Le sostanze stupefacenti (Parte prima)

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Come distinguere le diverse sostanze stupefacenti?

Le droghe sono sostanze in grado di modificare lo stato di coscienza delle persone che le assumono facendo provare loro piacere ed emozioni forti.

Le possiamo suddividere in droghe legali, come fumo e alcool; illegali di tipo pesante, come cocaina eroina, quelle definite “leggere” come hashish, marijuana, e le “droghe furbe” o smart drugs da discoteca. In base agli effetti che provocano, distinguiamo droghe “su”, stimolanti ed eccitanti; droghe “giù”, calmanti e rilassanti; droghe del “viaggio” che causano una visione distorta della realtà. Sono anche state inventate in laboratorio nuove droghe che uniscono gli effetti eccitanti a quelli del viaggio e sono molto tossiche. Il grave pericolo dell’uso di droghe è la dipendenza che può essere di tipo fisico, quando il corpo si abitua ad assumerle ne richiede sempre di più e, quando un individuo cerca di smettere, presenta forti dolori e crisi di astinenza di tipo psichico, con la manifestazione di un pensiero fisso, ovvero procurarsi la dose necessaria, che isola dagli altri e fa compiere atti di cui non si valutano le conseguenze.

Qual è la situazione in Italia rispetto alla prevenzione e al monitoraggio della diffusione delle sostanze stupefacenti?

Il tema delle droghe tradizionali e delle nuove sostanze psicoattive è  attenzionato dal governo e dalle forze dell’ordine che agiscono con azioni atte a coinvolgere i due settori principali interessati, cioè la riduzione della domanda di droga e contemporaneamente il calo dell’offerta. Per ciò che riguarda la prevenzione nei giovani, grazie ad un accordo siglato con l’Arma dei Carabinieri e, nello specifico, con i Carabinieri per la tutela della Salute-NAS e il Raggruppamento investigazioni scientifiche- RIS e LASS, sono in corso azioni di monitoraggio on line, sia dei siti web che dei social network per contrastare la diffusione delle sostanze psicoattive. Il Governo ha sancito un’intesa con il Viminale, in particolare con la Direzione  Centrale per i Servizi Antidroga, nell’ambito del quale è stato stanziato un grande investimento per il potenziamento dei canali informativi sulle sostanze stupefacenti, per la tracciabilità dei percorsi del narcotraffico, per la recezione di notizie relative alle nuove sostanze psicoattive e ai risultati delle analisi di laboratorio realizzate dalle forze di polizia nell’ambito del Sistema nazionale di allerta precoce. Tutto ciò per identificare i siti web di approvvigionamento delle nuove sostanze psicoattive e per mettere in campo diverse iniziative di prevenzione rivolte ai ragazzi. A livello di cooperazione internazionale per la lotta al narcotraffico, è attiva la rete ‘Mednet’, che riunisce 15 Paesi dell’area Mediterranea. Penso che solo un’azione sinergica internazionale possa portare ad avere risultati realmente efficaci. L’Italia è inoltre impegnata, oltre che nelle azioni in collaborazione con tutti i paesi dell’Unione Europea, anche nell’area Atlantica. A tal fine ha aderito all’iniziativa statunitense “Approcci innovativi per frenare l’uso improprio di droghe sintetiche” per contrastare l’abuso di droghe sintetiche.

 Ma perché i giovanissimi si avvicinano alla droga?  

Secondo me ci sono diverse cause: l’assenza di interessi personali volti a far provare emozioni positive; il gruppo di amici sbagliati che influenzano le scelte in modo negativo, ma specialmente una personalità fragile, un carattere debole. È fondamentale essere determinati e forti per non assecondare gli amici che spingono verso certe esperienze distruttive. Ultimamente è stata scoperta anche una possibile causa genetica, si tratta del gene Allele A 1, che produce una minor quantità di dopamina nel cervello, la quale determina un senso di piacere e gratificazione nel compiere le nostre azioni. La carenza di dopamina spiegherebbe l’assunzione di sostanze stimolanti esterne. Un’altra causa è il disagio familiare, l’assenza di dialogo con i genitori, quindi di relazione. Una persona che si sente emarginata da tutti, piuttosto che confidarsi con qualcuno del disagio che vive, inizia a utilizzare droghe pensando di migliorare il proprio stato e dando origine poi però la dipendenza. Alcuni individui invece non hanno problemi di alcun genere e cominciano a far uso di sostanze stupefacenti solo per cercare sensazioni forti e contrastare la noia. Chi inizia a drogarsi non pensa alle conseguenze, ovvero che potrebbe rovinarsi la vita, venire emarginato da tutti, non aver più progetti per il futuro sia da un punto di vista sociale, che lavorativo e famigliare, che avrà crisi di astinenza, litigi in famiglia, che per necessità commetterà furti, finirà in carcere o in ospedale. Penso sia fondamentale insegnare già a partire dalla scuola dell’infanzia a essere resilienti, a imparare a trovare soluzioni alternative ai problemi e alle difficoltà della vita, a coltivare i propri talenti e capacità per sentirsi in ogni caso realizzati.

Il pericolo maggiore dell’uso di droghe è la dipendenza che può essere sia di tipo fisico, quando il corpo si abitua ad assumerle ne richiede sempre di più e, quando si cerca di smettere, si manifestano forti dolori e crisi di astinenza, sia di tipo psichico, in quanto prende il sopravvento un pensiero fisso, quello di procurarsi la dose necessaria, che pone il soggetto in una situazione di isolamento ed emarginazione e lo spinge a commettere anche reati. Nella fase adolescenziale si avverte il bisogno di libertà, non si vogliono ascoltare i consigli di genitori e insegnanti e non si accettano volentieri divieti ed obblighi. Per dimostrare la propria autonomia decisionale, si agisce con ribellione alle imposizioni. Anche per questo motivo alcuni ragazzi si avvicinano alle droghe, al fumo o all’alcol che spesso sono correlati. Troppi giovani portano per sempre i segni dell’abuso di sostanze; infatti la dipendenza è una malattia cronica. Più un ragazzo inizia a drogarsi da molto giovane, maggiori possono essere le conseguenze negative durature sullo sviluppo del cervello. Pertanto vi sono conseguenze sociali rappresentate dal pericolo di emarginazione, di condotte devianti, quindi di impatto anche con la giustizia penale e conseguenze personali che si manifestano in particolare con danni cognitivi.

Secondo i dati scientifici i consumatori di droga adolescenti rischiano in misura superiore di incorrere nella dipendenza da adulti perché il cervello umano continua a svilupparsi fino ad oltre i venti anni, quindi l’uso di sostanze in adolescenza può condizionare in modo negativo codesto sviluppo neurologico. Il cervello si modifica velocemente fino circa ai vent’anni e proprio in questo lasso temporale, avviene la maggior parte del neurosviluppo critico che controlla il nostro comportamento e le nostre emozioni. La maturazione delle aree del cervello che controllano le emozioni, i processi cognitivi, decisionali e gli impulsi, si realizza durante la preadolescenza e l’adolescenza, cioè dai 10 ai 19 anni. Bombardare il cervello di sostanze chimiche da giovanissimi, in un periodo molto importante per lo sviluppo neurologico, ha dunque conseguenze gravissime sul cervello con danni permanenti.  Le sostanze stupefacenti sono neuromodulatori potenti che alterano la funzione dei circuiti cerebrali e che permangono anche dopo che le droghe vengono eliminate dal corpo. Le conseguenze si evidenziano anche in seguito, nell’età adulta, mediante svariati problemi emotivi e relazionali. Le conseguenze dell’uso precoce di droghe, sono registrate dai dati delle ricerche, il 25% dei ragazzi che assume droghe a partire dai 13 anni, sviluppa più problemi rispetto al 7% di chi inizia dopo i 21 anni. Ciò vale anche per la marijuana e per la nicotina. Scientificamente è quindi stato provato che l’uso di droghe nell’adolescenza è molto più dannoso e con conseguenze nel tempo, rispetto a quanto succede agli adulti.

E’ stato svolto di recente uno studio in America dai cui dati è emerso che il 70% di giovani diplomati nelle scuole superiori statunitensi, ha fatto uso di alcune sostanze: il 40% di essi ha fumato almeno una sigaretta; il 50% ha provato droghe illegali, come marijuana, cocaina e metanfetamine; mentre il 20% ha assunto sostanze prescritte dal sistema sanitario per finalità non curative. Penso sia necessario impegnare i ragazzi in attività preventive sull’uso di sostanze prima che arrivino a sperimentarle, la progettualità preventiva dovrebbe pertanto concretizzarsi già a partire dal primo ciclo di istruzione in modo capillare e incisivo. Come ho spiegato prima, l’abuso di sostanze dopo i 21 anni, ovvero in un’età in cui è completato lo sviluppo cerebrale, presenta minori possibilità di sviluppare una malattia cronica quale si configura la dipendenza.

Parlando di numeri vorrei partire da alcuni dati, sono attivi sul territorio italiano 570 Servizi per le dipendenze e ben 922 Comunità terapeutiche. Direi dunque che si investe, ma che comunque occorre operare un implemento sia nei servizi pubblici che nella rete del privato sociale rispetto alle sostanze usate, alle modalità di utilizzo. Gli stessi consumatori sono cambiati quindi, di conseguenza, anche i servizi a disposizione devono essere adeguati a tali trasformazioni. Il tema delle droghe chiama in causa diversi mondi: famiglia, scuola, sport, educazione.

L’organo operativo nel settore delle tossicodipendenze, è il Dipartimento per le Politiche antidroga e poi c’è la rete dei centri collaborativi per la realizzazione degli interventi in materia di droga. Inoltre sono attivi il Comitato scientifico e il Gruppo di consultazione allargati del tavolo dell’Osservatorio Nazionale Permanente. Si è svolto giovedì 3 dicembre 2020, in seduta telematica, il secondo tavolo tecnico con i referenti regionali per le tossicodipendenze, organizzato dal Dipartimento in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità.E’ stata pubblicata la Relazione al Parlamento 2020 sui dati 2019: dal fronte preventivo a quello repressivo, passando per il recupero delle persone dipendenti da sostanze psicotrope. Le conseguenze sociali ed economiche della pandemia da COVID-19 avranno un impatto di medio e lungo periodo più gravoso sulle popolazioni vulnerabili ed emarginate, che sono anche quelle maggiormente esposte ai rischi dell’uso di sostanze. Si è registrato un aumento generalizzato dei danni alla salute: sono aumentate le overdosi e i ricoveri correlati all’uso di sostanze. E’ in aumento costante inoltre il mercato della cocaina, con importanti quantitativi sequestrati, fatto indicativo di elevata disponibilità della sostanza sul territorio. Si evidenzia anche una maggiore incidenza nei ricoveri e nei decessi. La circolazione delle Nuove Sostanze Psicoattive prosegue, confermando una trasformazione verso mercati complessi e mutevoli. Si consolida la diffusione del consumo delle sostanze sintetiche in abbinamento a forme di consumo più tradizionali.

Continueremo a trattare questo argomento lunedì, 12 dicembre.

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About CHIARA VERGANI

Chiara Vergani, insegnante, pedagogista, formatrice sulle problematiche del bullismo, specializzata in criminologia e tutela del minore. Tiene conferenze in tutta Italia, interviene in molti programmi televisivi e radiofonici, collabora con diverse testate giornalistiche. Ha pubblicato Lo scacco rosso. Storie di bullismo (2018); Mai più paura. Il bullismo spiegato a tutti (2019); Il mondo si è fermato. Non voglio scendere (Ebook 2020); Le voci della verità (2020); Libere dall’inferno (2021); Professione docente in tempi di guerra (2022); Bipolari in bilico (2022); Io sono Darty (2023); Soft skills (2023).