Al Cimarosa Cori Festival 2019 una serata di pura polifonia
Alla soglia dei quarant’anni di attività ininterrotta, l’Associazione Polifonica Corale Duomo di Avellino ieri sera ha testimoniato Al Conservatorio di Avellino il valore del cantare insieme in una rassegna che ne mette in evidenza la centralità. La solida tradizione corale che ha contraddistinto la produzione della musica da chiesa del 600 e 700 tedesco è stata unita alla produzione artistica di compositori campani della mitica scuola del settecento napoletano e di autori contemporanei pronti ad interpretare la ricchezza offerta dalla polifonia.
Ieri sera, nel tempio della musica di Avellino, che ha visto la Corale più volte onorarne il palcoscenico con tanta bella musica, è stata presentata una scelta di repertorio decisamente autoriale, nonostante già spiri aria di Natale e le aspettative corali in questo periodo suggeriscano altra musica di più facile ascolto. Dal Corale di Bach BWV 147 all’Ave Verum Corpus K618 di Mozart, al Credo di Vivaldi, ai compositori campani Niccolo Jommelli e Domenico Cimarosa, affiancati all’elaborazione del direttore Carmine Santaniello del Fratello Sole di Ritz Ortolani e all’Ave Maria di Maurizio Severino, che prepara il coro ed ha accompagnato il concerto al piano, il Coro ha compostamente eseguito, un percorso polifonico di assoluto pregio restituendo sonorità e armonie che solo la polifonia classica può realizzare, meritando gli applausi del pubblico, grazie anche alle voci delle soliste, la soprano Romilda Festa e il contralto Rosanna Lombardi, e all’intervento gregoriano del basso Beniamino Izzo.
Non è il caso di raccontare tutta la storia di questo coro perché è lunga e il lungo curriculum (non ancora aggiornato, però) è presente sulla pagina Facebook Corale Duomo di Avellino, ma vi assicuro che è ricca di esperienze che hanno costruito quarant’anni di storia di polifonia ad Avellino.
Ma vi dirò che dal 1980 la Corale Duomo ha sperimentato diversi repertori attraversando non solo il Settecento napoletano, ma la più antica tradizione partenopea delle villanelle, il Rinascimento polifonico di Arcadelt , Di Lasso e Gesualdo (solo per fare alcuni nomi), passando per Mozart e i contemporanei, varcando le soglie delle avanguardie musicali fino a Mario Cesa e Alvin Curran.
Rispettando le consegne di Statuto, la Corale in tutti questi anni è stato il Coro ufficiale della Cattedrale di Avellino animando tutte le maggiori celebrazioni anche se ad entusiasmare i coristi, tutti dilettanti, tranne i maestri preparatori, come nella migliore tradizione dei cori storici, sono stati i viaggi che hanno portato il coro in giro per l’Europa per diversi anni. Parigi, Praga, Salisburgo, Vienna, Barcellona e Berlino sono state le tappe più emozionanti di un tour che ha riempito di belle esperienze questa storia.
Al Teatro Gesualdo di Avellino per ben due volte ha aperto la stagione con Mozart e Orff, e vi ha eseguito diversi concerti, come al Maschio Angioino di Napoli e il Belvedere di San Leucio e in tutta la Campania in occasione soprattutto delle festività natalizie.
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