PAGINE DI…STILE  a… amatePAGINE E NON SOLO

Ha preso inizio ieri 19 ottobre la rassegna di libri, musica, teatro, pittura, moda, cinema, enogastronomia, ottobreLIBRI amatePAGINE E NON SOLO promossa dall’Editrice Scuderi

L’esordio ha visto partecipi dell’argomento STILE, Luisa del Vecchio, stilista italoargentina CNA Federmoda, Giuseppe Monaco Presidente Beautiful Bastard, HolloH, Armando Colasante e Gaetana Aufiero, storica.

Ha moderato Amalia Leo, scrittrice.

Se a molti di noi, pensando alla moda, viene in mente un meraviglioso abito di Valentino o di Armani, si può paragonare ad esso la brillantezza dell’esordio di ottobreLIBRI amatePAGINE E NON SOLO.

Un solo argomento trattato secondo vari punti di vista ed esperienze personali che hanno fatto della conoscenza un esempio molto significativo per le studentesse del corso di moda dell’Istituto Professionale Amatucci di Avellino.

L’intervento odierno di Gaetana Aufiero si è posto come un veloce  ed essenziale incipit ai momenti successivi, nei quali i tre stilisti sono scesi con efficacia ed ampiezza di argomentazioni  in medias res. Rivolgendosi ai giovani ha sottolineato come si sarebbe limitata ad un approccio storico letterario partendo da quel terribile evento che fu la prima guerra mondiale che cambiò e sovvertì non solo lo scenario politico e sociale d’Europa, ma anche la sua quotidianità. Se prima l’abbigliamento, per così dire, alla moda era stato prerogativa esclusiva delle classi al potere, se con esso si indicava la classe ed il ruolo sociale per tradizione, usanza, consuetudine, tutto cambiò nell’arco di pochi anni. Con le avanguardie, infatti, (interessantissimo il manifesto della moda futurista di Volt)  e la violenza di un conflitto che vide le donne impegnate ovunque, sia nel mondo lavorativo che nelle retrovie per sostituire gli uomini, l’abbigliamento divenne essenziale , sparì il corsetto e con il corsetto anche quella che era stata la moda della bella époque.  Cocò Chanel,  Dauville, D’Annunzio, in Italia, furono i testimoni di due secoli che  stavano incontrandosi e scontrandosi.  Ecco Chanel affermare: “Finiva un mondo, un altro stava per nascere. Si presentò l’opportunità, la presi. Avevo l’età di quel secolo nuovo…Occorreva semplicità, comodità , nitidezza : gli offrii tutto questo a sua insaputa“.

Accanto a lei, ma lontanissimo da lei, D’annunzio con le sue sete e le sue donne, Elena, Ippolita tutte legate con i loro abiti al secolo che moriva.

Ed oggi? Come in un vecchio album o in un museo ecco le crinoline, i corsetti , …i decolté, le gale inamidate, immagini ingiallite e lontane testimonianza di storie nelle quali ” La differenza d’abito – sì, di questa si può essere certi“( Da Decapitazione di W. Szymborska).

Conclude, Gaetana Aufiero, dicendo che non è solo effimera la moda perché tutto ciò che esprime il senso delle nostre vite, la nostra storia, la nostra cultura è importante. La moda può anche apparire ma lo stile profondo è essere: noi siamo anche ciò che indossiamo.

Segue l’intervento di Luisa del Vecchio la quale ha avuto sin da bambina la passione per la moda, ha amato vedere la donna come donna ai margini del suo stile.

Chi si occupa di moda ha una grande responsabilità perché il made in Italy, che è tanto conosciuto nel mondo, va difeso, pulito, curato sempre proprio nel suo stile.

Pur non essendo Italiana, la stilista vive in Italia ormai da molti anni ed è convinta che non sia necessario spostarsi, in quanto per essere se stessi va bene qualunque luogo e ciò che si sa fare si può realizzare dovunque.

Essenziali  i consigli che la stilista dà alla platea attingendo da quella che è stata la sua esperienza personale. È un’esortazione allo studio e alla curiosità.

Il punto di partenza è l’importanza dello studio, perché dopo aver creato un bozzetto, bisogna soprattutto riuscire a realizzarlo, cioè avere pazienza minuziosa in ogni modo per curarne ogni dettaglio. Cercare qualcosa  che possa suscitare la curiosità spingerà a migliorare.

Allo studio deve seguire la curiosità, non bisogna avere paura di chiedere.

Capiterà di fare un bozzetto e poi aggiungere tanti elementi perché, una volta realizzato, chi lo vede lo scelga.

Ogni donna può diventare elegante. Bisogna credere in se stessi, nella curiosità, negli insegnamenti, perché essi diventino dei punti di partenza per  verificare e mettere in discussione ciò che gli insegnanti hanno detto. Pur avendo insegnato in due scuole di alta moda in Argentina, viaggiava nel mondo e acquistava i libri, ne studiava i cartamodelli e in ogni paese lei trovava uno stile, ampliava le sue conoscenze e, in seguito, quando la sua personalità è venuta fuori, ha potuto elaborare un suo stile.

Il punto di vista di  Giuseppe Monaco, che dall’Italia si è trasferito subito dopo gli studi a Parigi, analizza il sistema moda dal punto di vista economico, ma non sottovaluta l’aspetto umano facendo presente alle studentesse in sala,  quanto la gioventù sia fondamentale per  il mondo della moda, in quanto essa è un divoratore di gioventù e di entusiasmi.

Oggi non si riconosce più una condizione sociale dal modo in cui le persone si vestono perché la nostra società è di altro tipo;  viviamo in un mondo esploso, in un mondo totalmente sconvolto dall’uso e consumo, in cui i nuovi ricchi entrano nei templi della moda internazionale con i pantaloni corti e le scarpe da ginnastica.

Nel suo intervento illustra come si accede al “sistema moda”. Innanzitutto lo studio tramite diverse specializzazioni. Poi, presso  le grandi scuole di moda, è necessario presentare una propria  creazione a cui ne seguiranno altre due che comprendano almeno una ventina di capi.

Se entro la terza creazione il giovane talento non  riesce a farsi individuare perde il 50-75 % delle probabilità di creare la propria struttura. Se si avrà la possibilità di essere notati gli si aprirà una porta e si potrà essere inseriti in una grande ditta.

È una guerra costante a cui bisogna prepararsi e adeguarsi.  E a questo ci si prepara innanzitutto con una formazione solida e una curiosità inappagabile.

Un ultimo cenno è alla creatività. Se non si è creativi nell’abito, perché magari bisogna servire un gran numero di persone, si deve essere capaci di perfezionare il prodotto.

La creatività, in questo caso, è l’atto di comunicare, di fotografare gli abiti, di proporli ai clienti.

Oggi molti hanno voglia di essere designer, ma la moda non è solo fatta di stilisti ma di product manager, cioè persone che trasformano l’idea astratta in prodotto, o anche dal marketing. Una volta entrato in negozio, è necessario che il cliente abbia voglia di girare tutto il negozio. Tutto è studiato e organizzato.

Si sente vicino ai giovani Armando Colasante fashion designer, che ha studiato presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli e una volta fuori dall’Accademia ha cercato di proporsi.

Il mondo della moda  è molto faticoso, crudele. Durante i colloqui si sente spesso inadeguato, anche per questo tende sempre a studiare. Il suo lavoro è un pensiero fisso, positivo e negativo. Spera che la fortuna arrivi, bussi e che egli sia in grado di riconoscerla.

Nel frattempo conoscere persone gli è servito per arricchirsi e migliorarsi. Le sue conoscenze sono diventate momenti fondamentali e ogni giorno, quindi, può essere quello giusto per incontrare la persona giusta. Ricorda che pur essendosi proposto gratuitamente in tutti i negozi della città di Avellino per allestire e curare le vetrine gratuitamente, nessuno lo chiamò.

Per questo il suo lavoro è motivo di pensiero costante quasi  un’ossessione e vive  aspettando che qualcuno lo accetti, chiedendo la possibilità di lavorare.

Il primo incontro di ottobreLIBRI amatePAGINE E NON SOLO termina con le domande e le curiosità delle giovani studentesse.

Oggi, 20 ottobre, a partire dal primo pomeriggio sempre presso il Circolo della Stampa di Avellino, si continuerà a parlare di cultura con mostre e autori e si affronterà il tema molto importante dell’immigrazione.

Maria Paola Battista

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About Maria Paola Battista

Amo ascoltare, leggere, scrivere e raccontare. WWWITALIA mi dà tutto questo. Iniziata come un’avventura tra le mie passioni, oggi è un mezzo per sentirmi realizzata. Conoscere e trasmettere la conoscenza di attori, artisti, scrittori e benefattori, questo è il giornalismo per me. Riguardo ai miei studi, sono sociologa e appassionata della lingua inglese, non smetto mai di studiare perché credo che la cultura sia un valore. Mi piace confrontarmi con tutto ciò che è nuovo anche se mi costa fatica in più. Attualmente mi sto dedicando alla recensione di libri e all'editing. Ho scritto, inoltre, diverse prefazioni a romanzi. Grazie ai lettori di WWWITALIA per l’attenzione che riservano ai miei scritti e mi auguro di non deluderli mai. mariapaolabattista@wwwitalia.eu

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