Il profilo dello psicopatico

Letteralmente il termine psicopatia significa disturbo mentale. Nel DSM-5 la Psicopatia coincide con il Disturbo Antisociale di Personalità incluso nel cluster B dei Disturbi di Personalità. La psicopatia è un disturbo della personalità che si manifesta con condotta antisociale, disinibizione, assenza di empatia e rimorso, manipolazione e uso di altre persone per fini personali. Segni secondari sono narcisismo, impulsività, falsità, insensibilità, sadismo, intelligenza rivolta a scopi malvagi.

Chi è davvero il soggetto psicopatico?

Lo psicopatico è dotato di personalità egocentrica e completamente autocentrata, è un bravissimo manipolatore, non sente sentimenti ed emozioni, è irresponsabile, non ha rimorsi per le conseguenze distruttive del suo operato sugli altri, ha sempre bisogno di evadere le norme sociali. L’elemento che contraddistingue lo psicopatico e che permette di fare la diagnosi, è la completa mancanza di empatia. Il termine “psicopatico” viene fruito dai clinici che enucleano nell’eziologia del disturbo fattori biologici, genetici e psicologici presenti precocemente.

In base ai dati emersi da uno studio di Robert Hare e collaboratori, si evidenziano delle riduzioni volumetriche della materia grigia in talune aree cerebrali del lobo frontale correlate alla regolazione del comportamento sociale. Ci sono anche delle riduzioni volumetriche di materia grigia in due aree del lobo temporale: il solco temporale superiore (STS) e l’isocorteccia temporale anteriore. Quest’ultima è interessata allo sviluppo dei comportamenti antisociali. Le difformità della corteccia prefrontale potrebbero essere una delle cause della completa mancanza di empatia   dei soggetti psicopatici.

La peculiarità basilare di un disturbo di personalità è uno schema consueto di esperienza interiore e di condotta che si discosta nettamente dalle aspettative della cultura del soggetto e si evidenzia in almeno due dei seguenti ambiti: cognitivo, affettivo, autocontrollo degli impulsi. Tale paradigma è rigido e costante in diverse situazioni personali e sociali e provoca disagio importante a livello clinico, con esposizione del funzionamento nella sfera sociale, professionale. I disturbi generalmente risalgono all’adolescenza o alla prima età adulta.

Vorrei soffermarmi su alcuni elementi ‘positivi’ tipici dell’individuo psicopatico, quali l’attenzione ai dettagli, la precisione, la creatività, intelligenza superiore, l’ottima capacità di comprendere il prossimo anche se a fini malevoli, l’attitudine a mentire in modo patologico. Quindi lo psicopatico potrebbe essere il nostro vicino di scrivania in ufficio, potrebbe soffiarci la posizione tanto agognata poiché può essere un professionista di successo che però prima o poi si rivelerà per quello che è. Altre caratteristiche dello psicopatico sono l’accentuata autostima, i tratti di sociopatia e narcisismo, l’infedeltà.

Le ricerche attuali offrono una spiegazione scientifica: lo psicopatico ha una specifica struttura del sistema nervoso che non gli consente di decodificare in modo corretto le emozioni, per cui non può operare nella logica del benessere, nè proprio nè altrui. Oltre alla predisposizione organica, l’ambiente è determinante.

Ci sono probabilità di imbatterci in uno psicopaticoin qualunque tipo di contesto sociale e professionale poiché gli studi affermano chel’1% della popolazione rientra nella sfera della psicopatia, cioè una persona su cento tra i nostri conoscenti potrebbe essere uno psicopatico. Dunque è importante imparare a riconoscere le caratteristiche di tale tipo di soggetti, in modo da non essere manipolati da loro. Bisogna comprendere se una persona è troppo fredda, non empatica, egocentrica, insensibile al disagio di chi gli sta accanto. Attenzione, potrebbe essere un killer, potrebbe anche diventare un serial killer.

Se una persona di questo tipo si trova in una posizione di potere, può cercare di distruggere la carriera di altri per dimostrare di essere il migliore. Inoltre è in grado di tessere importanti giri malavitosi sfruttando il proprio ingegno e se si sente scoperto, cerca di “comprare” chi gli serve per farsi coprire e proteggere ed eventualmente far fuori i testimoni delle sue attività illecite, egli non mette limiti al proprio comportamento.

Se il soggetto psicopatico viene lasciato dal partner, lo tormenterà e non mollerà la presa, pertanto bisogna pianificare le azioni da compiere quando si individua di essere in una relazione con una persona disturbata e si devono scegliere le mosse da fare con molta cautela. Ci sono molti casi di criminali affetti da psicopatia, per esempio Ted Bundy che ha sulle spalle ben 35 omicidi, ve ne sono altri a piede libero che ammazzano anche tre o quattro persone al mese e che si spera prima o poi vengano bloccate. Purtroppo la psicopatia è molto difficile da curare.

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About CHIARA VERGANI

Chiara Vergani, insegnante, pedagogista, formatrice sulle problematiche del bullismo, specializzata in criminologia e tutela del minore. Tiene conferenze in tutta Italia, interviene in molti programmi televisivi e radiofonici, collabora con diverse testate giornalistiche. Ha pubblicato Lo scacco rosso. Storie di bullismo (2018); Mai più paura. Il bullismo spiegato a tutti (2019); Il mondo si è fermato. Non voglio scendere (Ebook 2020); Le voci della verità (2020); Libere dall’inferno (2021); Professione docente in tempi di guerra (2022); Bipolari in bilico (2022); Io sono Darty (2023); Soft skills (2023).