CANDY, LE DONNE SECONDO ANTONIO GRIMALDI

A COLLOQUIO CON IL REGISTA  SALERNITANO, DIRETTORE DELLA COMPAGNIA DEL GRIMALDELLO E DEL LABORATORIO TRACCE

Una compagnia, un laboratorio teatrale e tanta energia intorno a un vero e proprio progetto di vita. Domenica 1 ottobre nel Piccolo Teatro del Giullare di Salerno, la Compagnia del Grimaldello, diretta da Antonio Grimaldi ha presentato al pubblico una scoppiettante pièce dal nome Candy. Tra allegorie e metafore, la condizione della donna è stata tradotta da giovani e graziose attrici travestite da caramelle, ognuna con un gusto diverso. Convincente la formula utilizzata per catturare l’attenzione del pubblico e anche la location che asseconda una vicinanza degli spettatori favorendo lo scambio di  emozioni.

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Nell’arco di tre quarti d’ora le caramelle hanno raccontato le loro esperienze muovendosi con ironia e  leggerezza e mettendo in scena la condizione della donna nella nostra società in tutte le sue possibili declinazioni. Sfruttamento, sottomissione, violenza, maltrattamenti, con uno spazio dedicato anche all’amore, sono stati descritti con grazia e con il giusto ritmo, lasciando allo spettatore il tempo per riflettere e apprezzare le scelte del regista.

I testi sono di Elvira Buonocore, i costumi di Cristina Civetta, le foto di scena di Anna Paola Montuoro.

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Gli attori: Anna Brunelli, Gabriella Cinquemaggio, Cristina Civetta, Gemma De Cesare, Gianluca De Stefano, Agnese Gargano, Alessandro Gioia, Gabriela Grieco, Irene Giada Marocco, Eleonora Robustelli, Pasquale Senatore, Federica Stellavatecascio, Andrea Torre.

Questa la presentazione che Antonio Grimaldi aveva fatto dello spettacolo: «È morbida, dura, colorata, acconciata, imbellettata, imbustata, amata e odiata. Poi masticata, voluta e non voluta, da quella bocca si vede sputata. Allora si lancia verso i santi. La si può trovare ai matrimoni e durante i funerali, forse con uno sguardo allegro, talvolta malinconico, la si dimentica infine. È piena di forme, ha tanti nomi. È Candy». Gli abbiamo posto alcune domande.

Quando nasce la compagnia del Grimaldello?

È nato prima il laboratorio teatrale Tracce sei anni fa con un progetto artistico che ha portato alla naturale nascita della compagnia.

A chi è rivolto e qual è lo scopo del suo laboratorio teatrale?

logo grimaldello

Questo percorso è aperto a tutti, dai 18 anni in poi. Credo che sia utile lavorare sulle caratteristiche delle persone per tirare fuori la loro capacità di comunicare con l’esterno, portando qualcosa di sé in scena.

Lei ci vede una funzione terapeutica o un’occasione per cercare se stessi?

Sono convinto che per questo laboratorio valgano entrambe le cose. Non c’è in fondo distinzione tra le due funzioni di un cammino come questo. Del resto il Grimaldello, al di là dell’attinenza con il mio cognome, è uno strumento per aprire qualcosa che è ancora chiuso. E il lavoro che ci vuole per aprire la propria coscienza porta in entrambe le direzioni. Si tratta di confrontarsi con i propri limiti, ecco. Certo l’emozione nasce anche dal rischio di lavorare sul proprio intimo, ma i risultati sono buoni.

Quale tipo di teatro fa con i suoi allievi-attori?

Preferisco spaziare. Avendo una intera tavolozza di colori a mia disposizione, voglio usarla tutta. Cerco di coinvolgere nei miei lavori sia attori professionisti che gente comune, mescolando umanità varie ed eterogenee, mettendo in scena la vita stessa nella sua dimensione diffusa. Si passa cioè dalla Salomè di Wilde al Frankenstein di Shelley, per citare qualche lavoro a cui mi sono dedicato. Sugli attori lavoro ad ampio spettro sfruttandone le caratteristiche, come in Candy, dove i tratti emotivi delle ragazze rispecchiano il carattere delle mie caramelle.

I suoi rapporti con il Piccolo Teatro del Giullare?

È un teatro a misura delle esperienze del laboratorio, spesso siamo ospiti per le prove e presenti nel loro cartellone.

Perché nel video di presentazione del laboratorio ha utilizzato un gallo, che compare anche nel logo insieme ad una chiave?

È stata una scelta casuale e giocosa, che esprimesse lo spirito con cui ci si avvicina ad una esperienza piacevole come quella del teatro. Mi sembra un approccio simpatico.

Il video ha come sottofondo l’aria della Regina della notte del Flauto Magico di Mozart, perché questa scelta?

Amo Mozart e in questo caso si tratta di una versione particolare, cui ha partecipato l’Orchestra di Piazza Vittoria, con un arrangiamento dei Musica Nuda, che si avverte soprattutto nella parte ritmica. Di solito mi piace accostare il classico al contemporaneo.

Il prossimo appuntamento della compagnia al Piccolo Teatro del Giullare?

Il 2 e 3 dicembre andremo in scena con Fiore ammazzato di Alfonso Tramontano Guerritore.

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ANTONIO GRIMALDI

ANTONIO GRIMALDI

La decisione arriva dopo anni dedicati al teatro. Antonio Grimaldi si forma, a partire dall’adolescenza e poi per tutta la maturità, al di fuori di un percorso accademico, formandosi con i maggiori esponenti della drammaturgia contemporanea, in Italia e all’estero, quali Emma Dante, Luca Ronconi, Danio Manfredini, Michele Monetta, Davide Iodice, Yves Lebreton, Judith Malina e altri, lavorando come attore con alcuni di essi.

Intanto si sperimenta anche in lavori di auto-regia, producendo gli spettacoli Caligola (2005) e Salomè (2006).

In tutte queste esperienze la ricerca di Antonio Grimaldi è orientata verso forme espressive che insistono sullo smontaggio dei plot narrativi, in favore di una comunicazione energetica dei corpi in scena. I naturali punti di riferimento per questo teatro sono, quindi, nomi come Artaud, Bene, Pasolini, Delbono, Bausch, De Berardinis, Lynch.

Altrettanto naturale la scelta di lavorare prevalentemente su materiali non drammaturgici, nella costante ricerca di una scrittura propria.

Coerentemente con questa poetica, coinvolge nei suoi lavori sia attori professionisti che gente comune, mescolando umanità varie ed eterogenee, mettendo in scena la vita stessa nella sua dimensione diffusa.

In questa ottica e con questo spirito intraprende anche una densa attività didattica.

Insieme a un nucleo di attori professionisti (Anna Rita Vitolo, Cristina Milito Pagliara, Gabriella Orilia, Alessandro Gioia, Luciano Dell’Aglio, Rosa Russo, Massimo Villani, Alfonso Tramontano Guerritore, Gemma De Cesare, Elvira Buonocore, Paolo Aguzzi), Teatro Grimaldello dà vita a laboratori stabili rivolti alla formazione attoriale e in generale alla condivisione di esperienze artistiche.

Dirette emanazioni di queste esperienze sono gli spettacoli prodotti da Teatro Grimaldello, sempre a regia di Antonio Grimaldi e sempre alla ricerca di una scrittura propria.

Al 2011 risale Harold è diventato verde, commedia assurda ed esistenzialista di Manlio Santanelli, animata da personaggi surreali ed eccessivi, posti nella cornice iperbolica di una gabbia per uccelli, in cui i protagonisti si muovono tra sogno e finzione.

Dello stesso anno è Nel nome del padre, spettacolo dedicato a Pasolini, premiato a Rimini nella rassegna ‘Voci dell’anima’.

Da una residenza estiva del 2012 nasce Pinocchio legge Amleto, un lavoro che mette a confronto due personaggi profondamente antitetici, per la logica del rovescio della medaglia. Lo spettacolo è surreale per l’alternarsi dei due protagonisti, sballottati in mezzo ad un teatrino di marionette stupefatte e spinte da fili invisibili.

Ancora nel 2012, come frutto del laboratorio teatrale ‘Io sono’, nasce la performance collettiva, omaggio a Pina Bausch e Martha Graham, Esercito d’amore, che ha partecipato al Premio ‘Napoli in the world’.

Attesa (2012) è un audace spettacolo sperimentale, fatto di maschere e silenzi, di atmosfere sospese e oniriche, di ipnotiche scansioni di tempi e spazi surreali e insieme concreti.

Shakespeare torna in una rilettura di Romeo and Juliet (2012), insieme filologica e carnale.

Del 2013 è Il sogno dei felici, nato un testo inedito di Alfonso Tramontano Guerritore e Elvira Buonocore, che esplora lo sgretolamento di un interno familiare che crolla sotto i colpi dei sogni mai vissuti.

Allo stesso anno risale il primo esperimento di incursione nel cinema, con un documentario, dal linguaggio poetico e visionario, dedicato a Pasolini, Di troppa vita sono morto.

Nel 2014 la regia di Antonio Grimaldi si confronta con la tradizione della commedia dell’arte, nello spettacolo Scoppiato amore, delirante racconto di un improbabile storia d’amore tra Arlecchino e Colombina.

Il giardino della creatura (2014) è una struggente interpretazione del Frankenstein di Mery Shelley.

Ancora del 2014 è Origine, rilettura laica e gioiosa del mito di Adamo ed Eva.

Nel 2015 il regista torna a lavorare su un testo di Manlio Santanelli, nasce lo spettacolo Il chiodo fisso, che debutta per il “Teatro Cerca Casa”.

Tra il 2014 e il 2015, il regista assieme alla sua compagnia prende parte al progetto Notte Pasolini, dell’Università di Salerno, realizzando due performance, Vietato Porno Amen e Davanti agli occhi (quest’ultimo scritto da Elio Goka).

Teatro Grimaldello ha curato l’organizzazione degli eventi Tra sagra e profano (2012) e Centrale dell’arte (2013 e 2014). Quest’ultima ha ospitato decine di attori, danzatori, musicisti e pittori che hanno potuto esprimere la loro arte nella cornice naturale del Castello Fienga di Nocera Inferiore.

Teatro Grimaldello è attivo in laboratori teatrali intensivi rivolto a bambini, ragazzi e adulti, professionisti e non.

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.

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