Vorrei Donarti Amor. Pubblicata la romanza di Paola Francesca Natale

Con testo di Armando Pannone e musica del M° Pino Finizio Vorrei Donarti Amor, del soprano Paola Francesca Natale, è ora su tutte le piattaforme musicali

È su Spotify e su tutte le piattaforme specializzate la romanza Vorrei Donarti Amor, composta dal Maestro Giuseppe Finizio, su testo di Armando Pannone, giornalista e scrittore. Il brano è interpretato dal noto soprano Paola Francesca Natale, a cui è stato dedicato.

Vorrei donarti, Amor/ i sospiri dolci del mio cuor/le troppe lacrime mie/d’inganno e di dolor” i versi che aprono la lirica, promettendo emozione e sentimento. Versi che la soprano Paola Francesca Natale, a cui sono dedicati, ha accolto con gratitudine, interpretandone senso e intensità nell’esecuzione del brano. Per presentare la romanza, ho preferito che a parlarne fossero gli autori, a cui ho rivolto alcune domande.

Armando, sai quanto apprezzo i tuoi libri. Quanto ha significato per te l’esperienza della scrittura che incontra la musica?

«Scrivere di lirica e presentare al pubblico un brano di musica classica è un evento abbastanza inusuale, che non rientra tra i canoni della attuale produzione musicale, ma farlo vuol dire, in fondo, attualizzare la grande tradizione italiana di questo immortale genere. Ho scoperto poi che molti scrittori si sono cimentati in questo genere di poesia e mi sono accorto, via via che l’idea prendeva forma, che bisogna possedere un senso della musicalità e della metrica particolare, perché un testo venga rivestito successivamente da un adeguato tessuto di note. In realtà – questa è l’esperienza che ho maturato – scrivere un testo per la lirica vuol dire esprimere, senza filtri, sentimenti puri, forti, archetipici: l’amore, il dolore, la vendetta».

Immagino che, per chi è scrittore, come te, affacciarsi ad un’altra arte deve essere stato uno stimolo in più. Ma come è nata l’idea della romanza?

 «La romanza nasce dall’interesse per l’opera, il mondo della lirica in generale, a cui mi sono avvicinato grazie al mio incontro con il soprano Paola Francesca Natale, durante una cerimonia a Castel dell’Ovo, a Napoli, in cui fu insignita di un importante riconoscimento. Mi colpì il suo impressionante curriculum artistico e il fatto che non si fermava mai. Era sempre in giro per concerti in tutto il mondo per diffondere ovunque la musica lirica italiana. Appresi che vantava anche un notevole palmares di partecipazioni nel mondo della recitazione, in qualità di attrice, e che le sarebbe piaciuto recitare in film d’avventura. Mi intrigava il personaggio di una cantante lirica che, in giro per il mondo, fosse anche protagonista di avventure mirabolanti per salvare il mondo, insieme ad un gruppo di Templari coraggiosi, i Cavalieri dell’Ordine del Tempio di Salomone, e la inserii nel cast di un mio romanzo. Successivamente, visto che i romanzi del genere exoteric-thriller sono diventati una saga, l’ho inserita anche in questi sequel del primo libro “I Rotoli di Gerico”, e così è diventata una delle protagoniste principali dei successivi romanzi “La croce di ghiaccio” e “Maath Ra”. Ascoltandola poi in alcuni suoi concerti, colpito dalla sua splendida voce e dalla sua personalità, mi sorse spontanea l’idea di scrivere una poesia per lei, adottando uno stile consono, senza immaginare che avrebbe poi chiesto al maestro Giuseppe Finizio di musicarla. E oggi, dopo tanto lavoro, la romanza è stata eseguita, è sulle piattaforme, è una magnifica realtà. Grazie alla sua intuizione ed alla sua tenacia, oltre che alla bravura e sensibilità del maestro Giuseppe Finizio».

La brava Paola Francesca Natale, che è stata la tua musa letteraria, ti ha ispirato ancora, quindi. E tu non aveva mai partecipato a una produzione musicale prima d’ora, giusto?              

“No, mai direttamente. Nella mia carriera di giornalista mi sono occupato a volte di aspetti di promozione e di tutto quello che ruota intorno ad una produzione artistica, ma non conoscevo dal di dentro questa realtà, in cui si muovono grandi professionisti, che cercano la perfezione e la cura meticolosa per la loro creazione. Mi ha impressionato il modo di lavorare a livelli così elevati dello staff dello Studio 52 Napoli, che ha curato la registrazione del brano. Un lavoro eccellente”.

Visto che l’impatto con la creazione musicale ti ha dato tanta soddisfazione, hai programmi per il futuro in questo campo?

“Scriverò ancora testi per la lirica. Mi piace davvero molto. Spero saranno graditi.”

Ti ringrazio per aver risposto in modo così esauriente alle mie domande.

La musica e le parole in brani come questo viaggiano insieme. Per comprendere l’architettura della romanza, mi sono rivolta al compositore M° Giuseppe Finizio, docente del Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino. Come è nata la collaborazione con Paola Francesca Natale?

Con Paola Francesca Natale, ci conosciamo da molti anni, perché colleghi di conservatorio, ed essendo io un fotografo dilettante, in occasione dell’uscita di un CD di romanze di Francesco Paolo Tosti, per le edizioni del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino, ebbi modo di fotografarla, per la copertina e il booklet del disco. In quest’ultimi anni, inoltre, ho rispolverato le mie nozioni di composizione, impartitemi dal M. Antonio De Santis, uno dei grandi pionieri della musica elettronica in Italia. Ho iniziato a scrivere piccoli brani da pubblicare sui social con un discreto successo. In un’altra occasione “fotografica”, Paola, avendo ascoltato alcune mie composizioni, mi parlò di un testo a lei dedicato e scritto da Armando Pannone, e mi chiese se me la sentivo di scrivere la musica. All’inizio sono stato un poco titubante, ma poi ho accettato, pensando che la cosa potesse essere molto stimolante per me e per il piccolo percorso compositivo che stavo affrontando. Nel leggere il testo, anche se indicato come “aria” ho avuta la netta sensazione che potesse essere utilizzato per una Romanza, dal carattere tardo romantico e su questa idea ho iniziato a scrivere la musica.

Pino, ho avuto l’onore di averti come docente al Conservatorio Cimarosa e conosci la mia stima per te, quindi ti ringrazio per aver accettato questa intervista. Potresti spiegare ai nostri lettori il lato compositivo di questo bellissimo brano?

Il primo musicista a cui ho fatto riferimento è sicuramente Erik Satie, musicista che amo moltissimo, e le note delle prime strofe hanno un accompagnamento che ricorda molto il musicista francese. Al centro, la Romanza si sviluppa prima in una successione in cui il pianoforte accompagna la melodia in una modalità più ritmica che armonica, (infatti l’ho pensato come una percussione), per poi liberarsi dalle spigolature armoniche più spinte e iniziare un momento prettamente tardo romantico, con una melodia semplice e armonie consone allo stile, e questa parte del brano si conclude con quello che per Arie e Romanze è il momento di massima espressione. Dopo di ciò riprende il ritmo iniziale e si arriva alla coda finale. Nello scrivere la Romanza, ho fatto molto riferimento alle caratteristiche vocali di Paola, dal bel colore, e dalla grande capacità espressiva.

Ti ringrazio, Pino, per averci permesso di guardare dietro le quinte di questo lavoro.

Su Spotify:

https://open.spotify.com/intl-it/artist/09qRNMJJY8xuu4N1AkBVpP?si=jErV1uoJTyyNa5NXclhbjg&nd=1&dlsi=e51bc9f9d30b4b7e

©Riproduzione riservata

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About Eleonora Davide

IL DIRETTORE RESPONSABILE Giornalista pubblicista, è geologa (è stata assistente universitaria presso la cattedra di Urbanistica alla Federico II di Napoli), abilitata all’insegnamento delle scienze (insegna in istituti statali) e ha molteplici interessi sia in campo culturale (organizza, promuove e presenta eventi e manifestazioni e scrive libri di storia locale), che artistico (è corista in un coro polifonico, suona la chitarra e si è laureata in Discipline storiche della musica presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino). Crede nelle diverse possibilità che offrono i mezzi di comunicazione di massa e che un buon lavoro dia sempre buoni risultati, soprattutto quando si lavora in gruppo. “Trovo entusiasmante il fatto di poter lavorare con persone motivate e capaci, che ora hanno la possibilità di dare colore e sapore alle notizie e di mettere il loro cuore in un’impresa corale come la gestione di un giornale online. Se questa finestra sarà ben utilizzata, il mondo ci apparirà più vicino e scopriremo che, oltre che dalle scelte che faremo ogni giorno, il risultato dipenderà proprio dall’interazione con quel mondo”.