Recensione di Contributi per la storia dell’Irpinia. Intervista ad Armando Montefusco

La recensione di Giovanna Della Bella

Leggere un libro di Armando Montefusco è intraprendere un viaggio meraviglioso nello spazio e nel tempo: infatti l’autore ti conduce a scoprire un passato ignoto in quanto, seppur si conoscono gli aspetti generali studiati sui libri di storia, non si è a conoscenza di quanto il nostro territorio ne sia stato testimone e quanti personaggi ne siano stati artefici.

Il percorso storico, dunque, invita a riscoprire e osservare attentamente luoghi a noi familiari ed altri non ancora esplorati, nonostante siano parte integrante della nostra Terra.

I volumi Contributi per la storia dell’Irpinia sono una raccolta di monografie che trattano momenti storici databili dalla storia antica alla storia moderna , fino all’800. Attraverso un’analisi descrittiva l’autore costruisce itinerari nell’ambito del nucleo cittadino di Avellino, soffermandosi sui principali monumenti, palazzi, chiese, strade, piazze e fontane, facendole rivivere agli occhi delle persone con la stessa vitalità del tempo. Riporta alla memoria le figure di personaggi illustri che hanno onorato nel tempo la nostra storia; operando con un sottile lavoro di incastro, ricostruisce l’albero genealogico di insigni e potenti famiglie irpine.

L’attenta analisi dell’autore si è rivolta a ricercare fatti e avvenimenti di Avellino e di altri Comuni della nostra Provincia, onde poter suscitare la curiosità di un pubblico più vasto di lettori che, attratti dalla sete di conoscenza del proprio Paese, si sentiranno orgogliosamente coinvolti in queste pagine.

I due volumi, ben consistenti nel contenuto, possono essere considerati un’enciclopedia storica che fornisce tante informazioni ben strutturate ed organizzate, che portano a scoprire un passato glorioso, a conoscere le cause di tanti eventi, a svelare curiosità.

Innanzitutto bisogna evidenziare il lavoro svolto dall’autore che, con pazienza certosina, indagine storica e amore per la cultura della propria Terra, ha ricercato fra documenti “nascosti” e depositati negli Archivi storici e religiosi e nelle biblioteche di diverse città. Ha letto, interpretato e sapientemente organizzato le sue ricerche per offrire un prodotto omogeneo e funzionale ai cultori del sapere.

La passione di Armando Montefusco è senza dubbio forte perché il suo lavoro, lungo ed instancabile, lo porta ad un impegno profondo per il quale ha speso e spende tempo prezioso.

Gli argomenti sono trattati in modo piacevole ed interessante: l’autore presenta al lettore un contenuto dettagliato, arricchito da preziose illustrazioni, foto storiche, piantine, carte geografiche locali, che sono più efficienti di ogni parola scritta. Non evita di inserire opportunamente i riferimenti bibliografici, i documenti, le testimonianze per dimostrare la validità delle tesi proposte, come spetta ad un lavoro di storico.

La lettura diventa agevole per lo stile chiaro e cristallino, quasi colloquiale, tra l’autore che racconta e il lettore che ascolta, dove anche i termini più specifici, tecnici, arcaici, e quindi meno conosciuti, vengono spiegati per essere colti nel loro significato.

I libri di Montefusco ci invitano a guardare indietro nel tempo per poter osservare con occhio più attento e clinico ciò che abbiamo e ciò che persiste ancora nella nostra terra; a ricercare quel filo conduttore che dal passato ci invia ancora segnali e ideali per ricostruire un equilibrio con i nostri luoghi.

È un invito a leggerli per gli adulti di ogni età, ma anche per i giovani che vanno alla ricerca delle proprie radici.

L’intervista di Eleonora Davide

La sua enorme mole di ricerche fatte sulla storia dell’Irpinia è un riferimento utilissimo per gli studiosi e per gli appassionati del genere, ma la sua scrittura, pur trattandosi di saggi, rende le sue pubblicazioni molto gradevoli perché la passione con cui vi si dedica è palese. Come è nata l’idea di pubblicare i due volumi dei Contributi per la storia dell’Irpinia?

Con il direttore del “Quotidiano del Sud”, Gianni Festa, abbiamo concepito l’idea di pubblicare una serie periodica di volumi, dal titolo “Contributi per la Storia di Avellino e dell’Irpinia”, che ne spiega eloquentemente le finalità. Essi trattano i più svariati argomenti, “vecchi e nuovi”, rivisitati in chiave moderna alla luce di nuove acquisizioni e con un corredo di illustrazioni che, ci auguriamo, possano rendere la consultazione snella e piacevole. Infatti, abbiamo sempre cercato di conciliare il rigore scientifico con la semplicità della narrazione, spesso relegando, nelle note, gli argomenti più ostici.

Ai due volumi presenti alla fiera seguiranno altre uscite, è vero? Quali argomenti trattano i singoli volumi e quelli programmati?

Il primo volume è dedicato all’Abellinum Cristiana e ai suoi monumenti più rappresentativi come lo Specus Martyrum della chiesa di S.Ippolisto di Atripalda. Segue un’accurata descrizione dell’Avellino Seicentesca, in una eccezionale cornice economica, sociale e culturale, mai più raggiunta nella storia della nostra città. Abbiamo quindi tracciato il profilo di una straordinaria comunità irpina: Bagnoli, cercando di svelarne i misteri che stanno alla base della sua “singolarità”.   Quindi la storia feudale di alcune realtà del Principato Ultra: Montefalcone in Val Fortore e Monteforte Irpino.  Seguono le avventurose fughe di principi e briganti lungo le balze di Montevergine. Il primo volume si conclude con L’Itinerario Angioino, che descrive “giorno per giorno”, tutti gli spostamenti della Corte di Carlo I d’Angiò, alla conquista del Regno.

Il secondo volume prende in esame la cosiddetta “Porta Occidentale dell’Irpinia” in quattro momenti particolari della nostra storia: la rivoluzione del 1799, i moti risorgimentali dl 1820-21; la rivoluzione del 1848; Il brigantaggio post-Unitario. 

Il terzo volume, in corso di pubblicazione, dal titolo: La condizione carceraria nel principato Ultra: dalla barbarie alla civiltà”, è una disamina puntuale della condizione carceraria nel Principato Ultra da quando Avellino divenne Capoluogo.  Sono stati presi in considerazione non solo le carceri di Centri importanti come Avellino, Ariano, S. Angelo dei Lombardi e Montefusco, ma si è proceduto ad una descrizione di tutte le carceri distribuite nel Principato Ultra (più di trenta).

Un quarto volume già in fase di ultimazione tratterà le opere di pace realizzate in Irpinia nel corso dell’Ottocento: fontane, acquedotti, elettrificazione, ricostruzioni stradali etc.

Naturalmente, oltre ai testi dei nostri studiosi più accreditati, fondamentale è stata la ricerca di Archivio, quella nel prestigioso Archivio di stato di Napoli, quella nelle varie biblioteche avellinesi e, soprattutto, nel nostro ricchissimo Archivio di Stato di Avellino.

Cosa si aspetta dalla Fiera del libro della Biblioteca suore di  Montevergine?

A promuovere l’interesse per la cultura locale un ruolo importantissimo è riservato alle varie iniziative culturali che – pur nei limiti delle attuali emergenze – si attivano per diffondere l’amore per la cultura. Sotto questo punto di vista un ruolo importantissimo può essere svolto dalla benemerita istituzione della Biblioteca delle suore di Montevergine che ha ideato la Fiera del libro giunta alla seconda edizione.

ARMANDO MONTEFUSCO

LA SUA SCHEDA NELLA FIERA DEL LIBRO DELLA BIBLIOTECA SUORE DI MONTEVERGINE

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.