Negging: il sottile gioco della manipolazione emotiva

Ti è mai capitato di ricevere un complimento che invece di farti sentire bene, ti ha lasciato un leggero senso di disagio? Qualcosa del tipo: “Sei davvero attraente per essere così bassa” o “Mi piace il tuo stile, è particolare… anche se un po’ eccentrico”. Ecco, questo è il negging. Il termine negging deriva dall’inglese “neg”, abbreviazione di “negative feedback” e indica una tecnica manipolativa che consiste nel mascherare una critica sotto forma di complimento. L’obiettivo? Instillare insicurezza nella vittima, spingendola a cercare l’approvazione di chi ha fatto il commento. Questa strategia è spesso associata alla seduzione, soprattutto nel mondo dei pick-up artists (seduttori seriali), ma può presentarsi anche nelle amicizie, in famiglia o sul lavoro. In pratica è un modo subdolo per destabilizzare qualcuno e creare uno squilibrio di potere. Come riconoscerlo? Il negging può manifestarsi in diversi modi, ma segue schemi ricorrenti, per esempio complimenti ambigui: “Hai un bel viso, dovresti sorridere di più”, paragoni svalutanti: “Sei la più simpatica tra le tue amiche”. E ancora critiche travestite da ironia: “Carino il tuo look, ha un tocco quasi vintage” e distanza emotiva studiata: “Di solito non esco con persone come te, ma farò un’eccezione”. Il risultato? Chi riceve questi commenti potrebbe sentirsi in difetto e cercare di dimostrare di essere all’altezza, finendo per inseguire l’approvazione di chi lo ha criticato. Perché il negging è tossico? Anche se può sembrare un gioco innocuo o un modo scherzoso di flirtare, il negging ha conseguenze serie perché minaccia l’autostima in quanto chi lo subisce può iniziare a dubitare di sé. Crea dipendenza emotiva, la vittima cerca costantemente conferme da chi la manipola. Il negging non è solo una strategia di seduzione, ma un’abitudine che può avvelenare qualsiasi relazione. Chi si abitua a questo tipo di trattamento rischia di non riconoscere più il rispetto e la gentilezza come normali. Come difendersi? Se sospetti di essere vittima di negging, ecco cosa puoi fare: non cercare di compiacere, se un commento ti mette a disagio, non devi dimostrare nulla. Chiedi spiegazioni, spesso chi pratica il negging non si aspetta di essere messo in discussione, quindi un semplice “Cosa intendi?” può metterlo in difficoltà. Imposta confini chiari, non accettare interazioni che ti fanno sentire sminuito. Allontanati se qualcuno usa spesso questa tecnica, meglio prenderne le distanze. Il negging non è un modo giocoso di interagire, ma una forma di manipolazione emotiva che può avere un impatto negativo sulla sicurezza di una persona. Riconoscerlo è il primo passo per evitarlo e per costruire relazioni basate sul rispetto, perché il vero fascino non sta nello sminuire gli altri, ma nel valorizzarsi reciprocamente.

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About CHIARA VERGANI

Chiara Vergani, insegnante, pedagogista, formatrice sulle problematiche del bullismo, specializzata in criminologia e tutela del minore. Tiene conferenze in tutta Italia, interviene in molti programmi televisivi e radiofonici, collabora con diverse testate giornalistiche. Ha pubblicato Lo scacco rosso. Storie di bullismo (2018); Mai più paura. Il bullismo spiegato a tutti (2019); Il mondo si è fermato. Non voglio scendere (Ebook 2020); Le voci della verità (2020); Libere dall’inferno (2021); Professione docente in tempi di guerra (2022); Bipolari in bilico (2022); Io sono Darty (2023); Soft skills (2023).