MONI OVADIA A MODENA. MUZZARELLI « NON RINUNCEREMO ALLA LIBERTA’ DI DISCUSSIONE»

I chiarimenti del sindaco in merito alla concessione del patrocinio morale a una manifestazione culturale.

In relazione alla richiesta di spiegazioni di Noemi Di Segni, Presidente delle Comunità Ebraiche Italiane, e di Tiziana Ferrari, Presidente Comunità ebraica di Modena, l’Amministrazione comunale precisa di avere accordato il patrocinio non oneroso a un’iniziativa culturale tesa ad approfondire un tema ampiamente trattato dai media nazionali ed internazionali.

Il Comune chiarisce di non essere né organizzatore, né co-organizzatore. «L’iniziativa è stata ideata ed organizzata da associazioni che non da oggi, né da ieri, dialogano fruttuosamente col Comune a vario titolo: da Cgil e Nexus ad Associazione Modena incontra Jenin, Overseas, Pax Christi, Gavci ed altre ancora» recita la nota redatta dall’Amministrazione di cui riportiamo il testo.

«Sono associazioni ben note, di diversa provenienza, che si occupano da decenni di pace, sviluppo, cooperazione internazionale e gestiscono progetti didattici ed umanitari.

Aggiungiamo che l’associazione cui fanno riferimento i due firmatari della lettera indirizzata al Comune, a Modena non ha né sedi né altri legami, e pur figurando nell’ampio elenco dei soggetti organizzatori, non è previsto l’intervento di suoi esponenti in quella serata.

Il patrocinio, a titolo non oneroso, è quindi stato accordato ad un evento che parla di un tema rilevante e con ospiti di qualità come Fausto Gianelli e Moni Ovadia: non è un giudizio di merito su quelle che saranno le tesi e le opinioni dei relatori, ma è palese che quel convegno sarà un momento di discussione in cui – come doveroso – non troveranno posto idee antiebraiche, religione anzi professata da una parte dei relatori.

Modena è una città di pace, libera e democratica. Come noto, la storia ed i valori di Modena condannano fermamente l’antisemitismo, e sono orientati al rispetto della piena libertà religiosa e di valori: questo è un punto fermo. Sul resto, la libera discussione è un presupposto di libertà e democrazia cui Modena non intende rinunciare».

 

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