Avellinese realizza il suo sogno di donare acqua a chi ne ha bisogno

Abbiamo incontrato il dottor Fabrizio De Guglielmo, ex dirigente e responsabile di diversi settori della Provincia di Avellino, ora in pensione, per fargli alcune domande su una invenzione che potrebbe rivoluzionare le condizioni di popolazioni da sempre affette dalla piaga della siccità, come i popoli che vivono in zone desertiche. Parliamo del dispositivo battezzato God’s Well, che può avere la doppia accezione di Pozzo di Dio e di Ben di Dio. E quale bene più importante per la vita se non l’acqua?  De Guglielmo ha accettato di raccontarci come è nata questa idea e di cosa si tratta nel concreto.

Buongiorno e bentrovato. Ci può raccontare come le è venuto in mente di progettare un dispositivo autosufficiente per la produzione di acqua dall’aria?

L’idea “di rubare” l’acqua che è nell’aria è nata per caso. Durante il look down – covid – mi sono rifugiato sulle colline di Tufo, in una magione immerso nel verde. Lì, ogni mattina, vedevo l’ala a nord della struttura “grondare in abbondanza”, finché decisi di capire, nei dettagli il fenomeno. Grazie ad Internet scoprii una infinità di studi ingegneristici dedicati al fenomeno e sul come eliminarlo; la condensa/umidità nelle abitazioni era l’interesse di centinaia di tesi e studi di altissimo livello. Fui affascinato dalle equazioni matematiche che spiegavano ogni fase e capii che proprio quelle informazioni potevano essere “usate al contrario”; ossia, invece di eliminare l’umidità, si poteva intervenire sul sistema per “amplificare la sua formazione”. Il punto di rugiada andava amplificato al massimo e in ogni momento. Costruii un sistema di amplificazione seguendo/utilizzando gli elementi matematici individuati e provai ad imitare la natura. Non andò subito bene ma, riprovando (cambiando forme, inclinazione e spessore degli elementi di causa), riuscii ad attivare la formazione di un rigolo d’acqua costante e in un caldo pomeriggio estivo. Registrati gli elementi di causa, il meccanismo riprodotto funzionava sempre e ad ogni ora; l’idea che dall’aria, senza l’uso di chimica o altre forzature, poteva essere prodotta l’acqua mi ammaliò. Pensare di portare l’acqua nel deserto, utilizzando l’energia elettrica da fotovoltaico, durante le notti sempre afose, mi rapì. God’s Well, il Pozzo di Dio, era lì per dissetare le persone e per nutrire la terra arida, le colture, per servire la zootecnia.

Impressionante! Come ha fatto a realizzarlo materialmente? Ci spieghi.

Seguì il brevetto internazionale composto dalla start up Rithema srl e, col finanziamento di un mecenate, il dott. Gerardo Capaldo, interessato alla produzione, insieme ad una grande multinazionale del settore, potetti realizzare quello che sarebbe rimasto solo un sogno.

Immagino, ma i costi di produzione dell’acqua giustificano l’uso di questo dispositivo?

 God’s Well è ammantato di fotovoltaico con accumulatori, può servire sia le famiglie che le comunità, il prototipo della grandezza adeguata, paragonabile a quella di un frigo, può produrre 3 quintali di acqua al giorno più 3 quintali di accumulo in un altro serbatoio e con un consumo energetico irrisorio. Al momento stiamo anche studiando il modo di produrre l’idrogeno, come fonte energetica.

La trovo una soluzione rivoluzionaria, le faccio i miei complimenti per l’iniziativa e l’impegno che ha messo in opera per creare God’s Well, un dispositivo che immagino possa avere tante applicazioni. Non è vero, dottor De Guglielmo?

L’idea è quella di produrre God’s Well in zona e poi diffonderlo grazie alla multinazionale. Ho semplicemente copiato la natura e ho amplificato ciò che nella storia è stato combattuto, guardando senza vedere. Ho immaginato un futuro migliore in ogni deserto e non. God’s Well può essere utile, oltre che nei luoghi che subiscono le carenze endemiche di risorse idriche, anche nelle navi, nei camper, nelle ville, sui tetti condominiali, immagino in ogni luogo l’acqua e l’energia per una vita migliore. Grazie

Grazie a lei per aver risposto alle nostre domande presentandoci un’invenzione innovativa e intelligente, che sicuramente troverà ampia applicazione.

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.