DA MONTEFORTE IRPINO PARTE LA MARCIA DELLA PACE

«La pace è una festa», questo lo slogan della manifestazione cui abbiamo partecipato e che ieri, nella Giornata Internazionale per la pace e la non violenza,  ha annunciato la partecipazione alla «Marcia della Pace Perugia-Assisi 2016» del Comune di Monteforte Irpino, unico nella provincia di Avellino ad aver aderito all’iniziativa.

La serata è stata organizzata intorno ad un tavolo cui hanno partecipato: Domenica Lomazzo, consigliera regionale di parità della Campania e della Provincia di Avellino; Massimo Abdallah Cozzolino, segretario generale della Confederazione Islamica Italiana e presidente della Federazione Islamica Campana; Gianmarco Pisa, segretario dell’Istituto Italiano di Ricerca per la pace; Maria Teresa Iervolino, per l’Associazione Culture e Memorie-Lidia Menapace; Marcello Rocco per l’ANPI (Associazione Italiana Partigiani Italiani); Romina Amicolo, coordinatrice del Centro Antiviolenza dell’Ambito Territoriale 02.

A porgere i saluti il sindaco di Monteforte Costantino Giordano, che ha accolto gli ospiti commentando «Essere al fianco dell’altro, aiutarlo nei suoi bisogni quotidiani, garantirgli un conforto, un momento di dialogo e di confronto: queste sono le basi della pace». Poi il giovane e vulcanico consigliere delegato alle Politiche Giovanili, Pari Opportunità e Diritti Civili, Salvo Meli, il direttore del periodico Il dialogo.org, promotore della manifestazione, Giovanni Sarubbi.

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Elemento imprescindibile del colloquio tra culture e religioni diverse, ha avuto un ruolo di rilievo la musica, presentata dall’associazione di promozione sociale Neafoné. L’associazione fondata alcuni anni fa, oggi presieduta dal professore Antonio Ercolino, si occupa di seguire, grazie all’impegno dei maestri Maurizio Severino, Giuliana Galasso e Cristiano Della Corte, nella formazione musicale gli studenti della scuola secondaria di primo grado anche dopo la conclusione del ciclo di studi presso l’istituto comprensivo Aurugemma, organizzando con loro spettacoli e manifestazioni musicali e consentendo loro di seguire la propria passione artistica.

La pace è stata declinata così in tutte le sue forme, a partire dall’etimologia che la professoressa Iervolino ha ricondotto a una radice comune con il “patto” come “unione solida”; stessa visione concreta è stata proposta da Gianmarco Pisa il quale, da attivista impegnato nella trasformazione dei conflitti in contesti internazionali “caldi” come i Balcani e il Medio Oriente, ha diffidato l’opinione pubblica dal considerare una pace come mancanza di conflitti, «perché la pace – ha affermato – deve essere considerata un valore materiale, da costruire insieme attraverso l’incontro tra le parti e da ognuno di noi, con il sostegno concreto alle azioni di enti come il Comune di Monteforte, che sta facendo passi importanti in questo senso».

Un passo concreto anche quello che Domenica Lomazzo ha proposto a Salvo Meli consegnandogli la proposta di delibera che il comune è convinto ad accogliere, per assicurare la sua lotta alla violenza di genere, costituendosi parte civile nei casi di violenza sulle donne e aiutando chi ha il coraggio di denunciare i soprusi a sostenerne i carichi sia legalmente che economicamente. Ancora la Lomazzo ha attirato l’attenzione sulle azioni che dovranno essere intraprese perché venga messa fine alle tante ingiustizie che gravano sulla nostra società. Tra queste il coinvolgimento forte delle famiglie, della scuola e dei mezzi di informazione, componenti della società che si occupano di formare i futuri uomini adulti e l’opinione pubblica e che purtroppo qualche volta sono causa di dolore e violenza, come nel caso di Tiziana Catone.

L’imam della moschea di piazza Mercato a Napoli, Massimo Abdallah Cozzolino ha parlato da uomo di fede, mettendo in evidenza l’irrinunciabilità dei diritti al culto e alla sepoltura anche per le minoranze islamiche, che oggi in Italia non hanno ancora luoghi adibiti alla memoria dei propri defunti. «Io non ho un paese dove tornare» ha dichiarato da italiano convertito all’Islam «e non posso essere seppellito nella mia terra». Ha poi puntato il dito sulla stampa, poco attenta a ciò che è successo ad Assisi, quando Papa Francesco ha incontrato i rappresentanti delle maggiori fedi, lanciando un forte e concreto segnale di pace. «La Fede è Dio, Dio è Pace» ha concluso.

Anche don Antonio Testa, il parroco, assente per motivi si salute, non ha mancato di inviare un suo messaggio «La pace non è semplicemente assenza di guerra o equilibrio delle forze ma anche opera di giustizia» ha scritto in una lettera accorata, ricordando le opere che Papa Francesco sta compiendo materialmente nei luoghi più tormentati dalle guerre tra cristiani e musulmani come in Africa, dove si è recato per aprire le porte al Giubileo.

La testimonianza dei centri antiviolenza è stata portata dall’avvocato Romina Amicolo che ha rimarcato l’importanza dell’uguaglianza per il raggiungimento della pace, poiché, come sostenevano gli antichi Greci, non può esistere pace tra forte e debole: le pari opportunità e il raggiungimento di pari diritti costruiscono così un percorso di pace.

Ma, come ha chiosato Giovanni Sarubbi al termine del convegno, «non si può dire che il discorso oggi sia concluso qui, se anche l’Italia continua ad essere impegnata in missioni all’estero che, mascherando un impegno pacifico, in realtà sostengono la guerra». Il direttore de Il dialogo.org, molto critico nei confronti degli investimenti nell’industria bellica italiana, ha anche parlato dell’interesse dell’Italia nella vendita di armi ai paesi stranieri, lanciando un cupo interrogativo ai presenti sulla sicurezza del futuro di tutti noi.

Il Comune ha anche organizzato per il 9 ottobre un pullman per partecipare materialmente alla Marcia.

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.

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