La mafia borghese manipola gli amici della vittima

Si tratta di una tattica molto usata dalla mafia e da altri gruppi di potere: isolare una persona facendo terra bruciata attorno a lei, manipolando amici, familiari e conoscenti. Questo serve a renderla vulnerabile, a privarla di sostegno pensando di costringerla a dipendere dai criminali o arrendersi. Quindi può succedere che gli amici si allontanino senza dare spiegazioni, magari minacciati o corrotti, che vi sia la diffusione di calunnie per minare la credibilità del bersaglio, possono essere messi in atto dei ricatti personali o finanziari e pressioni psicologiche per indurre paranoia e sfiducia. Le tecniche usate si esplicano mediante intimidazioni e minacce di morte o violenza ad amici e familiari della vittima, messaggi impliciti quali pallottole, animali morti, “visite” sgradite, danneggiamento di proprietà come auto bruciate, vetrine infrante, incendi dolosi, segnalazioni alla polizia corrotta su presunti illeciti, così da costringerli a tagliare i ponti con la vittima, corruzione e offerte “convenienti”. Non tutte le persone cedono alla paura, alcune vengono comprate: offerte di denaro o favori in cambio del loro allontanamento dalla vittima, promesse di carriera, appalti, protezione o privilegi, coinvolgimento in affari illeciti in modo da renderli ricattabili. La mafia spesso usa la manipolazione psicologica per far perdere credibilità alla vittima: diffusione di pettegolezzi, cioè accuse di tradimento, debiti inesistenti, problemi con la giustizia, manipolazione di prove con falsi documenti, testimonianze pilotate, infiltrazione di bugie negli ambienti vicini alla vittima per seminare sospetti e sfiducia. Se la preda è legata a qualcuno, la mafia può usarlo per logorarla, inoltre mette gli amici uno contro l’altro, insinuando dubbi e sospetti, usa i sentimenti personali, quindi i ricatti emotivi, certi segreti privati vengono divulgati ad arte. A volte la mafia agisce senza che gli amici sappiano di essere manipolati e controllati, per esempio sfruttando un amico già debole a causa della dipendenza dalla droga o dall’alcol, con debiti per farlo agire contro la vittima. La mafia può anche influenzare l’ambiente di lavoro e sociale, in modo che il loro bersaglio venga isolato, può minacciare un amico stretto affinché la tradisca, può offrire soldi a un individuo per convincerlo a screditare la preda, può creare false prove di un suo tradimento, facendo scattare la diffidenza. I possibili comportamenti del bersaglio si connotano da iniziale incredulità e tentativo di difesa pensando che basti la verità per dissipare le accuse false. Può cercare di rispondere con documenti, testimonianze e argomentazioni razionali. Spesso la macchina del fango è così ben orchestrata che la vittima si sente isolata e ogni sua parola perde peso. Può sperimentare paura, rabbia, ansia e depressione. Se si rende conto di essere impotente di fronte a un sistema corrotto, grande, perde fiducia nella giustizia e nello Stato. Può cercare il sostegno di amici fidati, associazioni antimafia, giornalisti indipendenti, sperando che la verità salti fuori. Se la pressione diventa insostenibile, la preda può scegliere di abbassare di il profilo, cambiare lavoro, trasferirsi o abbandonare la battaglia per salvarsi psicologicamente. Il contrattacco coraggioso invece avviene con la reazione determinata da parte del bersaglio, che continua a denunciare il marcio. Se la mafia ha infiltrazioni nelle istituzioni, la vittima può trovarsi coinvolta in procedimenti giudiziari inventati, può perdere il lavoro, lo scopo è di annientarla. Se la mafia non riesce a portare a termine il suo piano, allora si mette in moto per organizzare rapimenti, incendi e far controllare sempre la preda, in una lotta stato-mafia molto forte. Vince la vittima quando la protezione armata della scorta statale e della guardia del corpo personale funziona in modo ineccepibile.

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About CHIARA VERGANI

Chiara Vergani, insegnante, pedagogista, formatrice sulle problematiche del bullismo, specializzata in criminologia e tutela del minore. Tiene conferenze in tutta Italia, interviene in molti programmi televisivi e radiofonici, collabora con diverse testate giornalistiche. Ha pubblicato Lo scacco rosso. Storie di bullismo (2018); Mai più paura. Il bullismo spiegato a tutti (2019); Il mondo si è fermato. Non voglio scendere (Ebook 2020); Le voci della verità (2020); Libere dall’inferno (2021); Professione docente in tempi di guerra (2022); Bipolari in bilico (2022); Io sono Darty (2023); Soft skills (2023).