Visitando Forcella con l’archeologa Paola Filardi, presidente dell’Associazione culturale Agorà

Nel XXI secolo sembra impossibile che un archeologo abbia ancora tanto da esplorare, ricercare, scoprire, eppure tanto ancora non è stato portato alla luce. In un periodo oscuro, definito come  ‘progressista’, tanto invece si è ricoperto e deturpato in nome di una crescita urbanistica della città che vive, invece, uno dei momenti più tristi della politica del nostro paese. Francesco Rosi nel suo film ‘Mani sulla città’ ne ha raccontato fatti e misfatti che sono ancora “a vista” nella nostra Napoli. Una dicotomia di pensiero porta da una parte alla voluta e necessaria modernizzazione della città, per renderla funzionale e adeguata ai nostri ritmi moderni, e dall’altra tende invece a preservare un patrimonio artistico unico per genere. Quanto ancora ha da raccontare e insegnare il sottosuolo di Napoli ce lo spiega bene l’archeologa Paola Filardi, presidente dell’associazione culturale Agorà, attraverso la quale si adopera tra l’altro per la sensibilizzazione al territorio da parte delle nuove generazioni.

La dicotomia di pensiero tra conservazione e modernizzazione è molto evidente nella realizzazione della metropolitana nella città di Napoli che stenta a chiudere l’intero circuito proprio perché, ironia del destino, scavando si ritrovano mondi risalenti a più di 2800 anni fa che, di fatto, inevitabilmente, rallentano i lavori. Ed ecco che il nostro viaggio nella metropolitana è scandito da tappe museali inedite. Scoperte e reperti che fanno da monito e ci inducono a riflettere su quanto il nostro progresso sia in realtà causa di un regredito modus vivendi.

La Filardi ci racconta di quanto lei sia stata ammaliata da Forcella, un quartiere, che si sviluppa intorno a una via a forma di forcella, appunto, associata da troppo a loschi figuri e affari che hanno stravolto la nobile origine di quei luoghi. Chi come lei ha lo sguardo al di sopra di stereotipi riesce a ridar vita a quei luoghi di lontani fasti. Non tanto lontani fisicamente se, scavando in Piazza Nicola Amore per i lavori della metropolitana, si riscopre Forcella come sede di giochi olimpici. Resti di templi, piscine, lapidi con i nomi di atleti che dal mare raggiungevano la splendida Napoli ambita per il suo clima e scenari unici.

Tra i vicoli e le case in cemento, in contrasto con una urbanistica caotica, difforme, emerge un sito archeologico come Carminiello ai Mannesi, un antico complesso termale, a raccontarci come abbiamo oggi perso la cura del nostro corpo e mente, catapultati come siamo nel traffico o al meglio richiusi in piccole sale attrezzate a palestra nei nostri ritagli di tempo. Un sito per anni in mano alla Camorra che se ne è abusivamente appropriata per recintarlo con un muro in cemento e farne un parcheggio. Un Paese il nostro che conta il maggior numero di siti riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, a testimonianza di civiltà che ci hanno traghettato ad oggi e da cui dovremmo ancora prendere ispirazione.

Paola Filardi, proprio in questi giorni, è impegnata in un progetto con la scuola Ristori, Forcella Street, per ridare voce a personaggi del passato come il pugile Melankomas e farlo rivivere in chiave moderna in un fumetto e come murales nei vicoli che lo hanno visto passare ai tempi della Napoli greca. Il suo è, infatti, uno dei nomi che compaiono sulle lapidi ritrovate nel sottosuolo di Piazza Nicola Amore.

Sensibilizzare gli studenti alla bellezza di quei luoghi, che invece vivono nell’indifferenza comune e a volte nella vergogna, per portarli poi ad inorgoglirsi per un rinnovato senso di appartenenza, oggi significa educare alla cittadinanza. La dicotomia tra conservazione e modernizzazione è una alternativa filosofica che ha come oggetto la qualità di vita.

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About Angela Ristaldo

Angela Ristaldo, giornalista pubblicista per inseguire una passione per il giornalismo nata tra i banchi di scuola come espediente didattico privilegiato per educare i ragazzi, anche in tenera età, all'autonomia di giudizio e al senso critico. Organizza da anni un giornale scolastico che spazia tra gli interessi dei ragazzi agli stimoli circostanti che la realtà propone. Laureata in Lingue è dal 2005 insegnante di scuola primaria per scelta, credendo fortemente nella scuola come veicolo e velivolo formativo di cultura: unica arma per essere vincente in questi tempi così cangianti e difficili. Amante dell’Arte, spazia nei suoi articoli, tra le più svariate tematiche dal sociale alla scuola senza mai perdere di vista la bellezza insita in tutte le cose se la si sa osservare e valutare.