Passione

La passione è un’emozione travolgente che permea le nostre vite, spingendoci verso obiettivi ardenti e sogni vibranti. Tuttavia, talvolta rischiamo di dimenticare il suo vero potere, soprattutto quando si scontra con la realtà, lasciando che si affievolisca nell’abitudine quotidiana. Proviamo, allora, con la parola di questo mese a riaccendere la fiamma della passione.

Potrà, forse, non essere il primo significato che ci salta in mente quando pensiamo al termine, ma la sua etimologia deriva dal latino passio, derivato di passus, participio passato di pati, ovvero ‘soffrire’. Basti pensare alla passione di Cristo per ricordare che il termine indica innanzitutto un grande dolore, la sofferenza. È uno stato d’animo intenso, come un peso di cui dobbiamo farci carico quello racchiuso nella passione, eppure con il tempo, l’evoluzione della lingua ne ha fatto espandere le sue accezioni ricordando sensazioni altrettanto forti e sconvolgenti, seppur, apparentemente lontani dalla sua etimologia: quel sentimento ardente dell’amore erotico o un interesse vitale, una forte inclinazione verso qualcosa.

Sono davvero così distanti le accezioni oggi più comuni dalla primordiale sofferenza? Bisogna ricordare che le passioni vengono spesso associate all’irrazionalità. Secondo Aristotele, per esempio, hanno sede nella parte non razionale dell’anima e sono legate al concetto filosofico dell’appetito sensitivo, ovvero quelle facoltà e inclinazioni dell’anima umana orientate verso il soddisfacimento di desideri o esigenze materiali e fisiche. La passione, d’altronde, non può essere scissa dalle sensazioni e dalle emozioni che questa ci provoca e nasce come erba spontanea, libera e lontana dalla nostra ragione. È proprio così, travolgente, irrazionale e irrefrenabile, e dolorosa quando si scontra con la realtà, la passione che divampa improvvisamente tra Anna Karenina e il conte Aleksej Vronskij nel celebre romanzo di Lev Tolstoj.  Altre volte le passioni diventano un vero e proprio motivo per vivere, fino a diventare un’ossessione di cui non si può fare a meno. È il caso di Beth Harmon, protagonista del romanzo The Queen’s Gambit di Walter Tevis, che trova nel gioco degli scacchi il mezzo per evadere dalle condizioni in cui vive nell’orfanotrofio.                                                                                               

Anche se le passioni sono in grado di farci tirare un sospiro di sollievo, di offrirci una boccata di aria fresca, quando queste si scontrano con i pregiudizi e la società ci pongono davanti a un bivio e acquisiscono nuovamente la sfumatura del dolore. Per seguire il proprio cuore ci vuole un atto di coraggio, come nel film e nell’omonimo romanzo Billy Elliot. Il giovane protagonista sogna di diventare ballerino e farebbe di tutto per seguire la sua passione per la danza, anche se questo vuol dire vedersela con i pregiudizi dei minatori del paese in cui vive e con suo padre, che invece vorrebbe per lui una carriera da pugile.

Ma è sempre giusto seguire le proprie passioni o può succedere di doverle sacrificare in nome di qualcosa più grande? Di sicuro, la parola di questo mese è un elemento centrale nel nuovo romanzo di Flavio Uccello, Un ultimo viaggio ancora (Edizioni Il Papavero), e nella vita del personaggio principale: Tony Servillo. Militare in carriera, quella per le motociclette e per le corse è una passione quasi vitale, tanto da spingerlo a prendere parte alla Parigi-Dakar, la gara più dura della storia. Sembrano una sola cosa, inseparabili, Tony e la sua leggendaria Ténéré. Ma come spesso succede nella vita, arriva il tempo di dover fare una scelta, di mettere in discussione i propri desideri, le proprie passioni. L’arrivo di una figlia lo spinge a chiudere per sempre con le corse, consapevole di mettere a rischio ogni volta la sua vita. Eppure, proprio l’amore per la sua famiglia e il desiderio di proteggerla lo spingeranno in un ultimo inaspettato viaggio a bordo della sua moto.

©Riproduzione riservata

Print Friendly, PDF & Email

About Martina Bruno

Martina Bruno, laureata in Lingue e Letterature Moderne, classe 1996, fermamente convinta che la comunicazione e la cultura, in tutte le sue sfaccettature, siano elementi fondamentali per entrare in relazione con gli altri e con il mondo. Non posso smettere di essere curiosa e osservare, c’è troppo da scoprire, assaporare e raccontare.