Intervista ad Matteo Di Antonio, autore di Wanted

Attore, regista, scrittore per passione, presenta in Fiera la storia di Cleo e Samir, due bambini che crescono insieme da buoni amici e affrontano diverse avventure. Di che tipo di libro si tratta? A chi è rivolto? Come lo definirebbe?    

È un libro scritto sotto forma di fiaba, come una sorta di fantasy, in cui i due protagonisti si trovano ad avere a che fare con personaggi che solitamente si incontrano in certi tipi di testi. Una strega, dei cavalieri, un pirata, gli elfi e ad altri ancora. Però allo stesso tempo racconta la realtà. Come ho già detto in passato, è un libro gentile che mette in risalto l’importanza dell’amicizia e dei rapporti tra le persone. Si può sempre dialogare e trovare un accordo se c’è la volontà di farlo. Si può sempre provare a migliorare e a crescere. Quindi chiunque abbia voglia di mettersi in discussione potrebbe essere un lettore adatto. Essendo scritto in un modo fiabesco, però, potrebbe essere più interessato un lettore relativamente giovane, pronto a sognare e meno preso dalla frenesia della vita da adulto.                                                                                                

Nella sua nota biografica vedo che lei scrive di tutto, ma sono curiosa di sapere cosa legge Matteo Di Antonio con più piacere. Quali sono i suoi autori preferiti?

Mi sono avvicinato alla lettura con i gialli, dopo alcune divagazioni in cerca di qualcosa che mi piacesse, svariando molto. Tanto che ho letto I tre moschettieri e subito dopo Quo vadis. Poi, dopo la passione per i polizieschi, ho ripreso a variare molto. Non ho un genere preferito, mi piacciono le belle storie. Ad esempio per molto tempo ho osteggiato i fantasy, poi alla fine ne ho scritto uno.

Per quel che riguarda i miei autori preferiti metto sullo stesso piano Zafon e Baricco. Ho adorato L’ombra del vento, dell’autore spagnolo. Mentre, essendo un attore di teatro, ho conosciuto Baricco con Novecento, testo teatrale appunto, da cui è stato tratto anche La leggenda del pianista sull’oceano diretto da Tornatore. Però il testo che preferisco è Smith&Wesson, sempre un testo teatrale, molto meno conosciuto.

Se la sente di dare un consiglio a chi inizia ora a scrivere?

Come mi è già capitato di dire, non sono il più adatto a dare consigli. Ho fatto una scuola tecnica e nei compiti di italiano non andavo benissimo e soprattutto ho cominciato a diventare un lettore appassionato alla fine degli studi. Quindi non ho mai studiato per imparare a scrivere e non ho una tecnica specifica. Come detto prima, scrivo di tutto, forse è questo il segreto, avere qualcosa da dire e quindi l’unico consiglio che potrei dare è di seguire la storia. Se si ha qualcosa da dire, da raccontare, bisogna avere il coraggio di andare fino in fondo anche se sembra che non siano storie buone. Alla fine probabilmente qualcosa si scarterà, ma resterà anche qualcosa di positivo.

Cosa si aspetta dalla Fiera del libro della Biblioteca suore Montevergine?

Essendo un autore poco conosciuto, come è ovvio, mi aspetto la visibilità per poter far sì che la mia storia venga conosciuta e raccontata. Ma poi ci sono anche il piacere di partecipare, la voglia di conoscere nuovi autori e nuovi libri e mi aspetto di conoscere molte persone interessanti, sia tra gli autori che tra i lettori.

Grazie per la sua disponibilità.

MATTEO DI ANTONIO

Attore di teatro, scrittore, regista. Anche se la mia vera professione è quella di operaio. Ho iniziato a scrivendo un testo teatrale che ho avuto il piacere di dirigere come regista. Da lì passare alla scrittura dei romanzi è stato quasi fisiologico. Da allora scrivo di tutto, dal teatro alle sceneggiature, fino a nuovi romanzi. In questo momento ho due testi in stesura, una raccolta di racconti e un libro di narrativa.

Wanted è la mia seconda pubblicazione.

LA SUA SCHEDA NELLA FIERA DEL LIBRO DELLA BIBLIOTECA SUORE DI MONTEVERGINE

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.