Avventura

Non sono mai riuscita a spiegarmi perché l’estate fosse la stagione che più di tutte portava con sé un invito irresistibile a esplorare nuovi orizzonti, ad abbandonarsi all’avventura, alla scoperta di nuovi luoghi o emozioni. Saranno le giornate così lunghe, il sole che scintilla sulle superfici accentuando ogni colore o i tramonti al mare, ma se c’è una parola di cui riesco a percepire il profumo e che possiamo esplorare questo mese è proprio avventura.

Dal participio futuro del latino advenire, ‘ciò che accadrà’, giunto a noi grazie al francese aventure, il termine avventura può indicare un’impresa rischiosa ma ricca di fascino, proprio per quel mistero che l’avvolge, o ancora una vicenda del tutto singolare, perché inaspettata.

Il romanzo d’avventura ha radici molto antiche, subendo, nel corso dei secoli, un’evoluzione considerevole, narrando di viaggi in terre lontane, ricchi di sfide e pericoli, ma soprattutto di forti emozioni.LOdissea di Omero o le Storie di Erodoto possono rappresentare forme dell’antichità di questo genere, che però ha vissuto il suo vero sviluppo nell’Inghilterra settecentesca. Tra i più celebri esempi, seppur diversi, vanno ricordati Robinson Crusoe (Daniel Defoe) e i Viaggi di Gulliver (Jonathan Swift). Mentre il primo, infatti, narra, in forma epistolare, la storia di un naufrago e dei 29 anni vissuti su un’isola tropicale, tra cannibali, prigionieri e ammutinati, ponendo un focus fondamentale sulla fede e la religione; il secondo è un resoconto dei viaggi dell’autore, sotto pseudonimo, ed è il pretesto per muovere una profonda e feroce critica alla società del tempo. Tante, nel tempo, le declinazioni – dal poliziesco al fantascientifico – ma le emozioni, il coraggio, le sfide, l’ingegnosità e lo straordinario restano dei pilastri fondamentali.

Elementi che di certo non mancano nell’ultimo racconto illustrato di Sabina Pelanconi: Mamma, mi abbracci? (Edizioni Il Papavero). Un libricino tenero e fantastico che racconta l’avventura di Spiccio e della sua mamma, esplorando l’immenso valore di un abbraccio per la crescita e spingendo i piccoli lettori a guardare oltre i problemi per trovare, anche attraverso la fantasia, la soluzione giusta.

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About Martina Bruno

Martina Bruno, laureata in Lingue e Letterature Moderne, classe 1996, fermamente convinta che la comunicazione e la cultura, in tutte le sue sfaccettature, siano elementi fondamentali per entrare in relazione con gli altri e con il mondo. Non posso smettere di essere curiosa e osservare, c’è troppo da scoprire, assaporare e raccontare.