Una giornata particolare. Il “Meeting Nazionale dello Scrittore a Noale

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Il “Meeting Nazionale dello Scrittore” in quel di Noale (Venezia) è stato per me un evento assolutamente elettrizzante, complice la mia prima partecipazione a un premio letterario. Ho avuto anche modo di imparare qualcosa.

I colleghi scrittori in lizza ci hanno saputo fare al di là dei voti espressi dalla giuria composta dai giornalisti Sara Zanferrari de’ Il Gazzettino, Giorgia Pradolin de’ La Voce di Venezia, Matteo Scarpa di Radio Base Venezia e Maria Stella Donà di Televenezia. E comunque non mancava una certa tensione, incarnata (si fa per dire visto che era di plastica!) da una futurìstica sveglia e dai suoi bip bip che scandivano i 120 secondi dati a ciascun autore per presentare la sua opera. Che stress!

A proposito di questi ultimi, che vedete nella foto in bianco e nero di gruppo, li elenco uno per uno, lasciando a voi di leggere in questo documento .pdf le brevi presentazioni dei loro libri e visionare le rispettive copertine: Gabriele Dolzadelli, primo classificato, Giulia Visioli, seconda classificata, Davide Rossi, terzo classificato. Seguono Silvia de Meis, Ledra Laura Castellani, Loriana Lucciarini, Iana Pannizzo, Marina Lora Ronco, Sarah Benedetto, Jessica Maccario, Cristina Tata, Alessandro Mazelli, Martina Longhin, Carlo Amedeo Coletta, Massimo Tagino e il sottoscritto costì scrivente autore del libro Il Signore di Notte, immeritatamente fatto segno di un paio di voti. Il tutto sotto la regia del deus ex machina del CSU (Collettivo Scrittori Uniti) Claudio Secci, con l’intervento dell’assessore allo sport della città di Noale Annamaria Tosatto.

Un grazie particolare al mio amico di sempre, il pittore Danio Fodris, che mi ha accompagnato in questa avventura, autore del video, per altro mozzo, dei miei 120 secondi: la registrazione è partita in ritardo! Ve la risparmio.

Infine due parole su Noale che, da appassionato di storia, ho visitato brevemente prima del meeting. Una vera sorpresa, bellissima!

Ho fotografato due enormi torri, avanzi ben conservati di quando era chiamata “antica e turrita città dei Tempesta” dal nome della signoria che l’ha amministrata a partire dal 1158, ricevendo la carica di “avogari”, cioè difensori e amministratori dei beni temporali dei Vescovi di Treviso. Poi è passata sotto la Repubblica di Venezia. Molti portici e una piazza che, a mio parere, dà il meglio di sé sotto l’illuminazione notturna. E poi la Loggetta di San Giorgio che ha ospitato il meeting. Ci voglio tornare.

Grazie a tutti per la sopportazione e alla prossima.

©Riproduzione riservata

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About Gustavo Vitali

Sono nato a Milano il 4 agosto. Non dico l’anno perché al riguardo sono un tantino ritrosetto ... Da oltre trent’anni vivo nella bergamasca. Ho due figli, Federico e Claudio. Istruzione: liceo scientifico e scienze politiche. Nessuna lode particolare: “È un ragazzo intelligente, ma non si applica abbastanza!” l’invariabile, ancorché poco appagante, giudizio dei miei insegnanti. Cosicché anni dopo la laurea è finita in soffitta, complice l’attività di famiglia, poi mia, dalla quale sono stato risucchiato. Ho anche fondato e diretto per una dozzina d’anni una rivista di settore. Passioni: il volo in parapendio ultima in ordine di tempo, cosa che mi ha portato a ricoprire da anni il ruolo di ufficio stampa nella FIVL (Associazione Nazionale Italiana Volo Libero – parapendio e deltaplano). Ovvio che non è stata la passione per il volo a spingermi a scrivere “Il Signore di Notte”, un giallo ambientato nella Venezia dei dogi! Lo è stata, invece, quella per la storia, da sempre. Ricordo che da ragazzino preferivo i sussidiari ai fumetti e leggevo la storia antica come fosse un romanzo d’avventura. Il vizio è rimasto in giovinezza e poi oltre, fino a oggi. Però come sia sorto l’interesse per la storia dell’antica Serenissima in particolare non saprei dire. Fatto sta che ho cominciato a leggere autori come Alvise Zorzi e altri storici che si sono occupati della sua storia lunga undici, forse tredici secoli. Quindi sono un lettore a senso unico: storia e ancora storia con qualche deviazione per la letteratura gialla. Congiunto alla passione per la storia, il vizio di non saper trattenere i ditini dalla tastiera. Prima la Olivetti “lettera 32” e poi il personal fin dagli anni ’70, quando costavano un botto. Anche la stilografica, prima di macchine da scrivere e computer, ha fatto il suo corso. Ecco perché “Il Signore di Notte” è insieme un racconto giallo con brevi riferimenti storici, una trama inventata, ma i personaggi sono reali, vissuti nel 1605, l’epoca dove l’ho ambientato. www.gustavovitali.it