Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, due progetti a Modena

Dalla Regione oltre 50 mila euro complessivi per “Senza chiedere permesso” del Comune di Modena e “ConciliaMo” del Centro documentazione donna

Realizzare misure innovative di welfare aziendale e di sostegno al lavoro professionale femminile è l’obiettivo di “Senza chiedere permesso”, il progetto per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro del Comune di Modena che prenderà il via nelle prossime settimane. Il progetto, infatti, ha ottenuto un contributo di 25.600 mila euro nell’ambito del bando regionale per sostenere la parità delle donne nella vita economica, che ha assegnato un identico finanziamento a “ConciliaMo”, la ricerca azione del Centro documentazione donna per promuovere la conciliazione attraverso il contrasto degli stereotipi e la condivisione del lavoro di cura.

“Senza chiedere permesso”, elaborato dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Modena che contribuisce con un finanziamento proprio di 6 mila 400 euro (per un totale di 32 mila euro), coinvolge una rete di organismi rappresentativi delle realtà imprenditoriali e del lavoro locale per sviluppare azioni concrete che migliorino le condizioni di lavoro all’interno delle imprese e offrano opportunità di conciliazione anche alle libere professioniste e alle micro imprese.

Il panorama legislativo prevede già diverse misure di conciliazione come maggiori flessibilità di orari e permessi, congedi per paternità, la banca delle ore e il telelavoro. Anche il Comune ha introdotto nuovi servizi, tra i quali il prolungamento degli orari delle scuole e degli asili e le aperture straordinarie nei periodi di vacanza, ma spesso, spiega l’assessora alle Pari opportunità Grazia Baracchi, “queste soluzioni sono vissute con difficoltà da molte aziende, in particolare le più piccole, senza considerare che tutto il mondo libero professionale è di fatto escluso da ogni possibilità di usufruire di questi istituti. Il nostro progetto – afferma – tenta appunto di dare una risposta a questi problemi, sia con una proposta culturale e di consulenza organizzativa alle aziende, sia incentivando le realtà produttive ad adottare soluzione che ci portino sempre più a parlare non solo di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ma di condivisione delle responsabilità di cura. Dal canto nostro, come amministrazione, continueremo a garantire lo sviluppo di un sistema per garantire supporto costante alle famiglie fatto di infrastrutture, aiuto alla genitorialità, e interventi economici e sociali”.

Il progetto prevede tre linee di intervento: una rivolta alle aziende per attivare nuove soluzioni organizzative a favore dei propri dipendenti; una seconda rivolta a liberi professionisti e micro imprese; una terza a imprese e organizzazioni che avviino servizi innovativi a favore della conciliazione. “Tra ai risultati che ci auguriamo – spiega ancora l’assessora – ci sono la riduzione delle dimissioni delle madri, dei conflitti familiari e dei costi indotti dalla mancata conciliazione, oltre a un miglioramento dell’ambiente e delle performance aziendali, una crescita del benessere e quindi della produttività di lavoratori e lavoratrici; l’attivazione di processi di riflessione delle istituzioni per riprogrammare un welfare territoriale per le famiglie”.

“ConciliaMo”, il progetto del Centro documentazione donna di cui anche il Comune è partner (del valore complessivo, anche in questo caso di 32 mila euro), punta a contrastare i pregiudizi e gli stereotipi sul ruolo delle donne dentro e fuori il mondo del lavoro, a valorizzare la diversità e il talento femminile, a promuovere tra le donne una diversa percezione di sé e delle proprie possibilità di sviluppo professionale e socioeconomico. L’obiettivo nel breve termine è offrire strumenti informativi e di sensibilizzazione per migliorare la conciliazione; nel lungo termine, è invece produrre il cambiamento culturale necessario per superare le persistenti discriminazioni di genere nel mondo economico. Tra le azioni previste, la condivisione delle soluzioni concrete messe in atto dalle donne e dalle famiglie per migliorare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro come mix di strategie da attivare di volta in volta, rendendole disponibili e replicabili anche da altre famiglie.

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