnano meno della metà degli uomini.

Il secondo problema è la conciliazione tra famiglia e lavoro, il terzo problema è la discriminazione negli organismi dirigenti. Una conquista indubbia è stata la legge della parità nei consigli di amministrazione delle società partecipate e delle aziende quotate in borsa. Ma non dimentichiamo che talvolta i peggiori nemici delle donne sono le donne stesse”.

Paola De Micheli ha parlato degli strumenti di legge a sostegno dell’emancipazione femminile, ma ha posto l’accento sul riconoscimento del lavoro delle donne anche in famiglia.

“Il lavoro di cura e la sua valorizzazione sono la vera sfida in termini di cultura e di norme del nostro tempo. Dobbiamo tutelare meglio il ruolo delle donne prima nell’educazione dei figli e poi nella cura degli anziani genitori. Servono strumenti economici e organizzativi e abbiamo bisogno anche di consenso sociale.

Posso dirlo per esperienza diretta, diventando mamme per molte donne si sprigiona una energia fisica e intellettuale anche nel lavoro, che personalmente non avrei mai immaginato.

Sono contenta per come la chiesa ha cominciato ad approcciare il tema della donna. Invece mi fa soffrire ancora tantissimo il pregiudizio nei confronti delle donne.

Per fare carriera occorre essere mediamente bravi e avere il sostegno di gruppi organizzati. Poi esistono carriere legate ad una specializzazione estrema in alcuni campi.

Sono una donna di una città di provincia e ho una piccola azienda agricola, se sono arrivata dove sono arrivata è perché c’è stata un’attenzione maniacale alle competenze da parte mia.

Facciamo troppa fatica a riconoscerci fra noi donne, siamo troppo severe con le altre donne e troppo permeabili con gli uomini. Guardiamo ai fenomeni mediatici della politica degli ultimi anni, tutti uomini che spesso a noi donne sono piaciuti tantissimo”.

Giulia Piroli assessore alle pari opportunità ha messo in evidenza il valore degli esempi. “Il riconoscimento sociale delle donne e solidarietà femminile sono temi sempre cruciali. Quest’anno la regione Emilia Romagna ha approvato per la prima volta il bilancio di genere esportiamo questa esperienza anche in altri enti pubblici”.

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