Terra di Giordania”, mostra al Museo archeologico nazionale dell’Umbria

La mostra “Terra di Giordania: il contributo italiano alla ricerca archeologica” sarà inaugurata sabato 16 febbraio 2019, alle ore 16.30, al Museo archeologico nazionale dell’Umbria di Perugia (in piazza Giordano Bruno, 10)

Interverranno alla cerimonia Luana Cenciaioli, direttrice del Museo archeologico nazionale dell’Umbria, Mario Tosti, direttore del Dipartimento di Lettere – Lingue, Letterature e civiltà antiche e moderne dell’Università di Perugia e docente di Storia moderna; gli studiosi Andrea Polcaro (Università degli Studi di Perugia e Michele Nucciotti (Università degli Studi di Firenze), curatori della mostra; Lorenzo Nigro (Università La Sapienza di Roma), Giovanni de PalmaGiorgio Sobrà (Istituto superiore per la conservazione e il restauro–Mibac).

A conclusione, saranno offerti “assaggi di antichità” a cura di Archeofood – il senso del gusto per la storia.

L’esposizione, che rimarrà aperta sino a martedì 12 marzo 2019, è patrocinata dall’Ambasciata d’Italia ad Amman, dal Dipartimento delle Antichità di Giordania, dall’UNESCO, dall’Università dei sapori, è stata organizzata, in collaborazione con il Dipartimento di Lettere – Lingue, Letterature e civiltà antiche e moderne dell’Università di Perugia, dal Consorzio archeologico italiano in Giordania.

La mostra, esposta precedentemente all’Università di Firenze in occasione del 14° congresso internazionale sull’archeologia di Giordania, è stata concepita per dare grande visibilità alle attività di ricerca archeologiche italiane in Giordania finanziate dal Ministero degli affari esteri e dalla Cooperazione internazionale.

L’arco cronologico delle ricerche presentate offre al pubblico la possibilità di apprezzare nella sua estensione la ricchissima storia della Giordania e delle culture succedutesi, dall’origine della civiltà urbana fino alle grandi espressioni artistiche di epoca classica e medievale. Per ogni missione archeologica partecipante, è previsto un pannello che evidenzia i risultati scientifici e l’esposizione di uno o due oggetti. Non si tratta di manufatti originali, ma di copie in 3D, stampate in PLA (una tipologia di materiale molto versatile e completamente ecosostenibile), ABS (con proprietà meccaniche superiori) e altri materiali miscelati per simulare le caratteristiche di metallo, pietra o ceramica. Le copie così realizzate sono state in seguito lavorate con tecniche diverse, dalle resine agli agglomerati, fino alla pittura di superficie, per essere identiche agli originali.

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