Sulle orme di un montefortese, alla scoperta di Salvatore Aurigemma
Sabato 30 marzo alle 10,30, presso l’Istituto Comprensivo “S.Aurigemma” di Monteforte Irpino (AV) si terrà un incontro sulla figura dell’archeologo Salvatore Aurigemma. Parteciperanno alla giornata, dal titolo “Nel mondo, sulle orme di un montefortese”, i nipoti di Aurigemma, Francesco Aurigemma, Roberto Lo Surdo e Kathleen Aurigemma, la dottoressa Giacco, responsabile del settore archeologia del Mann, il sindaco Costantino Giordano, la dirigente dell’Istituto Comprensivo, Angela Rita Medugno e Diego Antonio Della Bella, priore dell’Arciconfraternita di Maria SS. del Monte Carmelo.
Abbiamo fatto qualche domanda al priore Della Bella.
La figura dell’archeologo Salvatore Aurigemma, che, nato a Monteforte Irpino alla fine dell’800, fu tra l’altro ispettore al Museo archeologico Nazionale di Napoli e ispettore degli Scavi archeologici di Pompei, non è molto nota ai cittadini montefortesi, nonostante gli sia stata intitolata una piazza e l’Istituto Comprensivo. Cosa l’ha spinta a recuperarne la memoria?
Durante i lavori nel cimitero per conto della confraternita per la manutenzione della cappella, mi sono imbattuto nella tomba di Salvatore Aurigemma, personaggio che mi ha incuriosito sempre e che ho incontrato nei miei studi di Archeologia. Quindi mi sono messo in contatto con i suoi nipoti, che si sono dimostrati contenti di poter valorizzare la figura del nonno anche nel paese che gli diede i natali. Anzi, sono stati subito pronti a collaborare con la loro presenza e prendendo contatti con la dirigente dell’Istituto Comprensivo Angela Rita Medugno, che si è dimostrata entusiasta e disponibile a far partecipare gli alunni a questo progetto. In verità, la scuola ha sempre presentato agli iscritti la figura del grande archeologo.
Come avete sviluppato questa operazione?
Le informazioni che avevamo su Aurigemma erano solo di tipo professionale, legate alla sua carriera. Ma sulla sua appartenenza a Monteforte c’era poco. E quindi il lavoro di ricerca tra me e i ragazzi, terminato lunedì scorso, ha focalizzato l’attenzione sul valore umano che Aurigemma ha trasmesso anche e soprattutto nel suo lavoro. Si è così scoperto nell’uomo un esempio di come la cultura possa permettere di realizzare i propri sogni.
Un progetto che è partito dai più piccoli allora.
Inizialmente sì, poi si è deciso di dare respiro più ampio al lavoro, coinvolgendo il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Gulierini che si è dimostrato una persona squisita e, pur non potendo venire per la data dell’evento, ha chiesto alla dottoressa Giacco, responsabile del settore archeologia del Mann, di partecipare all’evento.
A cosa serve valorizzare le figure che danno lustro alla comunità di cui si fa parte, secondo lei?
Siamo entusiasti di aver creato un dialogo costruttivo con le giovani generazioni, permettendo loro di seguire le orme straordinarie lasciate da Aurigemma, orme di competenza, altruismo e fede, perché non dobbiamo dimenticare il forte legame che Aurigemma aveva con la spiritualità. Siamo contenti che l’Arciconfraternita di Maria SS. del Monte Carmelo sia portatrice di questi valori e abbia dato un contributo civile nei confronti di una persona che ha scritto la nostra Storia.
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