SANREMO: Ferragni sì – Blanco no

Il bilancio della prima serata del festival mette in evidenza chi sia riuscita a guardare dentro se stessa con coraggio e chiarezza e chi invece non abbia compiuto alcun passo introspettivo. Ferragni e Blanco rappresentano due esempi di giovani che in un modo o nell’altro hanno avuto la possibilità di emergere. Chiara Ferragni porge onore a tutte le donne partendo da se stessa, Blanco propone un’immagine di persona priva di autocontrollo poiché circa a metà esibizione, ha iniziato a distruggere gli addobbi floreali del palco prendendoli a calci, poi lanciandoli e sfasciando tutto. Davvero un esempio di come alcuni giovani non siano in grado di gestire la rabbia. E allora è giusto chiederci dove abbiamo sbagliato come genitori ed educatori, quale sia il ruolo degli insegnanti e come arginare fenomeni di violenza come quella a cui abbiamo assistito in diretta mondiale. Non critico Amedeus, probabilmente avrei agito con lo stesso suo garbo per veicolare comunque un messaggio di comprensione e di pace di cui proprio in questo periodo abbiamo ampio bisogno.
Una riflessione potremmo farla in merito alla capacità di accettare le frustrazioni, allo sviluppo delle soft skills personali, alla conoscenza di noi stessi e alla mancanza di spinta relazionale positiva. Consiglio ai giovani la mindfulness, applicata anche in ambito scolastico e ai docenti di dedicare tempo anche al potenziamento dell’ascolto dei bisogni delle ragazze/i.
Chiara Ferragni è apparsa emozionata e al contempo radiosa e ha caratterizzato la serata per la sua serietà, trasparenza, per l’impegno profuso in favore delle donne di tutto il mondo. I messaggi lanciati da lei sono stati d’impatto immediato armonizzandosi con la comunicazione contemporanea che mira dritta al focus dei problemi. Chiara ha riscattato le donne che si chiudono in loro stesse, che pensano di non farcela, che si fanno appiattire dai pregiudizi. La Ferragni propone come dovrebbe essere l’evoluzione sociale su un piano valoriale inclusivo.
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