A CARACALLA IL NABUCCO DI VERDI PER IL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA

Dopo averlo interpretato all’Opera di Roma con la direzione di Riccardo Muti, Luca Salsi torna a vestire i panni di Nabucco nel capolavoro di Verdi, in scena dal 9 luglio nella suggestiva cornice delle Terme di Caracalla, dove le rovine monumentali fanno da sfondo e cornice agli spettacoli estivi dell’Opera di Roma.

«Amo quest’opera – dice Luca Salsi – e in particolare amo il personaggio di Nabucco: un ruolo complesso, ricco di sfaccettature emotive, da cantare tutto con il gusto per la parola scenica. Guerriero sanguinario e indomabile nel primo atto. Uomo debole, confuso e spaventato nel finale del secondo e del terzo. Solo nel quarto atto Nabucco si riscatta definitivamente, concedendo la libertà agli ebrei.

La cosa più difficile per l’interprete – conclude il baritono – è cercare di incarnare queste trasformazioni, nel gesto e nel canto, restituendo la pienezza del ruolo attraverso le “mezzevoci”, i piani e pianissimi, e con il legato tipico del belcanto.»

La nuova produzione dell’opera è curata dal regista Federico Grazzini, mentre sul podio dell’Orchestra e del Coro dell’Opera di Roma è impegnato il direttore americano John Fiore.

Noto al pubblico romano per i successi ottenuti nelle ultime stagioni in Falstaff, ne La battaglia di Legnano e – diretto da Riccardo Muti – ne I due Foscari e in Ernani, Luca Salsi – terminate le recite di Nabucco – sarà impegnato al Festival di Salisburgo nel rarissimo Il templario di Otto Nicolai, proposto in forma di concerto il 27 e il 30 agosto con Andrés Orozco-Estrada sul podio dei Wiener Philharmoniker. Ispirato al romanzo storico Ivanhoe di Walter Scott, Il templario ha debuttato nel 1840 al Teatro Regio di Torino. Dopo una fase di oblio lunga oltre 160 anni, l’opera è stata nuovamente messa in scena solo nel 2008. Al fianco di Luca Salsi saranno impegnati Juan Diego Flórez come Vilfredo e Clémentine Margaine come Rebecca.

Apprezzato dal mensile «L’opera» per la sua “voce autenticamente baritonale, con un colore pregevole ed una morbidezza naturale nel velluto che la rende carezzevole”, Luca Salsi è nato a San Secondo Parmense. Si è diplomato in canto presso il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, sotto la guida del soprano Lucetta Bizza e perfezionandosi con il baritono Carlo Meliciani. Grazie alla sua rapida ed intensa carriera ha potuto calcare in breve tempo alcuni dei maggiori palcoscenici del mondo: il Metropolitan di New York, il Teatro alla Scala, il Washington National Opera, la Los  Angeles Opera, la Staatsoper di Berlino, il Liceu de Barcelona, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Regio di Parma, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Filarmonico di Verona, il Teatro Massimo di Palermo, il Festival Puccini di Torre del Lago, il Concertgebouw di Amsterdam e il Teatro Real di Madrid. Ha collaborato con importanti direttori d’orchestra come James Conlon, Riccardo Muti, James Levine, Daniele Gatti, Placido Domingo, Gustavo Dudamel, Nicola Luisotti, Renato Palumbo, Donato Renzetti e Alberto Zedda, nonché con prestigiosi registi quali Robert Carsen, Hugo De Ana, Antony Minghella, Werner Herzog, Franco Zeffirelli e David McVicar. Nella stagione 2012/2013 ha fatto il suo debutto al Liceu de Barcelona come Don Carlo ne La forza del destino, seguito da altri importanti debutti in ruoli verdiani come Macbeth, il Conte di Luna (Il trovatore), Francesco Foscari (I due Foscari) e Nabucco al Teatro dell’Opera di Roma diretto dal Riccardo Muti. Ha inaugurato la stagione 2013/2014 della Chicago Symphony Orchestra nel Macbeth, sempre diretto da Riccardo Muti. Tra i suoi impegni recenti e futuri: Ernani (Don Carlo) all’Opera di Roma e al Festival di Salisburgo, Adriana Lecouvreur a Bilbao, Luisa Millerall’Opéra de Lausanne, Nabucco nella tournée in Giappone con il Teatro dell’Opera di Roma, Nabucco e Macbeth al Liceu de Barcelona, Falstaff a Sao Paulo e Chicago, Un ballo in mascheraAida e Nabucco all’Arena di Verona, La forza del destino a Parma, Un ballo in maschera a Bologna, Lucia di Lammermmor e Don Carlo al Metropolitan di New York (dove è salito alla ribalta per aver cantato anche in Ernani, lo stesso giorno di una recita di Lucia di Lammermoor), Rigoletto a Madrid, La traviata a Parigi, Montecarlo, Torino, Monaco di Baviera e Londra, Nabucco a Berlino e a Roma, I due Foscari al Teatro alla Scala, Macbeth a Stoccolma – con la direzione di Riccardo Muti – e Il templario al Festival di Salisburgo.

9, 11 e 23 luglio 2016

Giuseppe Verdi

NABUCCO

Opera in quattro parti su libretto di Temistocle Solera

Direttore John Fiore
Maestro del coro Roberto Gabbiani

Regia Federico Grazzini

Scene Andrea Belli

Costumi Valeria Bettella

Luci Alessandro Carletti

Video Luca Scarzella

Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
Nuova produzione
Nabucco, Luca Salsi

Abigaille, Csilla Boross

Zaccaria, Vitalij Kowaljow

Ismaele, Antonio Corianò

Fenena, Alisa Kolosova

Il gran sacerdote, Alessio Cacciamani

Abdallo, Pietro Picone
Anna, Simge Büyükedes

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.

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