Giornata Nazionale contro il bullismo

Venerdì 7 febbraio 2025 si celebra la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita nel 2017 dal Ministero dell’Istruzione per sensibilizzare studenti, insegnanti e famiglie sull’importanza di costruire un ambiente scolastico sicuro e inclusivo. Questa giornata pone l’attenzione su un problema che può avere gravi risvolti per lo sviluppo psicoemotivo dei giovani e promuove il dialogo, l’autoconsapevolezza, l’empatia e il rispetto reciproco. Bullismo e cyberbullismo rappresentano per le nuove generazioni dei fenomeni di stretta attualità che sono una vera emergenza sociale in Italia e nel mondo. L’obiettivo è quello di far comprendere ai ragazzi le conseguenze che alcune loro azioni possono avere sugli altri. La sicurezza in rete riguarda i crimini informatici e quindi le misure da adottare per non cadere nelle trappole degli hacker e l’insieme di competenze e conoscenze sul corretto utilizzo di internet. Ricordo infatti anche il Safer Internet Day, Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, che si celebra martedì 11 febbraio 2025 in contemporanea in oltre 100 nazioni di tutto il mondo, istituita e promossa istituita nel 2004 dall’Unione europea. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito dedica un’apposita pagina sul suo sito con le spiegazioni di bullismo e cyberbullismo: “Il cyberbullismo è la manifestazione in Rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo. Quest’ultimo è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima. Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico. Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet. Il bullismo diventa quindi cyberbullismo. Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chat rooms, instant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo è quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi”.
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