“Tu si ‘na cosa grande” fa discutere soprattutto per la sua bruttezza

Art’s for alArt’s sake o dal latino Ars gratia artis sta ad indicare che la vera Arte è fine a sé stessa, escludendo ogni fine che non sia la pura e disinteressata bellezza. L’arte per l’arte che esclude ogni scopo che sia utilitario, morale, politico, sociale, religioso. Uno dei tanti aforismi di Oscar Wilde ben esprime questo concetto: «Non esistono libri morali o immorali. Ci sono solo libri scritti bene o libri scritti male – questo è tutto.» Partendo da questi concetti, dove si colloca l’opera di Gaetano Pesce inaugurata il 10 ottobre nella piazza Municipio alla presenza delle autorità locali che l’hanno ingaggiata, che con la sua imponenza nasconde alla vista il nostro  Maschio Angioino?
L’intenzione dell’autore ligure, scomparso di recente, è di omaggiare Napoli a cui era molto legato, rivisitando la figura di Pulcinella con un’istallazione di 12 metri che dialoga con due cuori di 5 metri legati da fili di acciaio con fiori decorativi attorcigliati. Un messaggio della cangiante condizione dei generi oggi secondo il concetto di fluidità che percorre il main stream dei nostri tempi. Nel suo intento mette in risalto la crisi della figura maschile e l’affermazione del genere femminile sorpassando le rigide categorie di appartenenza. Ma il punto è proprio capire se l’Arte contemporanea concettuale possa, nella sua composizione finale, secondo i canoni dell’Arte per l’Arte, generare bellezza in chi la guarda. Il palese richiamo ad una figura fallica dell’opera ha scatenato il web e gli astanti in numerosi meme ironici ed allusivi visto anche il cognome dell’artista ligure, ma sicuramente ha suscitato grande sconcerto in merito alla qualità dell’opera stessa e alla sua resa. In un’epoca in cui il virtuale, il gossip, la rete la fa da padrona sicuramente l’operazione ha riscosso grande successo: che se ne parli ovunque e comunque della nostra città. Poco conta l’emozione che un’opera di Caravaggio dopo centinaia di anni, ancora suscita a chi vi si sofferma. Forse nell’arte pittorica già si è detto tutto? Ma ancora oggi si potrebbe raccontare attraverso le qualità artistiche e non solo concettuali di un’artista. Resta l’idea che l’Arte non può definirsi tale solo perché acclarata dai critici o studiosi del settore se non trasmette bellezza. Come disse Oscar Wilde, ci sono libri scritti bene e libri scritti male, questo è il punto e bisogna avere il coraggio di dire, certo come opinione personale, che questa installazione è proprio brutta da vedere e non fa onore alla bellezza della nostra città e alla sua arte solo per seguire un discutibile main stream di pochi eletti.

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About Angela Ristaldo

Angela Ristaldo, giornalista pubblicista per inseguire una passione per il giornalismo nata tra i banchi di scuola come espediente didattico privilegiato per educare i ragazzi, anche in tenera età, all'autonomia di giudizio e al senso critico. Organizza da anni un giornale scolastico che spazia tra gli interessi dei ragazzi agli stimoli circostanti che la realtà propone. Laureata in Lingue è dal 2005 insegnante di scuola primaria per scelta, credendo fortemente nella scuola come veicolo e velivolo formativo di cultura: unica arma per essere vincente in questi tempi così cangianti e difficili. Amante dell’Arte, spazia nei suoi articoli, tra le più svariate tematiche dal sociale alla scuola senza mai perdere di vista la bellezza insita in tutte le cose se la si sa osservare e valutare.