La culla del teatro, al via il laboratorio artistico di Antonio Grimaldi

Abbiamo già incontrato il regista teatrale Antonio Grimaldi ad ottobre scorso, a conclusione del laboratorio teatrale Tracce. Oggi lo ritroviamo in occasione del taglio del nastro di un’altra esperienza con dilettanti aspiranti attori, questa volta ad Angri (SA), suo paese di origine. Il laboratorio partirà martedì prossimo. Si chiamerà La culla del teatro

Ci sono novità in questo corso-laboratorio rispetto alla scorsa edizione?

Sostanzialmente no, tranne che cambia il territorio, perché si svolgerà ad Angri, dove l’Amministrazione comunale ha favorito l’iniziativa, mettendo a disposizione lo spazio, quello dell’ex Biblioteca, in pieno centro storico: uno spazio adatto perché vi sono diversi ambienti, utili alle attività che dovremo svolgervi. Il laboratorio sarà inserito nelle attività del progetto “Terra”. Angri è un paese che offre poco ai giovani. Per questo motivo l’iniziativa sarà inizialmente riservata proprio a loro, in età compresa tra i 16 e i 35 anni. Con i partecipanti contiamo di realizzare, come nelle precedenti edizioni, un buon lavoro di crescita personale e professionale nella sperimentazione di linguaggi propri del teatro e nella continua ricerca della valorizzazione delle peculiarità di ognuno.

A un giovane che crede di avere le qualità per proporsi nel mondo dello spettacolo cosa consiglia?

Per un giovane che voglia mettersi in gioco il teatro è lo strumento adatto perché detta i tempi. Si può considerarlo un pezzetto di terreno che va curato, annaffiato e richiede i tempi giusti per ogni azione. Se si vogliono raccogliere buoni frutti, ovviamente.

L’anno scorso abbiamo assistito alla simpatica Candy, in cui le donne vestivano i panni, se così si può dire, delle caramelle dai gusti diversi. Cosa porterete in scena questa volta?

Sinceramente non lo so ancora perché molto dipende dalle persone che parteciperanno. Ho diverse idee ma saranno i giovani a determinare la mia scelta. Per questo ho chiamato il laboratorio La culla del Teatro. Nascerà sicuramente una idea teatrale adatta al gruppo e la coltiveremo insieme. Già martedì 10 il primo incontro sarà organizzativo, ci conteremo, ci conosceremo e getteremo le basi per il lavoro laboratoriale. Conto comunque che saremo pronti per la metà di settembre con una performance qui ad Angri.

Ad affiancarla in questo lavoro chi ci sarà?

La squadra di partenza sarà la stessa dell’anno scorso. Ci saranno Elvira Buonocore, per i testi, i costumi di Cristina Civetta, le foto di scena di Anna Paola Montuoro. Ma saremo lieti di arricchire il gruppo di lavoro con altre conoscenze. Questo percorso è in divenire.

L’abbiamo vista impegnato in diverse rappresentazioni in diversi luoghi. Le piace guardarsi intorno e incontrare diverse persone. Riesce a fare un bilancio di questo anno di lavoro?

È stato un anno ricchissimo, stimolante che mi ha permesso, appunto, di lavorare sui territori e questo è fonte di ispirazione continua. Ho sempre sete di conoscere e, certamente, anche di farmi conoscere. Agli spettacoli mi capita sempre di vedere gente spostarsi anche da lontano per assistervi e questo è molto motivante per tutti noi. La settimana prossima ho tre spettacoli in tre luoghi diversi. Inoltre mi sto preparando, come attore, alla rappresentazione di Prometeo in Russia ad agosto. Sì, è stato proprio un anno buono, artisticamente parlando.

Le faccio i migliori auguri per i suoi progetti artistici.

ANTONIO GRIMALDI

ANTONIO GRIMALDI

La decisione arriva dopo anni dedicati al teatro. Antonio Grimaldi si forma, a partire dall’adolescenza e poi per tutta la maturità, al di fuori di un percorso accademico, formandosi con i maggiori esponenti della drammaturgia contemporanea, in Italia e all’estero, quali Emma Dante, Luca Ronconi, Danio Manfredini, Michele Monetta, Davide Iodice, Yves Lebreton, Judith Malina e altri, lavorando come attore con alcuni di essi.

Intanto si sperimenta anche in lavori di auto-regia, producendo gli spettacoli Caligola (2005) e Salomè (2006).

In tutte queste esperienze la ricerca di Antonio Grimaldi è orientata verso forme espressive che insistono sullo smontaggio dei plot narrativi, in favore di una comunicazione energetica dei corpi in scena. I naturali punti di riferimento per questo teatro sono, quindi, nomi come Artaud, Bene, Pasolini, Delbono, Bausch, De Berardinis, Lynch.

Altrettanto naturale la scelta di lavorare prevalentemente su materiali non drammaturgici, nella costante ricerca di una scrittura propria.

Coerentemente con questa poetica, coinvolge nei suoi lavori sia attori professionisti che gente comune, mescolando umanità varie ed eterogenee, mettendo in scena la vita stessa nella sua dimensione diffusa.

In questa ottica e con questo spirito intraprende anche una densa attività didattica.

Insieme a un nucleo di attori professionisti (Anna Rita Vitolo, Cristina Milito Pagliara, Gabriella Orilia, Alessandro Gioia, Luciano Dell’Aglio, Rosa Russo, Massimo Villani, Alfonso Tramontano Guerritore, Gemma De Cesare, Elvira Buonocore, Paolo Aguzzi), Teatro Grimaldello dà vita a laboratori stabili rivolti alla formazione attoriale e in generale alla condivisione di esperienze artistiche.

Dirette emanazioni di queste esperienze sono gli spettacoli prodotti da Teatro Grimaldello, sempre a regia di Antonio Grimaldi e sempre alla ricerca di una scrittura propria.

Al 2011 risale Harold è diventato verde, commedia assurda ed esistenzialista di Manlio Santanelli, animata da personaggi surreali ed eccessivi, posti nella cornice iperbolica di una gabbia per uccelli, in cui i protagonisti si muovono tra sogno e finzione.

Dello stesso anno è Nel nome del padre, spettacolo dedicato a Pasolini, premiato a Rimini nella rassegna ‘Voci dell’anima’.

Da una residenza estiva del 2012 nasce Pinocchio legge Amleto, un lavoro che mette a confronto due personaggi profondamente antitetici, per la logica del rovescio della medaglia. Lo spettacolo è surreale per l’alternarsi dei due protagonisti, sballottati in mezzo ad un teatrino di marionette stupefatte e spinte da fili invisibili.

Ancora nel 2012, come frutto del laboratorio teatrale ‘Io sono’, nasce la performance collettiva, omaggio a Pina Bausch e Martha Graham, Esercito d’amore, che ha partecipato al Premio ‘Napoli in the world’.

Attesa (2012) è un audace spettacolo sperimentale, fatto di maschere e silenzi, di atmosfere sospese e oniriche, di ipnotiche scansioni di tempi e spazi surreali e insieme concreti.

Shakespeare torna in una rilettura di Romeo and Juliet (2012), insieme filologica e carnale.

Del 2013 è Il sogno dei felici, nato un testo inedito di Alfonso Tramontano Guerritore e Elvira Buonocore, che esplora lo sgretolamento di un interno familiare che crolla sotto i colpi dei sogni mai vissuti.

Allo stesso anno risale il primo esperimento di incursione nel cinema, con un documentario, dal linguaggio poetico e visionario, dedicato a Pasolini, Di troppa vita sono morto.

Nel 2014 la regia di Antonio Grimaldi si confronta con la tradizione della commedia dell’arte, nello spettacolo Scoppiato amore, delirante racconto di un improbabile storia d’amore tra Arlecchino e Colombina.

Il giardino della creatura (2014) è una struggente interpretazione del Frankenstein di Mery Shelley.

Ancora del 2014 è Origine, rilettura laica e gioiosa del mito di Adamo ed Eva.

Nel 2015 il regista torna a lavorare su un testo di Manlio Santanelli, nasce lo spettacolo Il chiodo fisso, che debutta per il “Teatro Cerca Casa”.

Tra il 2014 e il 2015, il regista assieme alla sua compagnia prende parte al progetto Notte Pasolini, dell’Università di Salerno, realizzando due performance, Vietato Porno Amen e Davanti agli occhi (quest’ultimo scritto da Elio Goka).

Teatro Grimaldello ha curato l’organizzazione degli eventi Tra sagra e profano (2012) e Centrale dell’arte (2013 e 2014). Quest’ultima ha ospitato decine di attori, danzatori, musicisti e pittori che hanno potuto esprimere la loro arte nella cornice naturale del Castello Fienga di Nocera Inferiore.

Teatro Grimaldello è attivo in laboratori teatrali intensivi rivolto a bambini, ragazzi e adulti, professionisti e non.

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.