Un libro per l’estate: “La giusta via” di Daniela Merola. La recensione
Oggi vi presentiamo il romanzo della giornalista ed editor Daniela Merola, considerandolo un valido compagno per le prossime vacanze. La giusta via è un romanzo interessante, accattivante, intrigante. Questi tre aggettivi mi consentono di esprimere una valutazione completa scaturita dalla lettura de “La giusta via” di Daniela Merola, edito da LFA Publisher.
La trama ampia e articolata si presenta al lettore con caratteristiche originali:
- è un racconto che riguarda uno spazio di tempo breve, ma non definito, rispetto alla vita dei protagonisti;
- è un racconto, sembra, scritto tutto d’un fiato, senza interruzioni di capitoli o episodi, ma ritmato solo da periodi sintattici.
Potrebbe definirsi una intensa e difficile storia d’amore coniugale, inserita in un contesto più sereno e naturale, che a volte diventa sofferenza di anime e dipendenza cieca.
I personaggi sono pochi e ricorrenti, qualcuno ha lo spazio per agire, ma tutti sono di supporto alla scena dei protagonisti: Margherita e Augusto.
Margherita è una donna che appare determinata, autonoma, alla ricerca di indipendenza e di libertà, che le consentono di realizzarsi nel campo professionale, ma condizionata da episodi che l’hanno segnata negli affetti, nel cui ricordo si rifugia per trovare la serenità che non ha nel mondo reale.
Augusto, il marito, si presenta come un uomo possessivo, calcolatore, che non vive di sentimenti ma di forti passioni, che lo rendono schiavo di se stesso.
Non si definisce bene chi tra i due è la persona che emerge e quella che soffre di più. È proprio in questo mistero che il romanzo ti trasporta e ti affascina ancora di più perché lo sfondo delle vicende avviene in due grandi e belle città: Roma e Napoli. Soprattutto di quest’ultima l’autrice inserisce nel contesto narrativo descrizioni chiare e minuziose di luoghi, come perle di cultura e storia, che fanno diventare Napoli più attraente e misteriosa.
Lo stile narrativo coinvolge il lettore che può apprezzare una forma espressiva articolata e curata, un linguaggio ricercato e ricco di sfumature che, come pennellate di colore, rende più viva e reale la scena, le emozioni, le sensazioni.
L’originalità è ancora nel miscelare la realtà all’immaginazione, tanto che il lettore vi si trova coinvolto, ma non riesce a fare un distinguo, soprattutto nella situazione finale, dove l’autrice ha dato il massimo al racconto ed è stato come un climax ascendente di emozioni.
Consiglio vivamente la lettura del romanzo per trascorrere piacevoli momenti di relax e conoscere un’autrice dinamica e vulcanica.
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