I Giorni del Cobra di Daniela Merola. La recensione di Giovanna della Bella

La fantasia e l’estro artistico di Daniela Merola sorprendono sempre più i lettori: il suo romanzo “I giorni del Cobra” è presente nello scenario dell’editoria in veste di giallo-poliziesco.

In un’ambientazione circoscritta di luoghi l’autrice punta l’occhio osservatore su Castellammare e solo per brevi momenti lo sposta nei dintorni. Nella cittadina costiera sul Golfo di Napoli la vita scorre nei suoi ritmi più vari, che travolgono le persone nella loro quotidianità.

Ma ecco che appare lo sconvolgimento: ora l’occhio della scrittrice restringe il suo campo per accendere il riflettore sul Commissariato di via De Gasperi, impegnato, con ogni strategia, nella caccia al killer.

Il Cobra, una persona qualunque, che si confonde fra gli abitanti con un sistema di vita normale, sarà il mostro che devasterà l’esistenza di tante persone, facendo le donne vittime della sua rabbia e del suo odio.

La trama è sviluppata in un racconto copioso: in essa l’autrice ha costruito una tela con tanti fili, intrecciati per coinvolgere, appassionare il lettore e poi condurlo a ipotizzare delle soluzioni sul caso.

Leggendo ci si accorge che il ritmo è sempre più incalzante verso un climax ascendente: è questa certamente la molla del racconto, che fa scattare l’adrenalina connotandolo come giallo  poliziesco.

Il finale sorprendente darà modo ai lettori di capire se sono giunti all’epilogo secondo le proprie sensazioni, nonostante i depistaggi seminati dalla scrittrice.

Complimenti a Daniela Merola per il suo romanzo che appassiona alla lettura per lo stile narrativo elegante, la ricercatezza del linguaggio nell’esprimersi in diverse situazioni, sia per descrivere paesaggi e ambienti che persone anche nella loro interiorità.

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